La carota è una radice ed appartiene alla famiglia delle ombrellifere ed è una pianta alquanto comune nei nostri orti.
La semina deve avvenire quando le temperature sono miti. I semi vanno interrati di pochi cm. Subito dopo occorre annaffiare. Dopo circa 20-25 gg le piantine raggiungono dimensioni tali da poter essere diradate. Un secondo diradamento sarà necessario dopo 3 settimane circa. In tal modo le radici avranno spazio sufficiente per crescere. La raccolta deve essere fatta controllando il colore e la dimensione della carota. Se sono ottimali si estrae la carota dal terreno tirandola per la base del fogliame.
Consigli utili
Messa a dimora: per semina, da aprile a giugno
Terreno: ricco, friabile, senza ristagni né croste superficiali
Concimazione: in autunno, con concime organico
Irrigazione: costante, senza creare ristagni o eccessi
Esposizone: soleggiata
Consigli utili
Messa a dimora: per semina, da aprile a giugno
Terreno: ricco, friabile, senza ristagni né croste superficiali
Concimazione: in autunno, con concime organico
Irrigazione: costante, senza creare ristagni o eccessi
Esposizone: soleggiata
Malattie relative a questa pianta
Afidi
ParassitiSono insetti molto piccoli (gli adulti misurano in genere 2 millimetri) che, pungendo foglie e petali, causano macchie decolorate.
La forma alata è la prima ad infestare la coltura. Successivamente si hanno forme attere (senza ali) che daranno inizio alla colonia. Le colonie colonizzano le foglie più giovani e i bottoni fiorali provocando rallentamenti vegetativi e danni ai fiori.
Nottue
Parassiti
Vengono comunemente chiamate nottue circa una decina di specie di lepidotteri, prevalentemente notturni, le cui larve si sviluppano su numerose piante orticole, arbusti, alberature. Gli adulti compaiono dalla fine di aprile all'inizio di maggio. Sono insetti medie dimensioni, mm 35-45, di colore grigiastro o bruno chiaro; depongono numerose uova sul terreno o sulle foglie delle piante.
Le femmine fecondate depongono le uova in gruppi detti ovoplacche sulle pagine inferiori delle foglie; la schiusura è in funzione della temperatura e in condizioni ottimali questa avviene in 5 giorni. Lo sviluppo delle larve è anch'esso in funzione delle condizioni climatiche e può durare da 20 fino a 60 giorni durante i quali, nelle ore notturne, queste si nutrono provocando anche una completa defogliazione delle piante colpite; talvolta possono insediarsi nei fusti semilegnosi; nel caso di alcune colture orticole le larve di nottua si cibano anche dei frutti.
In un anno queste farfalle possono originare diverse generazioni, ogni 30-40 giorni, da giugno fino a settembre-ottobre.
Tra le principali: Pyrrhia umbra, riscontrabile soprattutto sulle rose; Mamestra oleracea, diffusa negli orti; Mamestra brassicae, polifaga di numerose piante coltivate e svariate orticole; Heliotihis armigera, presente soprattutto sui pomodori; Acronicta aceris, che si insedia sugli alberi ad alto fusto, prevalentemente sugli aceri; Agrotis ipsilon e A. segetum, che infestano le coltivazioni agricole; Autographa gamma, che infesta orticole e ornamentali: i bruchi sono di colore verde brillante e tendono a mimetizzarsi con la vegetazione.
