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Ornamentale

Cactus di Natale

Il cactus di Natale è forse una delle piante che maggiormente viene apprezzata durante l’inverno. E’ una pianta molto decorativa che può fornire macchie di colore e bellissime fioriture in pieno autunno; proprio per questa sua peculiarità è chiamata anche Cactus di Natale. Le piante che comunemente si trovano in commercio sono il risultato di incroci tra due diversi generi: Zygocactus e Schlumbergera. Entrambi i generi sono originari del Brasile.

Il cactus di Natale è una pianta d’appartamento succulenta, appartenente alla famiglia delle Cactaceae, coltivata a scopo ornamentale per la bellezza del fogliame e dei fiori “carnosi”. Fiorisce durante il periodo tardo autunnale e presenta sempre intense fioriture. Per un’abbondante fioritura la temperatura ottimale è di 18°C.

La pianta ha portamento ricadente con steli piatti, uniti gli uni agli altri, a formare un lungo ramo terminante con fiori molto vistosi, di forma tubolare, e dalle tonalità di colore diverse: rosso, rosso porpora, viola, rosa, bianco.

Una delle varietà più apprezzata – a fiori gialli – è la “Gold charm”.

Consigli utili

 

Esposizione: il cactus di Natale vive bene in appartamento in posizione intensamente soleggiata ma lontano dai raggi solari diretti. Ideale il vano scala vicino a una vetrata. Con l’arrivo della bella stagione si può collocare la pianta in esterno – sempre in una posizione a mezz’ombra  –  per poi riportala in casa all’inizio di settembre. Il minor numero di ore di luce stimolerà lo sviluppo dei fiori. Brusche variazioni di temperatura o correnti di aria fredda possono provocare la caduta dei boccioli floreali e generali sintomi di sofferenza.

Coltivazione: non richiede cure particolari. Grazie al suo portamento ricadente sta bene anche in un cestino appeso oppure su una mensola. In primavera e in estate, ogni quindici giorni, aggiungere all’acqua piccole dosi di fertilizzante. Non è necessario potare, per mantenere la pianta in salute basta infatti eliminare rami danneggiati e i fiori secchi. Da preferire per la coltivazione un substrato poroso a pH acido misto a foglie o a base di torba.

Messa a dimora: la moltiplicazione avviene per mezzo di talea estiva o primaverile; basta staccare uno stelo piatto alla giuntura e messo a radicare in sabbia e torba – si avrà poi cura di spruzzare di tanto in tanto solo un poco di acqua per evitare che l’acqua depositi e di conseguenza che la talea marcisca.

Irrigazioni: moderate fino alla comparsa dei boccioli e più intense alla fioritura. In estate bagnare regolarmente anche con nebulizzazioni fogliari. Non sopporta l’acqua calcarea. Evitare assolutamente i ristagni d’acqua.

 

Esposizione: il cactus di Natale vive bene in appartamento in posizione intensamente soleggiata ma lontano dai raggi solari diretti. Ideale il vano scala vicino a una vetrata. Con l’arrivo della bella stagione si può collocare la pianta in esterno – sempre in una posizione a mezz’ombra  –  per poi riportala in casa all’inizio di settembre. Il minor numero di ore di luce stimolerà lo sviluppo dei fiori. Brusche variazioni di temperatura o correnti di aria fredda possono provocare la caduta dei boccioli floreali e generali sintomi di sofferenza.

Coltivazione: non richiede cure particolari. Grazie al suo portamento ricadente sta bene anche in un cestino appeso oppure su una mensola. In primavera e in estate, ogni quindici giorni, aggiungere all’acqua piccole dosi di fertilizzante. Non è necessario potare, per mantenere la pianta in salute basta infatti eliminare rami danneggiati e i fiori secchi. Da preferire per la coltivazione un substrato poroso a pH acido misto a foglie o a base di torba.

Messa a dimora: la moltiplicazione avviene per mezzo di talea estiva o primaverile; basta staccare uno stelo piatto alla giuntura e messo a radicare in sabbia e torba – si avrà poi cura di spruzzare di tanto in tanto solo un poco di acqua per evitare che l’acqua depositi e di conseguenza che la talea marcisca.

Irrigazioni: moderate fino alla comparsa dei boccioli e più intense alla fioritura. In estate bagnare regolarmente anche con nebulizzazioni fogliari. Non sopporta l’acqua calcarea. Evitare assolutamente i ristagni d’acqua.

