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Orto

Lattuga

 

La lattuga (Lactuca sativa) – il cui nome deriva dal latino lactuca, da lac-lactis, latte – appartiene alla famiglia della Composite (o Asteracee). La lattuga è originaria del Medio – Oriente. La lattuga romana sembra abbia avuto origine in Italia. La lattuga è un’altra specie orticola che non manca mai nei nostri orti. Pianta a ciclo di coltivazione annuale, la lattuga presenta un apparato radicale superficiale, con fusto breve e carnoso su cui si inseriscono le foglie. A seconda della varietà ha diverse tonalità di colore dal verde al giallognolo al rosso. Le parti che si consumano di questo ortaggio sono le foglie raggruppate alla base della pianta a formare un cespo (o grumolo).

In commercio si trovano diverse varietà:

  • lattuga crespa, con foglie ricce, spesse e molto bollose;
  • lattuga cappuccina, che comprende le varietà a cappuccio (Trocadero ed Iceberg), con foglie lisce riunite in un cappuccio globoso;
  • lattuga romana, con foglie allungate e nervatura mediana grossa e carnosa;
  • la lattuga da taglio o lattughino, della quale ce ne sono di diversi tipi – a foglie lunghe e verdastre, a foglie tenere e bianche , o quelle raccolte in piccoli cespi ricciuti.

Al gruppo delle lattughe romane appartengono varietà quali: Marvel, Verde degli Ortolani, Pallone Bougival, Bionda degli Ortolani, Gigante bianca, Gigante rossa, Gigante verde e Bianca d’Inverno.

Per quanto riguarda le lattughe a cappuccio, le più diffuse sono: Meraviglia delle Quattro Stagioni, Regina di Maggio, Goccia d’oro, Batavia bionda di Parigi, Augusta, Appia, Aurelia, Trocadero, Bionda di Berlino, Bruna e Rossa d’Inverno.

Alle lattughe da taglio fanno parte varietà come: Trentina, Comune, Verde ricciolina, Bionda ricciolina, Spinacio e Lattughino riccio d’America.

Le singole varietà poi sono classificate in base alla stagione di coltivazione in: primaverili, estivo – autunnali ed invernali.

La lattuga è composta soprattutto di acqua (95%) e fibre ed ha un basso apporto calorico. Ricca di provitamina A, di acido folico, potassio e calcio, fosforo, sodio e ferro. Generalmente la lattuga si consuma in insalata. Tuttavia, può anche essere cotta e unita alle minestre.

Consigli utili

Terreno: il pH ottimale varia 6 a 7

 

Coltivazione: la lattuga preferisce il clima temperato. Di facile coltivazione anche in vaso. Il ciclo colturale è di 60-90 giorni per le colture seminate e di 40-80 giorni per quelle trapiantate, secondo il periodo stagionale

Concimazione: organica, a primavera o in autunno, comunque prima della messa a dimora

Messa a dimora: la lattuga si semina in inverno (in un cassone caldo) o in marzo-aprile o all’aperto

Irrigazione: la lattuga è una pianta esigente in fatto di innaffiature. E’ importante mantenere un costante grado d’umidità nel terreno, senza mai provocare ristagni d’acqua

Raccolta: la raccolta – circa 2-3 mesi dopo la messa a dimora – è a scalare man mano che le piante raggiungono la grandezza desiderata.

 

Terreno: il pH ottimale varia 6 a 7

 

Coltivazione: la lattuga preferisce il clima temperato. Di facile coltivazione anche in vaso. Il ciclo colturale è di 60-90 giorni per le colture seminate e di 40-80 giorni per quelle trapiantate, secondo il periodo stagionale

Concimazione: organica, a primavera o in autunno, comunque prima della messa a dimora

Messa a dimora: la lattuga si semina in inverno (in un cassone caldo) o in marzo-aprile o all’aperto

Irrigazione: la lattuga è una pianta esigente in fatto di innaffiature. E’ importante mantenere un costante grado d’umidità nel terreno, senza mai provocare ristagni d’acqua

Raccolta: la raccolta – circa 2-3 mesi dopo la messa a dimora – è a scalare man mano che le piante raggiungono la grandezza desiderata.

 

Malattie relative a questa pianta

Afidi

Parassiti

Sono insetti molto piccoli (gli adulti misurano in genere 2 millimetri) che, pungendo foglie e petali, causano macchie decolorate.
La forma alata è la prima ad infestare la coltura. Successivamente si hanno forme attere (senza ali) che daranno inizio alla colonia. Le colonie colonizzano le foglie più giovani e i bottoni fiorali provocando rallentamenti vegetativi e danni ai fiori.

