L’aneto (Anethum graveolens) è una pianta erbacea annuale originaria dell’Asia sudoccidentale. Famiglia delle Apiaceae.
In Italia è coltivata e di rado naturalizzata specialmente lungo le riviere mediterranee orologi economici. L’aneto è una pianta aromatica simile al finocchio, ma di misura più ridotta e con un’infiorescenza gialla raccolta a gruppi che ricordano dei piccoli ombrelli.
Il nome deriva dal greco ànetos = sciolto, scapigliato, dalla forma delle foglie.
L’aneto predilige climi caldi e posizioni assolate, ma al riparo dai forti venti. Tollera valori termici di poco inferiori allo zero ma tuttavia nelle aree ad inverni rigidi va coltivato in serra o protetto.
Predilige i terreni sciolti, di medio impasto, profondi, fertili, ben drenati con pH compreso tra 5,4 e 7,8. Rifugge da suoli poveri e compatti soggetti a ristagni idrici.
Usi in cucina:
dal sapore simile al finocchio e al finocchietto selvatico i semi e le foglie si usano nelle insalate, sulle patate lessate, per insaporire minestre, legumi, intingoli, carne alla griglia, pesce, formaggi freschi, uova, pesce (in particolare il salmone), molluschi.
Ecco alcuni consigli utili:
soleggiata e luminosa
seminare in marzo-aprile direttamente all’aperto, in luogo soleggiato e riparato dal vento. Per avere foglie fresche di aneto, per tutta l’estate, va seminato mensilmente, a partire dalla primavera, in file distanti tra loro circa 30 – 35 cm. Visto lo sviluppo abbastanza contenuto è possibile coltivare l’aneto in contenitore. Posizionare le piante all’aperto solo in primavera inoltrata.
irrigare periodicamente e liberare il terreno dalle infestanti.
La fioritura va da giugno ad agosto. I frutti (diacheni) si raccolgono in luglio-agosto, a maturazione avvenuta, quando sono diventati bruni. Le radici e le foglie si raccolgono nel mese di ottobre.
le foglie si possono essiccare o surgelare. Le ombrelle (infiorescenze), una volta tagliate, si lasciano essiccare fino a che i frutti non si staccano.
Informazioni per la difesa della pianta
Malattie e i Parassiti:
l’aneto è una pianta poco soggetta ad attacchi di parassiti, ma tra gli insetti più pericolosi segnaliamo un lepidottero (Papilio machaon) le cui larve si nutrono delle parti aeree e gli afidi. Le lumache possono attaccare invece le giovani piantine. Tra i funghi si ricordano il Pythium (agente dei marciumi radicali), la ticchiolatura e la ruggine.