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Ornamentale

Impatiens

Le impatiens o fiori di vetro (Impatiens spp.) sono piante originarie dei climi tropicali dell’Africa e del’Asia. Famiglia delle Balsaminaceae. Il genere deve il proprio nome scientifico (“impatiens = impazienza”) alla caratteristica dei frutti che una volta giunti a maturazione esplodono letteralmente al minimo tocco spargendo tutto intorno i semi in essi contenuti, quasi che la pianta fosse “impaziente” di auto-riprodursi. Il nome fiore di vetro o pianta di vetro, si riferisce alla delicatezza quasi trasparente dei fusti acquosi. Le impatiens sono piante coltivate generalmente come annuali, di aspetto piuttosto compatto, a rapido sviluppo. I fiori – che a seconda della varietà possono essere scarlatti, viola, rosa, bianchi e carminio – sono piccoli e penduli. La fioritura delle impatiens si protrae da aprile-maggio fino a novembre.

In commercio si trovano molte varietà di impatiens, di forma e colori tra i più diversi, quasi tutte sono ibridi dell’Impatiens walleriana. Le impatiens maggiormente diffuse in Italia sono:

–         Impatiens wallerana: raggiunge i 30-40 cm di altezza. I fiori solitari o a mazzetti sono di colore che va dal bianco al rosa, dal rosso al viola. La fioritura si protrae da marzo-aprile, fino ai primi freddi autunnali. Adatta sia per gli interni, sia per i balconi e le aiuole;

–          Impatiens hawkererii “Nuova Guinea”: raggiunge i 50-60 cm in altezza.  Molto vigorosa. Le foglie sono generalmente molto ornamentali, variegate oppure rosso-bronzate. I fiori possono essere rossi, rosa, blu, bianchi. Esistono varietà bicolori, col colore di base ed il centro bianco. Fiorisce dalla tarda primavera all’autunno. Coltivate nei giardini come annuali o anche in vaso;

–          Impatiens balsamina: nota col nome comune di balsamina, è una pianta eretta, a foglie lanceolate (foglia con forma allungata, simile ad una lancia), che cresce piuttosto rapidamente. I fiori – che vanno dal bianco al rosso a seconda della varietà – sono piccoli e penduli. Cresce fino a 75 cm. altezza. Fiorisce da giugno a settembre/ottobre. Particolarmente indicata per la coltivazione in vaso e nelle aiuole.

Consigli utili

Esposizione: le impatiens preferiscono posizioni semi ombreggiate o anche all’ombra completa; il sole diretto può causare un rapido appassimento. Temono le temperature inferiori ai 5-10 °C. Durante i mesi invernali le impatiens si possono coltivare come piante d’appartamento

Coltivazione: le impatiens preferiscono un terreno leggero e soffice – con un pH compreso tra 6 e 7 – ricco di materia organica e ben drenato. Crescono bene ad una temperatura di 20-25 °C. La cimatura degli apici vegetativi, durante la crescita, stimola la ramificazione

Messa a dimora: le Impatiens si propagano per talea o per seme. Da a aprile ad ottobre possono essere prelevate delle talee dai rami laterali lunghe circa 10-15 cm. Dopo aver eliminato le foglie poste più in basso, si immerge la parte tagliata in un acqua (basta anche un bicchiere); le radici si formeranno in pochi giorni. A questo punto si sistemano le talee radicate in singoli vasi, precedentemente preparati con un miscuglio di torba e sabbia. I vasi  si tengono in un luogo non troppo illuminato, mantenendo il terriccio costantemente umido per circa 1-2 settimane fino a quando le radici non avranno per bene attecchito. Successivamente la piantina può essere spostata in una zona più luminosa – ma non al sole diretto –  e trattata come le piante adulte. La moltiplicazione per semi si effettua all’inizio della primavera

Irrigazione: frequente ma moderata in estate e scarsa in inverno.

