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Orto

Cipolla

La cipolla (Allium cepa) appartiene alla famiglia delle Alliaceae. Probabilmente originaria dell’Asia occidentale. La sua coltivazione è molto antica e risale agli Egizi nel IV millennio a.C. La cipolla è una pianta coltivata in tutto il mondo. Il bulbo – la parte commestibile della pianta – è costituito dall’ingrossamento della parte basale delle foglie che si ispessiscono, divengono carnose, bianche o leggermente colorate di rosso o violetto. Le guaine esterne si presentano invece sottili, cartacee, di colore variabile dal bianco, al dorato, al rosso al violetto, a seconda della varietà. Esistono molte varietà di cipolle, che prendono in genere il nome dalla zona di coltivazione, dalla forma, dal colore, dalle dimensioni del bulbo, dalla precocità o, più in generale, dal colore delle guaine esterne – cioè la buccia che ricopre il globo interno.

Tra le varietà più comuni:

– cipolla rossa di Tropea: il bulbo è composto da varie tuniche concentriche carnose di colorito bianco e con involucro rosso;

– cipolla rossa di Acquaviva delle Fonti: bulbo a forma rotondeggiante con poli schiacciati, con tuniche esterne di colore rosso scarlatto, e con tuniche interne carnose che gradualmente dall’esterno verso l’interno si decolorano sino ad assumere colore bianco;

– cipolla di Suasa: il bulbo, dal sapore dolce, si può presentare  abbastanza piccolo di colore dorato oppure, più spesso, di grandi dimensioni dalla forma leggermente allungata, compatto, con foglie esterne di colore rosso-dorato;

– cipolla ramata di Montoro: l’aggettivo “ramato” è dovuto al tipico color rame della tunica esterna del bulbo; particolarmente apprezzata sul mercato nazionale ed estero;

– cipolla borettana: prende il nome da Boretto, un comune in provincia di Reggio Emilia, in cui veniva coltivata fin dal 1400. È una varietà di cipolla molto utilizzata dall’industria dei sottaceti. Ha come caratteristiche un bulbo molto appiattito ai poli, piccolo e con tuniche color paglierino;

– cipolla di Brunate: piccola, bianca, ottima per la preparazione di sottaceti;

– cipolla rossa di Cannara: prende il nome da Cannara, piccola cittadina nel cuore della Valle Umbra.  Questa cipolla si presenta rossa, rotonda, dalla buccia di un rosso intenso e dalla polpa bianca;

– cipolla di Giarratana: viene coltivata interamente nel territorio circostante il comune di Giarratana (Rg) su terreni tendenti al calcareo. Ortaggio molto aromatico, si presenta più carnoso e chiaro delle cipolle comuni;

– cipolla dolce: queste cipolle contengono meno solfuri e più acqua rispetto le tradizionali cipolle; queste caratteristiche assicurano un sapore più dolce e non pungente.

La cipolla può essere consumata fresca in insalate, cotta per zuppe e minestroni, oppure può servire come base per sughi, salse e frittate. E’ anche adoperata a scopo terapeutico per le proprietà attribuitele dalla scienza e dalle tradizioni popolari.


 

Consigli utili

Coltivazione: di facile coltivazione, la cipolla è forse la pianta da orto più coltivata in Italia

Terreno: il tipo di terreno da utilizzare per la messa a dimora è un terreno leggero, ben drenato, con ph tra 6-7

Messa a dimora: la moltiplicazione delle cipolle avviene per seme o per bulbi. Per gli orti familiari, nei quali la produzione più frequente sono i bulbi da ingrossare, l’impianto avviene da fine inverno a inizio primavera. In generale dal seme le piantine nascono dopo 8-20 gg in relazione all’epoca di semina e alle condizioni climatiche. Le temperature ottimali per la germinazione si aggirano intorno 13-26°. I semi possono germinare anche con temperature notevolmente inferiori (intorno ai 0°C). I semi non devono essere messi troppo profondi nel terreno, a 1 cm dalla superficie è la profondità corretta