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Peronospora

Malattie

Si manifesta con macchie rotondeggianti o irregolari sulla pagina superiore delle foglie e sviluppa una muffa bianca o grigia sulla pagina inferiore in corrispondenza delle macchie. Le foglie seccano parzialmente o del tutto. Questi funghi vivono nell’interno dei tessuti delle foglie entro le quali penetrano attraverso gli stomi dando origine alle macchie. La muffa è costituita dai corpi fruttiferi del fungo, detti conidiofori, che assicurano la disseminazione della specie. Col procedere della stagione si ha la formazione degli organi riproduttivi, le oospore, che essendo resistenti alle avversità atmosferiche, assicurano la perpetuazione della specie da un anno all’altro, per lo più nel terreno. Come risultato dell’attacco delle peronospore si ha la decolorazione, l’imbrunimento e il disseccamento delle parti verdi colpite. In alcuni casi si rendono evidenti anche caratteristiche ipertrofie. La Peronospora è favorita dalle piogge o dalle irrigazioni che lasciano acqua sulla vegetazione e da temperature primaverili. Sono prevalentemente colpite piante orticole, floricole e la vite.

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Cimice verde

Parassiti


La Nezara viridula, comunemente conosciuta come cimice verde, è un insetto polifago in grado di svilupparsi su svariate piante coltivate ( pomodoro, fagiolo, cavolo, bietole, soia, tabacco, mais, agrumi, etc…) ma anche su numerose erbe spontanee, piante arboree e cespugliose. Appartiene alla famiglia dei Pentatomidae. Probabilmente originaria dell'Etiopia, oramai è diffusa in tutto il mondo. Da non confondere  con altre specie di cimice che possono avere colore simile (Palomena  prasina) o più scure. E’ un insetto polifago diffuso in tutto il territorio nazionale e per chi ama il giardinaggio e coltiva l’orto, è un nemico di prim’ordine da combattere attivamente. Gli adulti raggiungono in media la lunghezza di 15 mm. Si muove di giorno restando fermo e al riparo durante la notte.
Il colore verde, l’aspetto appiattito, e la scarsa mobilità contribuiscono a renderlo poco visibile aiutandolo a mimetizzarsi con facilità. Infastidita, la cimice secerne dalle ghiandole repugnatorie, che sfociano all’esterno da fessure poste ai lati del torace, un liquido odoroso repellente. Lo stesso con cui può imbrattare ortaggi e frutti di cui si è cibata.
Con le sue punture causa la morte delle gemme fiorali e il deperimento della pianta che diventa giallastra.
Il danno si manifesta sulle foglie e sui frutti. Le foglie presentano necrosi localizzate e disseccamenti.
Sui frutti le punture dell’insetto causano tipiche punteggiature clorotiche che successivamente si necrotizzano.
I frutti attaccati dalle cimici assumono uno sgradevole sapore e non possono essere consumati.

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Nottue

Parassiti


Vengono comunemente chiamate nottue circa una decina di specie di lepidotteri, prevalentemente notturni, le cui larve si sviluppano su numerose piante orticole, arbusti, alberature. Gli adulti compaiono dalla fine di aprile all'inizio di maggio. Sono insetti medie dimensioni, mm 35-45, di colore grigiastro o bruno chiaro; depongono numerose uova sul terreno o sulle foglie delle piante.

Le femmine fecondate depongono le uova in gruppi detti ovoplacche sulle pagine inferiori delle foglie; la schiusura è in funzione della temperatura e in condizioni ottimali questa avviene in 5 giorni. Lo sviluppo delle larve è anch'esso in funzione delle condizioni climatiche e può durare da 20 fino a 60 giorni durante i quali, nelle ore notturne, queste si nutrono provocando anche una completa defogliazione delle piante colpite; talvolta possono insediarsi nei fusti semilegnosi; nel caso di alcune colture orticole le larve di nottua si cibano anche dei frutti.

In un anno queste farfalle possono originare diverse generazioni, ogni 30-40 giorni, da giugno fino a settembre-ottobre.