 

Esposizione: le impatiens preferiscono posizioni semi ombreggiate o anche all’ombra completa; il sole diretto può causare un rapido appassimento. Temono le temperature inferiori ai 5-10 °C. Durante i mesi invernali le impatiens si possono coltivare come piante d’appartamento

Coltivazione: le impatiens preferiscono un terreno leggero e soffice – con un pH compreso tra 6 e 7 – ricco di materia organica e ben drenato. Crescono bene ad una temperatura di 20-25 °C. La cimatura degli apici vegetativi, durante la crescita, stimola la ramificazione

Messa a dimora: le Impatiens si propagano per talea o per seme. Da a aprile ad ottobre possono essere prelevate delle talee dai rami laterali lunghe circa 10-15 cm. Dopo aver eliminato le foglie poste più in basso, si immerge la parte tagliata in un acqua (basta anche un bicchiere); le radici si formeranno in pochi giorni. A questo punto si sistemano le talee radicate in singoli vasi, precedentemente preparati con un miscuglio di torba e sabbia. I vasi  si tengono in un luogo non troppo illuminato, mantenendo il terriccio costantemente umido per circa 1-2 settimane fino a quando le radici non avranno per bene attecchito. Successivamente la piantina può essere spostata in una zona più luminosa – ma non al sole diretto –  e trattata come le piante adulte. La moltiplicazione per semi si effettua all’inizio della primavera

Irrigazione: frequente ma moderata in estate e scarsa in inverno.

 

Malattie relative a questa pianta

Lumache e limacce

Parassiti

Lumache, limacce e chiocciole sono morfologicamente caratterizzate dal possedere un “piede” muscoloso che permette loro di muoversi strisciando.
Questo piede secerne costantemente muco, che successivamente secca e forma la tipica “traccia” argentea, segno evidente della presenza di questi infestanti. Lo sviluppo di un individuo fino alla maturità richiede circa 1 anno. Lumache, limacce e chiocciole sono infestanti tipiche di giardini, orti e frutteti. Vivono in luoghi umidi e freschi, vicino a corsi d’acqua, nei boschi. Si possono definire onnivore dal momento che si nutrono di vegetali, piccoli insetti e lombrichi.
Sono attive principalmente durante la notte e nelle giornate piovose o nebbiose. Nei giorni soleggiati cercano riparo dal sole e dall’eccessivo calore nelle zone d’ombra, sotto le foglie o ai piedi delle piante.
Preferiscono le foglie delle piante particolarmente succulente, per cui gli attacchi sono frequenti su fragole, carciofi, pomodori, anche perché i frutti di queste piante sono vicini alla superficie del terreno e quindi più facilmente attaccabili.

Vedi scheda completa

Afidi

Parassiti

Sono insetti molto piccoli (gli adulti misurano in genere 2 millimetri) che, pungendo foglie e petali, causano macchie decolorate.
La forma alata è la prima ad infestare la coltura. Successivamente si hanno forme attere (senza ali) che daranno inizio alla colonia. Le colonie colonizzano le foglie più giovani e i bottoni fiorali provocando rallentamenti vegetativi e danni ai fiori.

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Acari

Parassiti


Sono ragnetti molto piccoli, della grandezza di una capocchia di spillo. Quando l’infestazione è elevata si notano delle ragnatele.

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Oidio

Malattie

L'oidio è una malattia provocata dal fungo Uncinula spp. della famiglia delle Erisifaceae.

Chiamato anche "mal bianco", l'oidio si manifesta con macchie pulverulente grigio-biancastre che ricoprono gli organi verdi della pianta, con una graduale decolorazione della foglia, che prima ingiallisce e successivamente si secca.

