Peronospora
MalattieSi manifesta con macchie rotondeggianti o irregolari sulla pagina superiore delle foglie e sviluppa una muffa bianca o grigia sulla pagina inferiore in corrispondenza delle macchie. Le foglie seccano parzialmente o del tutto. Questi funghi vivono nell’interno dei tessuti delle foglie entro le quali penetrano attraverso gli stomi dando origine alle macchie. La muffa è costituita dai corpi fruttiferi del fungo, detti conidiofori, che assicurano la disseminazione della specie. Col procedere della stagione si ha la formazione degli organi riproduttivi, le oospore, che essendo resistenti alle avversità atmosferiche, assicurano la perpetuazione della specie da un anno all’altro, per lo più nel terreno. Come risultato dell’attacco delle peronospore si ha la decolorazione, l’imbrunimento e il disseccamento delle parti verdi colpite. In alcuni casi si rendono evidenti anche caratteristiche ipertrofie. La Peronospora è favorita dalle piogge o dalle irrigazioni che lasciano acqua sulla vegetazione e da temperature primaverili. Sono prevalentemente colpite piante orticole, floricole e la vite.
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Cavolaia
ParassitiLa cavolaia (Pieris brassicae) è un insetto che attacca in modo specifico la famiglia delle brassicacee anche se è in grado di attaccare anche ravanello, rapa, ecc.. L'adulto è una farfalla bianca le cui ali anteriori anche gli apici di colore nero. La femmina ha anche due macchie nere. La larva è di colore giallo-nero, con capo nero anteriormente. Il corpo ha molte macchie nere di dimensioni diverse. E' anche coperto di peli. Gli adulti compaiono in aprile-maggio. Le larve comapiono dalle uova deposte sulla pagina inferiore delle foglie dopo 10-14 giorni di incubazione. Le larve attaccano le foglie e le giovani silique. In luglio comapiono i nuovi adulti. L'insetto puo' compiere 4-5 generazioni all'anno, fino ad autunno inoltrato. Svernano come crisalidi.
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Altica
ParassitiL'adulto dell'altica è di colore nero brillante di lunghezza pari a 2 - 2,5 mm circa. La larva è invece biancastra ed è lunga 5 mm a maturità. Questo coleottero vive su diverse specie di crucifere, sia coltivate sia spontanee. Gli adulti dell'altica si nutrono delle foglie compiendo delle erosioni di piccole dimensioni a forma rotondeggiante in genere sulle parti periferiche del lembo fogliare. Nel ravanello le larve si nutrono della radice. I danni arrecati dalle larve sono di piccola rilevanza mente gli adulti possono arrecare danni importanti alle piante di ravanello, soprattutto se giovani. L'insetto sverna come adulto nel terreno per fuoriuscire a maggio. A giugno le femmine iniziano, dopo l'accoppiamento, a deporre le uova vicino al colletto delle piante. Da qui le larve entrano nel terreno. Dopo 3-4 settimane nascono i giovani adulti che si alimentano fino ad ottobre, quando entrano nel terreno per svernare. L'insetto è quindi attivo per tutta la durata della stagione del ravanello.
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Mosca dei cavoli
ParassitiIl nome scientifico della mosca dei cavoli è Delia radicum. La larva è di colore bianco, a forma subconica, di lunghezza pari a 7-8 mm. La mosca infesta tutte le specie di cavolo, il ravanello e la rapa. Le larve scavano delle gallerie nella radice principale danneggiandola in modo rilevante fino a condurre la pianta alla morte. Più la pianta è giovane e più è sensibile agli attacchi del dittero. La mosca sverna come pupa nel terreno. In primavera, verso aprile, gli adulti sfarfallano uscendo dal terreno. Le femmine depongono le uova al colletto delle piante per poi generare, alla fine dello sviluppo, nuovi adulti. Gli adulti sono attivi con clima caldo e soleggiato mentre quando poive stanno fermi sulla pagina inferiore delle foglie delle colture ospiti. In un anno la mosca del cavolo compie dalle 3 alle 4 generazioni.
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Cimice verde
Parassiti
La Nezara viridula, comunemente conosciuta come cimice verde, è un insetto polifago in grado di svilupparsi su svariate piante coltivate ( pomodoro, fagiolo, cavolo, bietole, soia, tabacco, mais, agrumi, etc…) ma anche su numerose erbe spontanee, piante arboree e cespugliose. Appartiene alla famiglia dei Pentatomidae. Probabilmente originaria dell'Etiopia, oramai è diffusa in tutto il mondo. Da non confondere con altre specie di cimice che possono avere colore simile (Palomena prasina) o più scure. E’ un insetto polifago diffuso in tutto il territorio nazionale e per chi ama il giardinaggio e coltiva l’orto, è un nemico di prim’ordine da combattere attivamente. Gli adulti raggiungono in media la lunghezza di 15 mm. Si muove di giorno restando fermo e al riparo durante la notte.
Il colore verde, l’aspetto appiattito, e la scarsa mobilità contribuiscono a renderlo poco visibile aiutandolo a mimetizzarsi con facilità. Infastidita, la cimice secerne dalle ghiandole repugnatorie, che sfociano all’esterno da fessure poste ai lati del torace, un liquido odoroso repellente. Lo stesso con cui può imbrattare ortaggi e frutti di cui si è cibata.
Con le sue punture causa la morte delle gemme fiorali e il deperimento della pianta che diventa giallastra.
Il danno si manifesta sulle foglie e sui frutti. Le foglie presentano necrosi localizzate e disseccamenti.
Sui frutti le punture dell’insetto causano tipiche punteggiature clorotiche che successivamente si necrotizzano.
I frutti attaccati dalle cimici assumono uno sgradevole sapore e non possono essere consumati.
