È una pianta arbustiva sempreverde che può raggiungere un’altezza di diversi metri.
Le specie più conosciute sono la Camelia japonica, la Camelia sasanqua e la Camelia sinensis. La camelia può entrare nel giardino come pianta singola o essere impiegata in più esemplari come siepe. In quest’ultimo caso, al momento della fioritura, risalta nel giardino diventandone il punto di attrazione.
Può anche essere coltivata in vaso su terrazzi e balconi.






Consigli utili
Ambiente: giardini, terrazzi e balconi
Esposizione: da sole a mezz’ombra
Epoca di fioritura: inverno e primavera
Terreno: terreni da sub-acidi ad acidi
Irrigazione: il terreno deve mantenersi leggermente umido; non usare acque dure
Consigli utili
Ambiente: giardini, terrazzi e balconi
Esposizione: da sole a mezz’ombra
Epoca di fioritura: inverno e primavera
Terreno: terreni da sub-acidi ad acidi
Irrigazione: il terreno deve mantenersi leggermente umido; non usare acque dure
Malattie relative a questa pianta
Afidi
ParassitiSono insetti molto piccoli (gli adulti misurano in genere 2 millimetri) che, pungendo foglie e petali, causano macchie decolorate.
La forma alata è la prima ad infestare la coltura. Successivamente si hanno forme attere (senza ali) che daranno inizio alla colonia. Le colonie colonizzano le foglie più giovani e i bottoni fiorali provocando rallentamenti vegetativi e danni ai fiori.
Oidio
MalattieL'oidio è una malattia provocata dal fungo Uncinula spp. della famiglia delle Erisifaceae.
Chiamato anche "mal bianco", l'oidio si manifesta con macchie pulverulente grigio-biancastre che ricoprono gli organi verdi della pianta, con una graduale decolorazione della foglia, che prima ingiallisce e successivamente si secca.
Il micelio fungino, provvisto di speciali organi chiamati austori che penetrano nelle cellule, si sviluppa esternamente sulle pareti aeree dell’ospite, sulle quali forma la muffa, costituita da conidi, organi di riproduzione durante la stagione favorevole. La conservazione del fungo da un anno all’altro avviene per mezzo di spore ibernanti o come micelio negli organi colpiti.
L’oidio, pur essendo favorito dall’umidità si può sviluppare anche in assenza di particolari condizioni di umidità o, addirittura, di asciutto. Anche la temperatura non ha una grande influenza, le Erisifacee infatti cominciano la loro attività già con temperature relativamente basse, inoltre non sono disturbate da quelle elevate.
Le parti più colpite sono le foglie, ma anche gli altri organi vegetali, come fusti e fiori, sono spesso sede del parassita. Le foglie si accartocciano e si seccano, i rami si deformano. Gli oidi hanno una vasta "scelta" di piante ospiti, che vanno dalle specie erbacee a quelle arboree.
Oziorrinco
ParassitiL’oziorrinco è un coleottero, le cui larve erodono le radici e il colletto delle piante causandone anche la morte. Anche l’adulto è dannoso poiché mangia le foglie lungo i margini. Essendo di abitudini notturne è difficile vederlo di giorno. Le foglie con la tipica erosione a lunetta sono il sintomo più evidente della presenza del parassita. Facendo attenzione, soprattutto di sera, lo si puo' individuare quando esce dal terreno per alimentarsi. Ama molto le aromatiche, come ad esempio il basilico.
Vedi scheda completaMalattie relative a questa pianta
Afidi
ParassitiSono insetti molto piccoli (gli adulti misurano in genere 2 millimetri) che, pungendo foglie e petali, causano macchie decolorate.
La forma alata è la prima ad infestare la coltura. Successivamente si hanno forme attere (senza ali) che daranno inizio alla colonia. Le colonie colonizzano le foglie più giovani e i bottoni fiorali provocando rallentamenti vegetativi e danni ai fiori.
Oidio
MalattieL’oidio è una malattia provocata dal fungo Uncinula spp. della famiglia delle Erisifaceae.
Chiamato anche “mal bianco”, l’oidio si manifesta con macchie pulverulente grigio-biancastre che ricoprono gli organi verdi della pianta, con una graduale decolorazione della foglia, che prima ingiallisce e successivamente si secca.
Il micelio fungino, provvisto di speciali organi chiamati austori che penetrano nelle cellule, si sviluppa esternamente sulle pareti aeree dell’ospite, sulle quali forma la muffa, costituita da conidi, organi di riproduzione durante la stagione favorevole. La conservazione del fungo da un anno all’altro avviene per mezzo di spore ibernanti o come micelio negli organi colpiti.
L’oidio, pur essendo favorito dall’umidità si può sviluppare anche in assenza di particolari condizioni di umidità o, addirittura, di asciutto. Anche la temperatura non ha una grande influenza, le Erisifacee infatti cominciano la loro attività già con temperature relativamente basse, inoltre non sono disturbate da quelle elevate.
Le parti più colpite sono le foglie, ma anche gli altri organi vegetali, come fusti e fiori, sono spesso sede del parassita. Le foglie si accartocciano e si seccano, i rami si deformano. Gli oidi hanno una vasta “scelta” di piante ospiti, che vanno dalle specie erbacee a quelle arboree.
Oziorrinco
ParassitiL’oziorrinco è un coleottero, le cui larve erodono le radici e il colletto delle piante causandone anche la morte. Anche l’adulto è dannoso poiché mangia le foglie lungo i margini. Essendo di abitudini notturne è difficile vederlo di giorno. Le foglie con la tipica erosione a lunetta sono il sintomo più evidente della presenza del parassita. Facendo attenzione, soprattutto di sera, lo si puo’ individuare quando esce dal terreno per alimentarsi. Ama molto le aromatiche, come ad esempio il basilico.
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