Elateridi
ParassitiGli elateridi sono coleotteri del genere Agriotis, meglio conosciuti come "ferretti". Gli elateridi sono fitofagi (che si nutrono cioè di organi vegetali) che provocano danni alle coltivazioni di tuberi, bulbose e radici di piante orticole ed ornamentali. Tra le piante attaccate: cipolla, aglio, lilium, begonie, narcisi, porro, tulipani, ma anche le patate, le rape, le carote e le graminacee come riso, mais ed orzo. Vengono attaccate anche le leguminose come fave, piselli e fagioli e le coltivazioni di pomodoro. Sono responsabili della crescita stentata, dell'avvizzimento e della successiva morte delle piante attaccate. Gli adulti compaiono, a seconda della specie, in primavera oppure in giugno-luglio e vivono da meno di un mese fino a un anno. Gli adulti sono di aspetto affusolato e caratterizzati da un addome, nella parte terminale, appuntito con una livrea di colore variabile dal grigio-rossastro al brunastro scuro. L'accoppiamento avviene subito dopo la fuoriuscita degli adulti dal terreno. La femmina ovo depone in media 90 uova, in gruppetti di 5-6, interrate di qualche centimetro. Dall'uovo, dopo 15 giorni d'incubazione, nascono larve, di forma sub cilindrica e con tegumento coriaceo, di colore giallo-rossiccio (da qui il nome di ferretti). La dannosità delle larve è in funzione del momento in cui sono nate e delle condizioni ambientali. La massima attività larvale si verifica nei periodi di primavera e di fine estate-autunno. Le larve si spostano nel terreno in senso verticale per cercare condizioni favorevoli. Le larve del 1° anno svernano in profondità nel terreno, per poi riprendere l'attività nella successiva primavera. Il ciclo si ripete per 2-3 anni fino al raggiungimento della maturità che avviene al 4°-5° anno. Le larve mature si impupano nel terreno ed originano gli adulti che sverneranno ed usciranno nella primavera successiva. Il ciclo completo si compie ogni 4-5 anni. I danni sono causati dalle larve di diversa età che compiono erosioni sull'apparato radicale, provocandone una perdita di funzionalità, con conseguenti appassimenti ed avvizzimenti della parte aerea e un generale deperimento vegetativo. Le larve inoltre possono scavare profonde gallerie agli organi sotterranei carnosi (fittoni, tuberi, bulbi) provocando lesioni che spesso degenerano in marciumi.
Vedi scheda completa
Mosca della carota
ParassitiLa mosca della carota (Psila rosae) attacca in modo specifico la carota , ma anche sedano e finocchio, cioè la famiglia delle ombrellifere. La larva è di colore bianco-giallastro brillante, allungato, di 6-8 mm di lunghezza. Le piccole larve lesionano le radici della carota. Sono soprattutto le larve di seconda e terza generazione che danneggiano la carota scavando sia in superficie sia in profondità delle gallerie. La parte aerea della pianta, anche con gli attacchi delle larve di prima generazione, ingiallisce e poi secca, in particolare nelle condizioni climatiche più secche.
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Afidi
ParassitiSono insetti molto piccoli (gli adulti misurano in genere 2 millimetri) che, pungendo foglie e petali, causano macchie decolorate.
La forma alata è la prima ad infestare la coltura. Successivamente si hanno forme attere (senza ali) che daranno inizio alla colonia. Le colonie colonizzano le foglie più giovani e i bottoni fiorali provocando rallentamenti vegetativi e danni ai fiori.
Nottue
Parassiti
Vengono comunemente chiamate nottue circa una decina di specie di lepidotteri, prevalentemente notturni, le cui larve si sviluppano su numerose piante orticole, arbusti, alberature. Gli adulti compaiono dalla fine di aprile all’inizio di maggio. Sono insetti medie dimensioni, mm 35-45, di colore grigiastro o bruno chiaro; depongono numerose uova sul terreno o sulle foglie delle piante.
Le femmine fecondate depongono le uova in gruppi detti ovoplacche sulle pagine inferiori delle foglie; la schiusura è in funzione della temperatura e in condizioni ottimali questa avviene in 5 giorni. Lo sviluppo delle larve è anch’esso in funzione delle condizioni climatiche e può durare da 20 fino a 60 giorni durante i quali, nelle ore notturne, queste si nutrono provocando anche una completa defogliazione delle piante colpite; talvolta possono insediarsi nei fusti semilegnosi; nel caso di alcune colture orticole le larve di nottua si cibano anche dei frutti.