Concimazione: organica prima della messa a dimora

Irrigazione: la cipolla, avendo un apparato radicale molto superficiale, ha necessità di frequenti irrigazioni

Raccolta: secondo necessità e dimensione desiderata del bulbo

 

 

Coltivazione: di facile coltivazione, la cipolla è forse la pianta da orto più coltivata in Italia

Terreno: il tipo di terreno da utilizzare per la messa a dimora è un terreno leggero, ben drenato, con ph tra 6-7

Messa a dimora: la moltiplicazione delle cipolle avviene per seme o per bulbi. Per gli orti familiari, nei quali la produzione più frequente sono i bulbi da ingrossare, l’impianto avviene da fine inverno a inizio primavera. In generale dal seme le piantine nascono dopo 8-20 gg in relazione all’epoca di semina e alle condizioni climatiche. Le temperature ottimali per la germinazione si aggirano intorno 13-26°. I semi possono germinare anche con temperature notevolmente inferiori (intorno ai 0°C). I semi non devono essere messi troppo profondi nel terreno, a 1 cm dalla superficie è la profondità corretta

Concimazione: organica prima della messa a dimora

Irrigazione: la cipolla, avendo un apparato radicale molto superficiale, ha necessità di frequenti irrigazioni

Raccolta: secondo necessità e dimensione desiderata del bulbo

 

 

Malattie relative a questa pianta

Peronospora

Malattie

Si manifesta con macchie rotondeggianti o irregolari sulla pagina superiore delle foglie e sviluppa una muffa bianca o grigia sulla pagina inferiore in corrispondenza delle macchie. Le foglie seccano parzialmente o del tutto. Questi funghi vivono nell’interno dei tessuti delle foglie entro le quali penetrano attraverso gli stomi dando origine alle macchie. La muffa è costituita dai corpi fruttiferi del fungo, detti conidiofori, che assicurano la disseminazione della specie. Col procedere della stagione si ha la formazione degli organi riproduttivi, le oospore, che essendo resistenti alle avversità atmosferiche, assicurano la perpetuazione della specie da un anno all’altro, per lo più nel terreno. Come risultato dell’attacco delle peronospore si ha la decolorazione, l’imbrunimento e il disseccamento delle parti verdi colpite. In alcuni casi si rendono evidenti anche caratteristiche ipertrofie. La Peronospora è favorita dalle piogge o dalle irrigazioni che lasciano acqua sulla vegetazione e da temperature primaverili. Sono prevalentemente colpite piante orticole, floricole e la vite.

Vedi scheda completa

Mosca della cipolla

Parassiti

Il nome scientifico della mosca della cipolla è Delia antiqua. La mosca attacca la cipolla, l'aglio, il porro. L'adulto assomiglia ad una mosca domestica, è di colore grigio-giallastro con 5 bande scure poco definite sul torace. Le ali sono giallastre. Le larve attaccano i tessuti del bulbo, che poi vengono attaccati anche da alcuni batteri. Gli adulti compaiono intorno alla metà di aprile, prima i maschi e poi le femmine, quando il terreno raggiunge almeno 7-8°C. Le uova vengono deposte nel terreno, vicino al colletto delle piante o nelle scaglie esterne dei bulbi. Le larve, una volta nate, si sviluppano nel bulbo. Si impupano nel terreno per poi dare origine a nuovi adulti. La mosca della cipolla puo' compiere anche 4 generazioni.