Tra le principali: Pyrrhia umbra, riscontrabile soprattutto sulle rose; Mamestra oleracea, diffusa negli orti; Mamestra brassicae, polifaga di numerose piante coltivate e svariate orticole; Heliotihis armigera, presente soprattutto sui pomodori; Acronicta aceris, che si insedia sugli alberi ad alto fusto, prevalentemente sugli aceri; Agrotis ipsilon e A. segetum, che infestano le coltivazioni agricole; Autographa gamma, che infesta orticole e ornamentali: i bruchi sono di colore verde brillante e tendono a mimetizzarsi con la vegetazione.

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Lumache e limacce

Parassiti

Lumache, limacce e chiocciole sono morfologicamente caratterizzate dal possedere un “piede” muscoloso che permette loro di muoversi strisciando.
Questo piede secerne costantemente muco, che successivamente secca e forma la tipica “traccia” argentea, segno evidente della presenza di questi infestanti. Lo sviluppo di un individuo fino alla maturità richiede circa 1 anno. Lumache, limacce e chiocciole sono infestanti tipiche di giardini, orti e frutteti. Vivono in luoghi umidi e freschi, vicino a corsi d’acqua, nei boschi. Si possono definire onnivore dal momento che si nutrono di vegetali, piccoli insetti e lombrichi.
Sono attive principalmente durante la notte e nelle giornate piovose o nebbiose. Nei giorni soleggiati cercano riparo dal sole e dall’eccessivo calore nelle zone d’ombra, sotto le foglie o ai piedi delle piante.
Preferiscono le foglie delle piante particolarmente succulente, per cui gli attacchi sono frequenti su fragole, carciofi, pomodori, anche perché i frutti di queste piante sono vicini alla superficie del terreno e quindi più facilmente attaccabili.

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Grillotalpa

Parassiti

L'adulto è di colore giallo-bruno, vellutato. Il protorace è scudiforme e ben sclerificato; le ali anteriori sono molto più corte di quelle posteriori; le zampe anteriori sono molto sviluppate e di tipo fossorio. L'addome è fornito di due cerci allungati e con leggera curvatura.
Gli adulti hanno dimensioni variabili tra 40 e 50 mm di lunghezza.

Gli adulti di grillotalpa trascorrono gran parte della vita interrati; le femmine depongono complessivamente 200-300 uova in nidi di terra posti a 10-20 cm dalla superficie del suolo. Le forme giovanili svernano come larve nel terreno, ad un metro di profondità. In primavera compaiono le ninfe e gli adulti sfarfallano in estate avanzata o in autunno. Il ciclo di vita è biennale. Le femmine adulte ovidepongono nella primavera del terzo anno di vita.
Il grillotalpa ha un regime dietetico onnivoro, anche se prevalentemente zoofago. Tra le colture che danneggia più frequentemente con la propria attività di escavazione troviamo i tappeti erbosi e la patata. Altre colture attaccate sono pomodoro, peperone, bietola.
Predilige i terreni ben irrigati, i prati ed i suoli ricchi di torba.

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Oidio

Malattie

L'oidio è una malattia provocata dal fungo Uncinula spp. della famiglia delle Erisifaceae.

Chiamato anche "mal bianco", l'oidio si manifesta con macchie pulverulente grigio-biancastre che ricoprono gli organi verdi della pianta, con una graduale decolorazione della foglia, che prima ingiallisce e successivamente si secca.

Il micelio fungino, provvisto di speciali organi chiamati austori che penetrano nelle cellule, si sviluppa esternamente sulle pareti aeree dell’ospite, sulle quali forma la muffa, costituita da conidi, organi di riproduzione durante la stagione favorevole. La conservazione del fungo da un anno all’altro avviene per mezzo di spore ibernanti o come micelio negli organi colpiti.
L’oidio, pur essendo favorito dall’umidità si può sviluppare anche in assenza di particolari condizioni di umidità o, addirittura, di asciutto. Anche la temperatura non ha una grande influenza, le Erisifacee infatti cominciano la loro attività già con temperature relativamente basse, inoltre non sono disturbate da quelle elevate.
Le parti più colpite sono le foglie, ma anche gli altri organi vegetali, come fusti e fiori, sono spesso sede del parassita. Le foglie si accartocciano e si seccano, i rami si deformano. Gli oidi hanno una vasta "scelta" di piante ospiti, che vanno dalle specie erbacee a quelle arboree.

