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Orto

Cece

Il cece (Cicer arietinum) è una pianta erbacea della famiglia delle Fabaceae (o Leguminoseae). Il cece è una pianta originaria del Medio Oriente. Il nome deriva dal latino cicer che, a sua volta, trae forse origine dall’antico greco macedone κκερροι, kíkerroi = pallidi, giallastri. Il nome specifico arietinum si riferisce invece alla somiglianza che hanno i semi con il profilo della testa di un ariete. In Italia la coltivazione è diffusa soprattutto nelle regioni centrali e meridionali. La pianta presenta un portamento eretto, semiprostrato o prostrato e può raggiungere 1 m di altezza. Tutta la pianta si presenta pubescente, per la presenza di peli ghiandolari. L’apparato radicale è piuttosto profondo – fino a 2 m – costituito da una radice principale e da ramificazioni laterali più o meno abbondanti. Le foglie sono composte da foglioline dentate; i fiori sono solitari ascellari, bianchi, rosei o rossi. Il frutto è un legume, a conformazione ovato – oblunga, densamente pubescente, contenente 1 o 2 semi. I semi presentano una forma globulare o angolare – rostrata, superficie liscia o rugosa e colorazioni diverse (biancastro, crema, verde, rosso, bruno, nero). Due le varietà principali di ceci: la “mediterranea”, con semi grossi e di colore giallo, e l’ “orientale”, con semi più piccoli tendenti al rossiccio.

I ceci in cucina vengono impiegati per accompagnare piatti a base di pasta, minestre o zuppe, focacce e torte salate. I ceci lessati, possono essere gustati da soli, conditi con un filo d’olio d’oliva, oppure insaporiti con alloro, rosmarino, pepe, sedano, aglio; si accompagnano anche molto bene ai piatti di pesce.

Consigli utili

Coltivazione: è una pianta microterma (adatta a vivere in ambienti freddi) che germina con sufficiente prontezza con temperature di circa 10 °C

Messa a dimora: si semina a fine inverno. La disponibilità di cultivar selezionate per resistenza al freddo rende oggi possibile, quanto meno nelle regioni centro-meridionali, di anticipare la semina all’autunno (ottobre-novembre), con notevoli vantaggi in termini di resa

Irrigazione: il cece è dotato di un’eccellente capacità di estrazione dell’acqua dal terreno; l’irrigazione è necessaria in annate particolarmente asciutte per permettere la germinazione del seme ed eventualmente anche dopo l’allegagione (la fase iniziale dello sviluppo dei frutti successiva alla fioritura)

Raccolta: la raccolta – compresa tra luglio e agosto – del cece tradizionalmente si fa estirpando le piante a mano e lasciandole completare l’essiccazione in campo.

Coltivazione: è una pianta microterma (adatta a vivere in ambienti freddi) che germina con sufficiente prontezza con temperature di circa 10 °C

Messa a dimora: si semina a fine inverno. La disponibilità di cultivar selezionate per resistenza al freddo rende oggi possibile, quanto meno nelle regioni centro-meridionali, di anticipare la semina all’autunno (ottobre-novembre), con notevoli vantaggi in termini di resa

Irrigazione: il cece è dotato di un’eccellente capacità di estrazione dell’acqua dal terreno; l’irrigazione è necessaria in annate particolarmente asciutte per permettere la germinazione del seme ed eventualmente anche dopo l’allegagione (la fase iniziale dello sviluppo dei frutti successiva alla fioritura)

Raccolta: la raccolta – compresa tra luglio e agosto – del cece tradizionalmente si fa estirpando le piante a mano e lasciandole completare l’essiccazione in campo.

Malattie relative a questa pianta

Nottue

Parassiti


Vengono comunemente chiamate nottue circa una decina di specie di lepidotteri, prevalentemente notturni, le cui larve si sviluppano su numerose piante orticole, arbusti, alberature. Gli adulti compaiono dalla fine di aprile all'inizio di maggio. Sono insetti medie dimensioni, mm 35-45, di colore grigiastro o bruno chiaro; depongono numerose uova sul terreno o sulle foglie delle piante.

Le femmine fecondate depongono le uova in gruppi detti ovoplacche sulle pagine inferiori delle foglie; la schiusura è in funzione della temperatura e in condizioni ottimali questa avviene in 5 giorni. Lo sviluppo delle larve è anch'esso in funzione delle condizioni climatiche e può durare da 20 fino a 60 giorni durante i quali, nelle ore notturne, queste si nutrono provocando anche una completa defogliazione delle piante colpite; talvolta possono insediarsi nei fusti semilegnosi; nel caso di alcune colture orticole le larve di nottua si cibano anche dei frutti.

In un anno queste farfalle possono originare diverse generazioni, ogni 30-40 giorni, da giugno fino a settembre-ottobre.

Tra le principali: Pyrrhia umbra, riscontrabile soprattutto sulle rose; Mamestra oleracea, diffusa negli orti; Mamestra brassicae, polifaga di numerose piante coltivate e svariate orticole; Heliotihis armigera, presente soprattutto sui pomodori; Acronicta aceris, che si insedia sugli alberi ad alto fusto, prevalentemente sugli aceri; Agrotis ipsilon e A. segetum, che infestano le coltivazioni agricole; Autographa gamma, che infesta orticole e ornamentali: i bruchi sono di colore verde brillante e tendono a mimetizzarsi con la vegetazione.

Vedi scheda completa

Nottue

Parassiti


Vengono comunemente chiamate nottue circa una decina di specie di lepidotteri, prevalentemente notturni, le cui larve si sviluppano su numerose piante orticole, arbusti, alberature. Gli adulti compaiono dalla fine di aprile all’inizio di maggio. Sono insetti medie dimensioni, mm 35-45, di colore grigiastro o bruno chiaro; depongono numerose uova sul terreno o sulle foglie delle piante.

Le femmine fecondate depongono le uova in gruppi detti ovoplacche sulle pagine inferiori delle foglie; la schiusura è in funzione della temperatura e in condizioni ottimali questa avviene in 5 giorni. Lo sviluppo delle larve è anch’esso in funzione delle condizioni climatiche e può durare da 20 fino a 60 giorni durante i quali, nelle ore notturne, queste si nutrono provocando anche una completa defogliazione delle piante colpite; talvolta possono insediarsi nei fusti semilegnosi; nel caso di alcune colture orticole le larve di nottua si cibano anche dei frutti.

In un anno queste farfalle possono originare diverse generazioni, ogni 30-40 giorni, da giugno fino a settembre-ottobre.

Tra le principali: Pyrrhia umbra, riscontrabile soprattutto sulle rose; Mamestra oleracea, diffusa negli orti; Mamestra brassicae, polifaga di numerose piante coltivate e svariate orticole; Heliotihis armigera, presente soprattutto sui pomodori; Acronicta aceris, che si insedia sugli alberi ad alto fusto, prevalentemente sugli aceri; Agrotis ipsilon e A. segetum, che infestano le coltivazioni agricole; Autographa gamma, che infesta orticole e ornamentali: i bruchi sono di colore verde brillante e tendono a mimetizzarsi con la vegetazione.

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