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Elateridi

Parassiti

Gli elateridi sono coleotteri del genere Agriotis, meglio conosciuti come "ferretti". Gli elateridi sono fitofagi (che si nutrono cioè di organi vegetali) che provocano danni alle coltivazioni di tuberi, bulbose e radici di piante orticole ed ornamentali. Tra le piante attaccate: cipolla, aglio, lilium, begonie, narcisi, porro, tulipani, ma anche le patate, le rape, le carote e le graminacee come riso, mais ed orzo. Vengono attaccate anche le leguminose come fave, piselli e fagioli e le coltivazioni di pomodoro. Sono responsabili della crescita stentata, dell'avvizzimento e della successiva morte delle piante attaccate. Gli adulti compaiono, a seconda della specie, in primavera oppure in giugno-luglio e vivono da meno di un mese fino a un anno. Gli adulti sono di aspetto affusolato e caratterizzati da un addome, nella parte terminale, appuntito con una livrea di colore variabile dal grigio-rossastro al brunastro scuro. L'accoppiamento avviene subito dopo la fuoriuscita degli adulti dal terreno. La femmina ovo depone in media 90 uova, in gruppetti di 5-6, interrate di qualche centimetro. Dall'uovo, dopo 15 giorni d'incubazione, nascono larve, di forma sub cilindrica e con tegumento coriaceo, di colore giallo-rossiccio (da qui il nome di ferretti). La dannosità delle larve è in funzione del momento in cui sono nate e delle condizioni ambientali. La massima attività larvale si verifica nei periodi di primavera e di fine estate-autunno. Le larve si spostano nel terreno in senso verticale per cercare condizioni favorevoli. Le larve del 1° anno svernano in profondità nel terreno, per poi riprendere l'attività nella successiva primavera. Il ciclo si ripete per 2-3 anni fino al raggiungimento della maturità che avviene al 4°-5° anno. Le larve mature si impupano nel terreno ed originano gli adulti che sverneranno ed usciranno nella primavera successiva. Il ciclo completo si compie ogni 4-5 anni. I danni sono causati dalle larve di diversa età che compiono erosioni sull'apparato radicale, provocandone  una perdita di funzionalità, con conseguenti appassimenti ed avvizzimenti della parte aerea e un generale deperimento vegetativo. Le larve inoltre possono scavare profonde gallerie agli organi sotterranei carnosi (fittoni, tuberi, bulbi) provocando lesioni che spesso degenerano in marciumi.

 

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Alternaria

Malattie

L'alternaria si conserva da un anno all'altro sui residui di piante ammalate e su ospiti spontanei. Le condizioni ottimali per il suo sviluppo sono l'elevata umidità ambientale ed una temperatura intorno ai 28°C. Questa malattia fungina è in grado di attaccare fusti, foglie e frutti delle piante. Viene anche comunemente chiamata "malattia della senescenza". Sui fusti possono comparire piccole macchie nere, ovali e ben delimitate che determinano l'appassimento della vegetazione sovrastante; l'infezione si può estendere con analoga sintomatologia alle ramificazioni contigue, ai piccioli, alle foglie e ai frutti. A livello di foglie la malattia genera macchie irregolari nerastre e necrotiche, tipicamente zonate in modo concentrico. Questa tipica conformazione viene assunta anche dalle macchie che compaiono sui frutti attaccati.

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Peronospora

Malattie

Si manifesta con macchie rotondeggianti o irregolari sulla pagina superiore delle foglie e sviluppa una muffa bianca o grigia sulla pagina inferiore in corrispondenza delle macchie. Le foglie seccano parzialmente o del tutto. Questi funghi vivono nell’interno dei tessuti delle foglie entro le quali penetrano attraverso gli stomi dando origine alle macchie. La muffa è costituita dai corpi fruttiferi del fungo, detti conidiofori, che assicurano la disseminazione della specie. Col procedere della stagione si ha la formazione degli organi riproduttivi, le oospore, che essendo resistenti alle avversità atmosferiche, assicurano la perpetuazione della specie da un anno all’altro, per lo più nel terreno. Come risultato dell’attacco delle peronospore si ha la decolorazione, l’imbrunimento e il disseccamento delle parti verdi colpite. In alcuni casi si rendono evidenti anche caratteristiche ipertrofie. La Peronospora è favorita dalle piogge o dalle irrigazioni che lasciano acqua sulla vegetazione e da temperature primaverili. Sono prevalentemente colpite piante orticole, floricole e la vite.