In un anno queste farfalle possono originare diverse generazioni, ogni 30-40 giorni, da giugno fino a settembre-ottobre.
Tra le principali: Pyrrhia umbra, riscontrabile soprattutto sulle rose; Mamestra oleracea, diffusa negli orti; Mamestra brassicae, polifaga di numerose piante coltivate e svariate orticole; Heliotihis armigera, presente soprattutto sui pomodori; Acronicta aceris, che si insedia sugli alberi ad alto fusto, prevalentemente sugli aceri; Agrotis ipsilon e A. segetum, che infestano le coltivazioni agricole; Autographa gamma, che infesta orticole e ornamentali: i bruchi sono di colore verde brillante e tendono a mimetizzarsi con la vegetazione.
Elateridi
ParassitiGli elateridi sono coleotteri del genere Agriotis, meglio conosciuti come “ferretti”. Gli elateridi sono fitofagi (che si nutrono cioè di organi vegetali) che provocano danni alle coltivazioni di tuberi, bulbose e radici di piante orticole ed ornamentali. Tra le piante attaccate: cipolla, aglio, lilium, begonie, narcisi, porro, tulipani, ma anche le patate, le rape, le carote e le graminacee come riso, mais ed orzo. Vengono attaccate anche le leguminose come fave, piselli e fagioli e le coltivazioni di pomodoro. Sono responsabili della crescita stentata, dell’avvizzimento e della successiva morte delle piante attaccate. Gli adulti compaiono, a seconda della specie, in primavera oppure in giugno-luglio e vivono da meno di un mese fino a un anno. Gli adulti sono di aspetto affusolato e caratterizzati da un addome, nella parte terminale, appuntito con una livrea di colore variabile dal grigio-rossastro al brunastro scuro. L’accoppiamento avviene subito dopo la fuoriuscita degli adulti dal terreno. La femmina ovo depone in media 90 uova, in gruppetti di 5-6, interrate di qualche centimetro. Dall’uovo, dopo 15 giorni d’incubazione, nascono larve, di forma sub cilindrica e con tegumento coriaceo, di colore giallo-rossiccio (da qui il nome di ferretti). La dannosità delle larve è in funzione del momento in cui sono nate e delle condizioni ambientali. La massima attività larvale si verifica nei periodi di primavera e di fine estate-autunno. Le larve si spostano nel terreno in senso verticale per cercare condizioni favorevoli. Le larve del 1° anno svernano in profondità nel terreno, per poi riprendere l’attività nella successiva primavera. Il ciclo si ripete per 2-3 anni fino al raggiungimento della maturità che avviene al 4°-5° anno. Le larve mature si impupano nel terreno ed originano gli adulti che sverneranno ed usciranno nella primavera successiva. Il ciclo completo si compie ogni 4-5 anni. I danni sono causati dalle larve di diversa età che compiono erosioni sull’apparato radicale, provocandone una perdita di funzionalità, con conseguenti appassimenti ed avvizzimenti della parte aerea e un generale deperimento vegetativo. Le larve inoltre possono scavare profonde gallerie agli organi sotterranei carnosi (fittoni, tuberi, bulbi) provocando lesioni che spesso degenerano in marciumi.
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Mosca della carota
ParassitiLa mosca della carota (Psila rosae) attacca in modo specifico la carota , ma anche sedano e finocchio, cioè la famiglia delle ombrellifere. La larva è di colore bianco-giallastro brillante, allungato, di 6-8 mm di lunghezza. Le piccole larve lesionano le radici della carota. Sono soprattutto le larve di seconda e terza generazione che danneggiano la carota scavando sia in superficie sia in profondità delle gallerie. La parte aerea della pianta, anche con gli attacchi delle larve di prima generazione, ingiallisce e poi secca, in particolare nelle condizioni climatiche più secche.
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