Malattie relative a questa pianta

Afidi

Parassiti

Sono insetti molto piccoli (gli adulti misurano in genere 2 millimetri) che, pungendo foglie e petali, causano macchie decolorate.
La forma alata è la prima ad infestare la coltura. Successivamente si hanno forme attere (senza ali) che daranno inizio alla colonia. Le colonie colonizzano le foglie più giovani e i bottoni fiorali provocando rallentamenti vegetativi e danni ai fiori.

Vedi scheda completa

Cocciniglie

Parassiti

Di diverse forme e colori si proteggono con delle cere formando ammassi appiccicosi. Sui loro escrementi zuccherini si formano successivamente delle muffe nerastre (fumaggini). Le infestazioni interessano il fusto e le ramificazioni. In caso di forte attacco la cocciniglia forma incrostazioni sulle parti legnose provocando deperimenti vegetativi e, nei casi più gravi, il disseccamento di parti o dell’intera pianta.

Vedi scheda completa

Lumache e limacce

Parassiti

Lumache, limacce e chiocciole sono morfologicamente caratterizzate dal possedere un “piede” muscoloso che permette loro di muoversi strisciando.
Questo piede secerne costantemente muco, che successivamente secca e forma la tipica “traccia” argentea, segno evidente della presenza di questi infestanti. Lo sviluppo di un individuo fino alla maturità richiede circa 1 anno. Lumache, limacce e chiocciole sono infestanti tipiche di giardini, orti e frutteti. Vivono in luoghi umidi e freschi, vicino a corsi d’acqua, nei boschi. Si possono definire onnivore dal momento che si nutrono di vegetali, piccoli insetti e lombrichi.
Sono attive principalmente durante la notte e nelle giornate piovose o nebbiose. Nei giorni soleggiati cercano riparo dal sole e dall’eccessivo calore nelle zone d’ombra, sotto le foglie o ai piedi delle piante.
Preferiscono le foglie delle piante particolarmente succulente, per cui gli attacchi sono frequenti su fragole, carciofi, pomodori, anche perché i frutti di queste piante sono vicini alla superficie del terreno e quindi più facilmente attaccabili.

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Afidi

Parassiti

Sono insetti molto piccoli (gli adulti misurano in genere 2 millimetri) che, pungendo foglie e petali, causano macchie decolorate.
La forma alata è la prima ad infestare la coltura. Successivamente si hanno forme attere (senza ali) che daranno inizio alla colonia. Le colonie colonizzano le foglie più giovani e i bottoni fiorali provocando rallentamenti vegetativi e danni ai fiori.

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Cocciniglie

Parassiti

Di diverse forme e colori si proteggono con delle cere formando ammassi appiccicosi. Sui loro escrementi zuccherini si formano successivamente delle muffe nerastre (fumaggini). Le infestazioni interessano il fusto e le ramificazioni. In caso di forte attacco la cocciniglia forma incrostazioni sulle parti legnose provocando deperimenti vegetativi e, nei casi più gravi, il disseccamento di parti o dell’intera pianta.

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Lumache e limacce

Parassiti

Lumache, limacce e chiocciole sono morfologicamente caratterizzate dal possedere un “piede” muscoloso che permette loro di muoversi strisciando.
Questo piede secerne costantemente muco, che successivamente secca e forma la tipica “traccia” argentea, segno evidente della presenza di questi infestanti. Lo sviluppo di un individuo fino alla maturità richiede circa 1 anno. Lumache, limacce e chiocciole sono infestanti tipiche di giardini, orti e frutteti. Vivono in luoghi umidi e freschi, vicino a corsi d’acqua, nei boschi. Si possono definire onnivore dal momento che si nutrono di vegetali, piccoli insetti e lombrichi.
Sono attive principalmente durante la notte e nelle giornate piovose o nebbiose. Nei giorni soleggiati cercano riparo dal sole e dall’eccessivo calore nelle zone d’ombra, sotto le foglie o ai piedi delle piante.
Preferiscono le foglie delle piante particolarmente succulente, per cui gli attacchi sono frequenti su fragole, carciofi, pomodori, anche perché i frutti di queste piante sono vicini alla superficie del terreno e quindi più facilmente attaccabili.

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