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Ornamentale

Aquilegia

 

Il genere Aquilegia comprende più di cento specie che hanno origine in Europa, in Asia e in Nord America. Famiglia delle Ranuncolaceae.  In Italia si conoscono tre specie autoctone l’Aquilegia alpina, l’Aquilegia vulgaris e l’Aquilegia pirenaica. L’etimologia del nome è piuttosto controversa. Per alcuni il nome latino aquilegium significa “serbatoio d’acqua”, per le numerose goccioline di rugiada che si raccolgono sulle foglie e negli speroni dei petali.  Appare più probabile, invece, che aquilegia derivi da aquila per l’effettiva somiglianza del suo fiore con i feroci artigli del rapace. In Inghilterra, ma anche in America, è chiamata invece columbine, dal latino columba, probabilmente per la presunta somiglianza del fiore con la testa del volatile.

Tra le specie più coltivate:

  • Aquilegia vulgaris:  fiorisce dalla primavera all’estate. I fiori sono penduli e di colore blu o viola scuro. Può crescere fino a un metro e più di altezza. In commercio si trovano diverse varietà con fiori bianco, rosso, rosa, giallo e dalle sfumature intermedie;
  • Aquilegia caerulea: fiorisce in aprile-maggio, ha le stesse dimensioni della A. vulgaris (40-80 cm). Possiede fiori bellissimi generalmente bicolori. I fiori presentano petali bianchi (a volte con sfumature e speroni azzurri) e sepali azzurri grandi il doppio dei petali. In commercio si trovano varietà con fiori di diversi colori (gialli e rossi, gialli e azzurri ecc.);
  • Aquilegia chrysantha: dai raggianti fiori gialli che si aprono verso maggio;
  • Aquilegia flabellata: originaria del Giappone a fiori bianchi;
  • Aquilegia alpina: dai fiori azzurri con speroni non uncinati.

L’aquilegia è una pianta davvero splendida. L ‘incredibile bellezza del suo fiore, la varietà enorme di colori (rosso, blu, giallo, bianco, rosa, viola, spesso anche bicolori) la facilità di coltivazione, le dimensioni ridotte, la capacità di estendere, con piccoli accorgimenti, la fioritura fino a settembre-ottobre, la rendono adatta ad ogni tipo di coltivazione, in piena terra o in vaso. Gli accostamenti da preferire con le aquilegie sono quelli con gli anemoni, le campanula, le digitalis.

 

Consigli utili

 

Coltivazione: l’aquilegia è una pianta di facile coltivazione. Adatta per bordure miste e alla coltivazione in vaso. Piuttosto rustica, non teme il freddo (riescono a resistere anche a diversi gradi sotto zero così come alle alte temperature). Non è particolarmente esigente in fatto di terreno, si adatta bene a qualsiasi terreno. E’ necessario concimarla a partire dalla primavera fino a metà estate ogni due settimane diluendo il concime nell’acqua di annaffiatura. Per stimolare nuove e copiose fioriture occorre eseguire la potatura tempestiva delle corolle sfiorite

Esposizione: preferisce posizioni a mezzo sole, pur sopportando esposizioni in pieno sole

Messa a dimora: si semina facilmente in periodo primaverile (le piantine verranno trapiantate in autunno), o si moltiplica per via agamica con la divisione dei cespi o per talea

Irrigazione: con moderazione; si consiglia di irrigare con più frequenza nel  periodo di fioritura e di prolungata siccità.

SPECIE ADATTA A GIARDINI ROCCIOSI

 

Coltivazione: l’aquilegia è una pianta di facile coltivazione. Adatta per bordure miste e alla coltivazione in vaso. Piuttosto rustica, non teme il freddo (riescono a resistere anche a diversi gradi sotto zero così come alle alte temperature). Non è particolarmente esigente in fatto di terreno, si adatta bene a qualsiasi terreno. E’ necessario concimarla a partire dalla primavera fino a metà estate ogni due settimane diluendo il concime nell’acqua di annaffiatura. Per stimolare nuove e copiose fioriture occorre eseguire la potatura tempestiva delle corolle sfiorite

Esposizione: preferisce posizioni a mezzo sole, pur sopportando esposizioni in pieno sole

Messa a dimora: si semina facilmente in periodo primaverile (le piantine verranno trapiantate in autunno), o si moltiplica per via agamica con la divisione dei cespi o per talea

Irrigazione: con moderazione; si consiglia di irrigare con più frequenza nel  periodo di fioritura e di prolungata siccità.