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Sclerotinia e Muffa grigia

Malattie

Si manifesta con marcescenza di bulbi, radici e fusti, con presenza di corpi duri nerastri (sclerozi). Sono visibili macchie gialle che poi ammuffiscono e muffa grigia evidente su boccioli, fiori, foglie e steli. Le Sclerotinie formano sopra fusti, bulbi e radici marcite un feltro bianco contenente corpi neri e duri detti stromi o sclerozi, successivamente si riproducono attraverso un’altra forma detta conidica, che mostra la particolare muffa grigia chiamata Botrytis. Questa muffa si riscontra frequentemente con tempo umido, sopra tutte le parti di una pianta colpita, sulle foglie, gli steli, i boccioli e i fiori. I conidi infettano le piante per via aerea, mentre gli sclerozi possono permanere a lungo nel terreno, anche in condizioni avverse, permettendo al fungo di colpire nuove piante anche a distanza di tempo. Sclerotinie e Botrytis sono molto diffuse e infettive su colture orticole, floreali e vite.

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Alternaria

Malattie

L'alternaria si conserva da un anno all'altro sui residui di piante ammalate e su ospiti spontanei. Le condizioni ottimali per il suo sviluppo sono l'elevata umidità ambientale ed una temperatura intorno ai 28°C. Questa malattia fungina è in grado di attaccare fusti, foglie e frutti delle piante. Viene anche comunemente chiamata "malattia della senescenza". Sui fusti possono comparire piccole macchie nere, ovali e ben delimitate che determinano l'appassimento della vegetazione sovrastante; l'infezione si può estendere con analoga sintomatologia alle ramificazioni contigue, ai piccioli, alle foglie e ai frutti. A livello di foglie la malattia genera macchie irregolari nerastre e necrotiche, tipicamente zonate in modo concentrico. Questa tipica conformazione viene assunta anche dalle macchie che compaiono sui frutti attaccati.

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Afidi

Parassiti

Sono insetti molto piccoli (gli adulti misurano in genere 2 millimetri) che, pungendo foglie e petali, causano macchie decolorate.
La forma alata è la prima ad infestare la coltura. Successivamente si hanno forme attere (senza ali) che daranno inizio alla colonia. Le colonie colonizzano le foglie più giovani e i bottoni fiorali provocando rallentamenti vegetativi e danni ai fiori.

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Peronospora

Malattie

Si manifesta con macchie rotondeggianti o irregolari sulla pagina superiore delle foglie e sviluppa una muffa bianca o grigia sulla pagina inferiore in corrispondenza delle macchie. Le foglie seccano parzialmente o del tutto. Questi funghi vivono nell’interno dei tessuti delle foglie entro le quali penetrano attraverso gli stomi dando origine alle macchie. La muffa è costituita dai corpi fruttiferi del fungo, detti conidiofori, che assicurano la disseminazione della specie. Col procedere della stagione si ha la formazione degli organi riproduttivi, le oospore, che essendo resistenti alle avversità atmosferiche, assicurano la perpetuazione della specie da un anno all’altro, per lo più nel terreno. Come risultato dell’attacco delle peronospore si ha la decolorazione, l’imbrunimento e il disseccamento delle parti verdi colpite. In alcuni casi si rendono evidenti anche caratteristiche ipertrofie. La Peronospora è favorita dalle piogge o dalle irrigazioni che lasciano acqua sulla vegetazione e da temperature primaverili. Sono prevalentemente colpite piante orticole, floricole e la vite.

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Cimice verde

Parassiti


La Nezara viridula, comunemente conosciuta come cimice verde, è un insetto polifago in grado di svilupparsi su svariate piante coltivate ( pomodoro, fagiolo, cavolo, bietole, soia, tabacco, mais, agrumi, etc…) ma anche su numerose erbe spontanee, piante arboree e cespugliose. Appartiene alla famiglia dei Pentatomidae. Probabilmente originaria dell’Etiopia, oramai è diffusa in tutto il mondo. Da non confondere  con altre specie di cimice che possono avere colore simile (Palomena  prasina) o più scure. E’ un insetto polifago diffuso in tutto il territorio nazionale e per chi ama il giardinaggio e coltiva l’orto, è un nemico di prim’ordine da combattere attivamente. Gli adulti raggiungono in media la lunghezza di 15 mm. Si muove di giorno restando fermo e al riparo durante la notte.
Il colore verde, l’aspetto appiattito, e la scarsa mobilità contribuiscono a renderlo poco visibile aiutandolo a mimetizzarsi con facilità. Infastidita, la cimice secerne dalle ghiandole repugnatorie, che sfociano all’esterno da fessure poste ai lati del torace, un liquido odoroso repellente. Lo stesso con cui può imbrattare ortaggi e frutti di cui si è cibata.
Con le sue punture causa la morte delle gemme fiorali e il deperimento della pianta che diventa giallastra.
Il danno si manifesta sulle foglie e sui frutti. Le foglie presentano necrosi localizzate e disseccamenti.
Sui frutti le punture dell’insetto causano tipiche punteggiature clorotiche che successivamente si necrotizzano.
I frutti attaccati dalle cimici assumono uno sgradevole sapore e non possono essere consumati.

