Gerbera è un genere di piante erbacee appartenente alla famiglia delle Asteraceae, originario dell’Africa, dell’Asia e del Sudamerica. Le gerbere furono introdotte in Italia da un floricolture tedesco intorno al 1925-1930. Queste prime gerbere importate avevano fiori molto piccoli e pertanto non ebbero grande successo. Nel 1950, però, iniziarono a diffondersi in quanto furono introdotte nuove cultivar a capolino più grande dalla Francia, dall’Olanda e dalla Germania. Numerose sono le varietà e gli ibridi in commercio, sia con fiori semplici sia con fiori doppi, dai colori delicati o dai colori più accesi: dal giallo al bianco e dal rosa al rosso. I fiori sono molto richiesti nelle composizioni floreali. Poiché facili da coltivare, vengono utilizzate come piante ornamentali. La specie più comunemente coltivata è la Gerbera jamesonii – detta anche “Margherita del Transval“, in riferimento alla regione Sudafricana dalla quale proviene. La pianta può raggiungere l’altezza di 50-60 cm; le foglie sono lobate, internamente tormentose, di colore verde-glauco nella pagina superiore, bianco lanuginoso nella pagina inferiore; sono lunghe circa 20-30 cm. I fiori sono numerosi, isolati, di colore arancio-scarlatto. Ogni fiore, se fecondato, può produrre numerosissimi piccoli semi, fusiformi e appuntiti, caratterizzati da una corona di peli piumosi. Il periodo della fioritura va da maggio a settembre.
Le gerbere possono essere forzate a fiorire nel periodo invernale: si sospendono le annaffiature a partire dal mese di maggio; a settembre si ricomincia la somministrazione di acqua – insieme a una giusta dose di concime – per favorire la ripresa vegetativa.