SPECIE ADATTA A GIARDINI ROCCIOSI

Malattie relative a questa pianta

Oidio

Malattie

L'oidio è una malattia provocata dal fungo Uncinula spp. della famiglia delle Erisifaceae.

Chiamato anche "mal bianco", l'oidio si manifesta con macchie pulverulente grigio-biancastre che ricoprono gli organi verdi della pianta, con una graduale decolorazione della foglia, che prima ingiallisce e successivamente si secca.

Il micelio fungino, provvisto di speciali organi chiamati austori che penetrano nelle cellule, si sviluppa esternamente sulle pareti aeree dell’ospite, sulle quali forma la muffa, costituita da conidi, organi di riproduzione durante la stagione favorevole. La conservazione del fungo da un anno all’altro avviene per mezzo di spore ibernanti o come micelio negli organi colpiti.
L’oidio, pur essendo favorito dall’umidità si può sviluppare anche in assenza di particolari condizioni di umidità o, addirittura, di asciutto. Anche la temperatura non ha una grande influenza, le Erisifacee infatti cominciano la loro attività già con temperature relativamente basse, inoltre non sono disturbate da quelle elevate.
Le parti più colpite sono le foglie, ma anche gli altri organi vegetali, come fusti e fiori, sono spesso sede del parassita. Le foglie si accartocciano e si seccano, i rami si deformano. Gli oidi hanno una vasta "scelta" di piante ospiti, che vanno dalle specie erbacee a quelle arboree.

Vedi scheda completa

Ruggini

Malattie


Le ruggini sono un gruppo di malattie causate da microrganismi fungini appartenenti per lo più alla classe dei Basidiomiceti, ordine Uredinali, fam Pucciniacee. In caso di gravi attacchi, specialmente al frumento o ad altri cereali la superficie dell’ospite si ricopre di un’impalpabile polvere rosso mattone.
La malattia si riconosce in primavera per la presenza sulle foglie di pustole polverulente di colore bruno-rossiccio, rotondeggianti di circa 1-2 mm di ampiezza e distribuite in modo irregolare. Queste pustole contengono numerose spore che diffondono l’infezione da una pianta all’altra. A tarda primavera, sulla pagina inferiore delle foglie colpite si formano, al di sotto dell’epidermide, altre pustole nerastre più piccole.
L’infezione interessa quasi esclusivamente le foglie.
Le ruggini che infettano le piante attraverso le spore portate dal vento, sono diffuse su tutti i vegetali.

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Lepidotteri

Parassiti

Gli adulti sono farfalle che hanno colori e forme molto diverse. Le larve sono le forme dannose. Erodono le parti vegetali: foglie, steli, fiori o frutti. Quando scavano le gallerie possono svuotare i fusti oppure segnare percorsi biancastri nelle foglie. Nel primo caso sono praticamente impossibili da vedere fino a quando la pianta non è ormai completamente compromessa. Nel secondo caso, le gallerie sono facilmente individuabili pertanto è più facile intervenire.

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Lumache e limacce

Parassiti

Lumache, limacce e chiocciole sono morfologicamente caratterizzate dal possedere un “piede” muscoloso che permette loro di muoversi strisciando.
Questo piede secerne costantemente muco, che successivamente secca e forma la tipica “traccia” argentea, segno evidente della presenza di questi infestanti. Lo sviluppo di un individuo fino alla maturità richiede circa 1 anno. Lumache, limacce e chiocciole sono infestanti tipiche di giardini, orti e frutteti. Vivono in luoghi umidi e freschi, vicino a corsi d’acqua, nei boschi. Si possono definire onnivore dal momento che si nutrono di vegetali, piccoli insetti e lombrichi.
Sono attive principalmente durante la notte e nelle giornate piovose o nebbiose. Nei giorni soleggiati cercano riparo dal sole e dall’eccessivo calore nelle zone d’ombra, sotto le foglie o ai piedi delle piante.
Preferiscono le foglie delle piante particolarmente succulente, per cui gli attacchi sono frequenti su fragole, carciofi, pomodori, anche perché i frutti di queste piante sono vicini alla superficie del terreno e quindi più facilmente attaccabili.

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Afidi

Parassiti

Sono insetti molto piccoli (gli adulti misurano in genere 2 millimetri) che, pungendo foglie e petali, causano macchie decolorate.
La forma alata è la prima ad infestare la coltura. Successivamente si hanno forme attere (senza ali) che daranno inizio alla colonia. Le colonie colonizzano le foglie più giovani e i bottoni fiorali provocando rallentamenti vegetativi e danni ai fiori.