Il micelio fungino, provvisto di speciali organi chiamati austori che penetrano nelle cellule, si sviluppa esternamente sulle pareti aeree dell’ospite, sulle quali forma la muffa, costituita da conidi, organi di riproduzione durante la stagione favorevole. La conservazione del fungo da un anno all’altro avviene per mezzo di spore ibernanti o come micelio negli organi colpiti.
L’oidio, pur essendo favorito dall’umidità si può sviluppare anche in assenza di particolari condizioni di umidità o, addirittura, di asciutto. Anche la temperatura non ha una grande influenza, le Erisifacee infatti cominciano la loro attività già con temperature relativamente basse, inoltre non sono disturbate da quelle elevate.
Le parti più colpite sono le foglie, ma anche gli altri organi vegetali, come fusti e fiori, sono spesso sede del parassita. Le foglie si accartocciano e si seccano, i rami si deformano. Gli oidi hanno una vasta "scelta" di piante ospiti, che vanno dalle specie erbacee a quelle arboree.

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Lumache e limacce

Parassiti

Lumache, limacce e chiocciole sono morfologicamente caratterizzate dal possedere un “piede” muscoloso che permette loro di muoversi strisciando.
Questo piede secerne costantemente muco, che successivamente secca e forma la tipica “traccia” argentea, segno evidente della presenza di questi infestanti. Lo sviluppo di un individuo fino alla maturità richiede circa 1 anno. Lumache, limacce e chiocciole sono infestanti tipiche di giardini, orti e frutteti. Vivono in luoghi umidi e freschi, vicino a corsi d’acqua, nei boschi. Si possono definire onnivore dal momento che si nutrono di vegetali, piccoli insetti e lombrichi.
Sono attive principalmente durante la notte e nelle giornate piovose o nebbiose. Nei giorni soleggiati cercano riparo dal sole e dall’eccessivo calore nelle zone d’ombra, sotto le foglie o ai piedi delle piante.
Preferiscono le foglie delle piante particolarmente succulente, per cui gli attacchi sono frequenti su fragole, carciofi, pomodori, anche perché i frutti di queste piante sono vicini alla superficie del terreno e quindi più facilmente attaccabili.

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Afidi

Parassiti

Sono insetti molto piccoli (gli adulti misurano in genere 2 millimetri) che, pungendo foglie e petali, causano macchie decolorate.
La forma alata è la prima ad infestare la coltura. Successivamente si hanno forme attere (senza ali) che daranno inizio alla colonia. Le colonie colonizzano le foglie più giovani e i bottoni fiorali provocando rallentamenti vegetativi e danni ai fiori.

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Acari

Parassiti


Sono ragnetti molto piccoli, della grandezza di una capocchia di spillo. Quando l’infestazione è elevata si notano delle ragnatele.

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Oidio

Malattie

L’oidio è una malattia provocata dal fungo Uncinula spp. della famiglia delle Erisifaceae.

Chiamato anche “mal bianco”, l’oidio si manifesta con macchie pulverulente grigio-biancastre che ricoprono gli organi verdi della pianta, con una graduale decolorazione della foglia, che prima ingiallisce e successivamente si secca.

Il micelio fungino, provvisto di speciali organi chiamati austori che penetrano nelle cellule, si sviluppa esternamente sulle pareti aeree dell’ospite, sulle quali forma la muffa, costituita da conidi, organi di riproduzione durante la stagione favorevole. La conservazione del fungo da un anno all’altro avviene per mezzo di spore ibernanti o come micelio negli organi colpiti.
L’oidio, pur essendo favorito dall’umidità si può sviluppare anche in assenza di particolari condizioni di umidità o, addirittura, di asciutto. Anche la temperatura non ha una grande influenza, le Erisifacee infatti cominciano la loro attività già con temperature relativamente basse, inoltre non sono disturbate da quelle elevate.
Le parti più colpite sono le foglie, ma anche gli altri organi vegetali, come fusti e fiori, sono spesso sede del parassita. Le foglie si accartocciano e si seccano, i rami si deformano. Gli oidi hanno una vasta “scelta” di piante ospiti, che vanno dalle specie erbacee a quelle arboree.

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