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Nottue
Parassiti
Vengono comunemente chiamate nottue circa una decina di specie di lepidotteri, prevalentemente notturni, le cui larve si sviluppano su numerose piante orticole, arbusti, alberature. Gli adulti compaiono dalla fine di aprile all'inizio di maggio. Sono insetti medie dimensioni, mm 35-45, di colore grigiastro o bruno chiaro; depongono numerose uova sul terreno o sulle foglie delle piante.
Le femmine fecondate depongono le uova in gruppi detti ovoplacche sulle pagine inferiori delle foglie; la schiusura è in funzione della temperatura e in condizioni ottimali questa avviene in 5 giorni. Lo sviluppo delle larve è anch'esso in funzione delle condizioni climatiche e può durare da 20 fino a 60 giorni durante i quali, nelle ore notturne, queste si nutrono provocando anche una completa defogliazione delle piante colpite; talvolta possono insediarsi nei fusti semilegnosi; nel caso di alcune colture orticole le larve di nottua si cibano anche dei frutti.
In un anno queste farfalle possono originare diverse generazioni, ogni 30-40 giorni, da giugno fino a settembre-ottobre.
Tra le principali: Pyrrhia umbra, riscontrabile soprattutto sulle rose; Mamestra oleracea, diffusa negli orti; Mamestra brassicae, polifaga di numerose piante coltivate e svariate orticole; Heliotihis armigera, presente soprattutto sui pomodori; Acronicta aceris, che si insedia sugli alberi ad alto fusto, prevalentemente sugli aceri; Agrotis ipsilon e A. segetum, che infestano le coltivazioni agricole; Autographa gamma, che infesta orticole e ornamentali: i bruchi sono di colore verde brillante e tendono a mimetizzarsi con la vegetazione.
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Lumache e limacce
ParassitiLumache, limacce e chiocciole sono morfologicamente caratterizzate dal possedere un “piede” muscoloso che permette loro di muoversi strisciando.
Questo piede secerne costantemente muco, che successivamente secca e forma la tipica “traccia” argentea, segno evidente della presenza di questi infestanti. Lo sviluppo di un individuo fino alla maturità richiede circa 1 anno. Lumache, limacce e chiocciole sono infestanti tipiche di giardini, orti e frutteti. Vivono in luoghi umidi e freschi, vicino a corsi d’acqua, nei boschi. Si possono definire onnivore dal momento che si nutrono di vegetali, piccoli insetti e lombrichi.
Sono attive principalmente durante la notte e nelle giornate piovose o nebbiose. Nei giorni soleggiati cercano riparo dal sole e dall’eccessivo calore nelle zone d’ombra, sotto le foglie o ai piedi delle piante.
Preferiscono le foglie delle piante particolarmente succulente, per cui gli attacchi sono frequenti su fragole, carciofi, pomodori, anche perché i frutti di queste piante sono vicini alla superficie del terreno e quindi più facilmente attaccabili.
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Alternaria
MalattieL'alternaria si conserva da un anno all'altro sui residui di piante ammalate e su ospiti spontanei. Le condizioni ottimali per il suo sviluppo sono l'elevata umidità ambientale ed una temperatura intorno ai 28°C. Questa malattia fungina è in grado di attaccare fusti, foglie e frutti delle piante. Viene anche comunemente chiamata "malattia della senescenza". Sui fusti possono comparire piccole macchie nere, ovali e ben delimitate che determinano l'appassimento della vegetazione sovrastante; l'infezione si può estendere con analoga sintomatologia alle ramificazioni contigue, ai piccioli, alle foglie e ai frutti. A livello di foglie la malattia genera macchie irregolari nerastre e necrotiche, tipicamente zonate in modo concentrico. Questa tipica conformazione viene assunta anche dalle macchie che compaiono sui frutti attaccati.
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Maggiolino
ParassitiIl maggiolino (Melolontha melolontha) è un coleottero estremamente polifago (si nutre cioè di piante diverse; le piante ospiti possono essere piante arboree ed arbustive agrarie, forestali ed ornamentali, erbacee spontanee), diffuso in tutta Europa, e in Italia prevalentemente nelle zone settentrionali. L'adulto (circa 20-30 mm di lunghezza) ha il torace nero e le elitre (l'ala anteriore sclerificata della quale sono dotati i coleotteri) di colore rosso-mattone, con un pigidio (ultima parte dell'addome degli insetti) lungo e appuntito. Le larve - dette melolontoidi - sono di colore bianco con capo rossastro, lunghe 4-4,5 cm, curve e rigonfie. Vivono nel terreno nutrendosi di radici di piante erbacee e arboree. Gli adulti sfarfallano verso fine aprile - primi di maggio (da cui deriva il nome) e si nutrono delle foglie di piante arboree, per 10-12 giorni circa, specialmente di latifoglie. Durante questo periodo avvengono gli accoppiamenti; successivamente le femmine fanno ritorno nel terreno, dal quale erano sfarfallate, e depongono 20-25 uova circa, biancastre ed opache, a 15-20 cm di profondità. La fase di ovoposizione si prolunga per un paio di giorni. Prime di divenire adulte, le larve di maggiolino vivono nel terreno per circa 3 o 4 anni nutrendosi di radici. Gli adulti, nel caso di gravi infestazioni, possono provocare forti defogliazioni alle piante colpite perché si nutrono di foglie. Le larve di maggiolino invece causano gravi danni all'apparato radicale delle piante, provocando un indebolimento a cui fa seguito deperimento vegetativo e riduzione dello sviluppo. Nei periodi caldi si accentua l'appassimento a cui può seguire la caduta anticipata delle foglie e nei casi più gravi si arriva alla morte della pianta.
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