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Oidio

Malattie

L’oidio è una malattia provocata dal fungo Uncinula spp. della famiglia delle Erisifaceae.

Chiamato anche “mal bianco”, l’oidio si manifesta con macchie pulverulente grigio-biancastre che ricoprono gli organi verdi della pianta, con una graduale decolorazione della foglia, che prima ingiallisce e successivamente si secca.

Il micelio fungino, provvisto di speciali organi chiamati austori che penetrano nelle cellule, si sviluppa esternamente sulle pareti aeree dell’ospite, sulle quali forma la muffa, costituita da conidi, organi di riproduzione durante la stagione favorevole. La conservazione del fungo da un anno all’altro avviene per mezzo di spore ibernanti o come micelio negli organi colpiti.
L’oidio, pur essendo favorito dall’umidità si può sviluppare anche in assenza di particolari condizioni di umidità o, addirittura, di asciutto. Anche la temperatura non ha una grande influenza, le Erisifacee infatti cominciano la loro attività già con temperature relativamente basse, inoltre non sono disturbate da quelle elevate.
Le parti più colpite sono le foglie, ma anche gli altri organi vegetali, come fusti e fiori, sono spesso sede del parassita. Le foglie si accartocciano e si seccano, i rami si deformano. Gli oidi hanno una vasta “scelta” di piante ospiti, che vanno dalle specie erbacee a quelle arboree.

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Ruggini

Malattie


Le ruggini sono un gruppo di malattie causate da microrganismi fungini appartenenti per lo più alla classe dei Basidiomiceti, ordine Uredinali, fam Pucciniacee. In caso di gravi attacchi, specialmente al frumento o ad altri cereali la superficie dell’ospite si ricopre di un’impalpabile polvere rosso mattone.
La malattia si riconosce in primavera per la presenza sulle foglie di pustole polverulente di colore bruno-rossiccio, rotondeggianti di circa 1-2 mm di ampiezza e distribuite in modo irregolare. Queste pustole contengono numerose spore che diffondono l’infezione da una pianta all’altra. A tarda primavera, sulla pagina inferiore delle foglie colpite si formano, al di sotto dell’epidermide, altre pustole nerastre più piccole.
L’infezione interessa quasi esclusivamente le foglie.
Le ruggini che infettano le piante attraverso le spore portate dal vento, sono diffuse su tutti i vegetali.

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Lepidotteri

Parassiti

Gli adulti sono farfalle che hanno colori e forme molto diverse. Le larve sono le forme dannose. Erodono le parti vegetali: foglie, steli, fiori o frutti. Quando scavano le gallerie possono svuotare i fusti oppure segnare percorsi biancastri nelle foglie. Nel primo caso sono praticamente impossibili da vedere fino a quando la pianta non è ormai completamente compromessa. Nel secondo caso, le gallerie sono facilmente individuabili pertanto è più facile intervenire.

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Lumache e limacce

Parassiti

Lumache, limacce e chiocciole sono morfologicamente caratterizzate dal possedere un “piede” muscoloso che permette loro di muoversi strisciando.
Questo piede secerne costantemente muco, che successivamente secca e forma la tipica “traccia” argentea, segno evidente della presenza di questi infestanti. Lo sviluppo di un individuo fino alla maturità richiede circa 1 anno. Lumache, limacce e chiocciole sono infestanti tipiche di giardini, orti e frutteti. Vivono in luoghi umidi e freschi, vicino a corsi d’acqua, nei boschi. Si possono definire onnivore dal momento che si nutrono di vegetali, piccoli insetti e lombrichi.
Sono attive principalmente durante la notte e nelle giornate piovose o nebbiose. Nei giorni soleggiati cercano riparo dal sole e dall’eccessivo calore nelle zone d’ombra, sotto le foglie o ai piedi delle piante.
Preferiscono le foglie delle piante particolarmente succulente, per cui gli attacchi sono frequenti su fragole, carciofi, pomodori, anche perché i frutti di queste piante sono vicini alla superficie del terreno e quindi più facilmente attaccabili.

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Afidi

Parassiti

Sono insetti molto piccoli (gli adulti misurano in genere 2 millimetri) che, pungendo foglie e petali, causano macchie decolorate.
La forma alata è la prima ad infestare la coltura. Successivamente si hanno forme attere (senza ali) che daranno inizio alla colonia. Le colonie colonizzano le foglie più giovani e i bottoni fiorali provocando rallentamenti vegetativi e danni ai fiori.

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