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Mosca della cipolla

Parassiti

Il nome scientifico della mosca della cipolla è Delia antiqua. La mosca attacca la cipolla, l’aglio, il porro. L’adulto assomiglia ad una mosca domestica, è di colore grigio-giallastro con 5 bande scure poco definite sul torace. Le ali sono giallastre. Le larve attaccano i tessuti del bulbo, che poi vengono attaccati anche da alcuni batteri. Gli adulti compaiono intorno alla metà di aprile, prima i maschi e poi le femmine, quando il terreno raggiunge almeno 7-8°C. Le uova vengono deposte nel terreno, vicino al colletto delle piante o nelle scaglie esterne dei bulbi. Le larve, una volta nate, si sviluppano nel bulbo. Si impupano nel terreno per poi dare origine a nuovi adulti. La mosca della cipolla puo’ compiere anche 4 generazioni.

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Elateridi

Parassiti

Gli elateridi sono coleotteri del genere Agriotis, meglio conosciuti come “ferretti”. Gli elateridi sono fitofagi (che si nutrono cioè di organi vegetali) che provocano danni alle coltivazioni di tuberi, bulbose e radici di piante orticole ed ornamentali. Tra le piante attaccate: cipolla, aglio, lilium, begonie, narcisi, porro, tulipani, ma anche le patate, le rape, le carote e le graminacee come riso, mais ed orzo. Vengono attaccate anche le leguminose come fave, piselli e fagioli e le coltivazioni di pomodoro. Sono responsabili della crescita stentata, dell’avvizzimento e della successiva morte delle piante attaccate. Gli adulti compaiono, a seconda della specie, in primavera oppure in giugno-luglio e vivono da meno di un mese fino a un anno. Gli adulti sono di aspetto affusolato e caratterizzati da un addome, nella parte terminale, appuntito con una livrea di colore variabile dal grigio-rossastro al brunastro scuro. L’accoppiamento avviene subito dopo la fuoriuscita degli adulti dal terreno. La femmina ovo depone in media 90 uova, in gruppetti di 5-6, interrate di qualche centimetro. Dall’uovo, dopo 15 giorni d’incubazione, nascono larve, di forma sub cilindrica e con tegumento coriaceo, di colore giallo-rossiccio (da qui il nome di ferretti). La dannosità delle larve è in funzione del momento in cui sono nate e delle condizioni ambientali. La massima attività larvale si verifica nei periodi di primavera e di fine estate-autunno. Le larve si spostano nel terreno in senso verticale per cercare condizioni favorevoli. Le larve del 1° anno svernano in profondità nel terreno, per poi riprendere l’attività nella successiva primavera. Il ciclo si ripete per 2-3 anni fino al raggiungimento della maturità che avviene al 4°-5° anno. Le larve mature si impupano nel terreno ed originano gli adulti che sverneranno ed usciranno nella primavera successiva. Il ciclo completo si compie ogni 4-5 anni. I danni sono causati dalle larve di diversa età che compiono erosioni sull’apparato radicale, provocandone  una perdita di funzionalità, con conseguenti appassimenti ed avvizzimenti della parte aerea e un generale deperimento vegetativo. Le larve inoltre possono scavare profonde gallerie agli organi sotterranei carnosi (fittoni, tuberi, bulbi) provocando lesioni che spesso degenerano in marciumi.

 

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Alternaria

Malattie

L’alternaria si conserva da un anno all’altro sui residui di piante ammalate e su ospiti spontanei. Le condizioni ottimali per il suo sviluppo sono l’elevata umidità ambientale ed una temperatura intorno ai 28°C. Questa malattia fungina è in grado di attaccare fusti, foglie e frutti delle piante. Viene anche comunemente chiamata “malattia della senescenza”. Sui fusti possono comparire piccole macchie nere, ovali e ben delimitate che determinano l’appassimento della vegetazione sovrastante; l’infezione si può estendere con analoga sintomatologia alle ramificazioni contigue, ai piccioli, alle foglie e ai frutti. A livello di foglie la malattia genera macchie irregolari nerastre e necrotiche, tipicamente zonate in modo concentrico. Questa tipica conformazione viene assunta anche dalle macchie che compaiono sui frutti attaccati.

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