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Nottue

Parassiti


Vengono comunemente chiamate nottue circa una decina di specie di lepidotteri, prevalentemente notturni, le cui larve si sviluppano su numerose piante orticole, arbusti, alberature. Gli adulti compaiono dalla fine di aprile all’inizio di maggio. Sono insetti medie dimensioni, mm 35-45, di colore grigiastro o bruno chiaro; depongono numerose uova sul terreno o sulle foglie delle piante.

Le femmine fecondate depongono le uova in gruppi detti ovoplacche sulle pagine inferiori delle foglie; la schiusura è in funzione della temperatura e in condizioni ottimali questa avviene in 5 giorni. Lo sviluppo delle larve è anch’esso in funzione delle condizioni climatiche e può durare da 20 fino a 60 giorni durante i quali, nelle ore notturne, queste si nutrono provocando anche una completa defogliazione delle piante colpite; talvolta possono insediarsi nei fusti semilegnosi; nel caso di alcune colture orticole le larve di nottua si cibano anche dei frutti.

In un anno queste farfalle possono originare diverse generazioni, ogni 30-40 giorni, da giugno fino a settembre-ottobre.

Tra le principali: Pyrrhia umbra, riscontrabile soprattutto sulle rose; Mamestra oleracea, diffusa negli orti; Mamestra brassicae, polifaga di numerose piante coltivate e svariate orticole; Heliotihis armigera, presente soprattutto sui pomodori; Acronicta aceris, che si insedia sugli alberi ad alto fusto, prevalentemente sugli aceri; Agrotis ipsilon e A. segetum, che infestano le coltivazioni agricole; Autographa gamma, che infesta orticole e ornamentali: i bruchi sono di colore verde brillante e tendono a mimetizzarsi con la vegetazione.

Vedi scheda completa

Lumache e limacce

Parassiti

Lumache, limacce e chiocciole sono morfologicamente caratterizzate dal possedere un “piede” muscoloso che permette loro di muoversi strisciando.
Questo piede secerne costantemente muco, che successivamente secca e forma la tipica “traccia” argentea, segno evidente della presenza di questi infestanti. Lo sviluppo di un individuo fino alla maturità richiede circa 1 anno. Lumache, limacce e chiocciole sono infestanti tipiche di giardini, orti e frutteti. Vivono in luoghi umidi e freschi, vicino a corsi d’acqua, nei boschi. Si possono definire onnivore dal momento che si nutrono di vegetali, piccoli insetti e lombrichi.
Sono attive principalmente durante la notte e nelle giornate piovose o nebbiose. Nei giorni soleggiati cercano riparo dal sole e dall’eccessivo calore nelle zone d’ombra, sotto le foglie o ai piedi delle piante.
Preferiscono le foglie delle piante particolarmente succulente, per cui gli attacchi sono frequenti su fragole, carciofi, pomodori, anche perché i frutti di queste piante sono vicini alla superficie del terreno e quindi più facilmente attaccabili.

Vedi scheda completa

Grillotalpa

Parassiti

L’adulto è di colore giallo-bruno, vellutato. Il protorace è scudiforme e ben sclerificato; le ali anteriori sono molto più corte di quelle posteriori; le zampe anteriori sono molto sviluppate e di tipo fossorio. L’addome è fornito di due cerci allungati e con leggera curvatura.
Gli adulti hanno dimensioni variabili tra 40 e 50 mm di lunghezza.

Gli adulti di grillotalpa trascorrono gran parte della vita interrati; le femmine depongono complessivamente 200-300 uova in nidi di terra posti a 10-20 cm dalla superficie del suolo. Le forme giovanili svernano come larve nel terreno, ad un metro di profondità. In primavera compaiono le ninfe e gli adulti sfarfallano in estate avanzata o in autunno. Il ciclo di vita è biennale. Le femmine adulte ovidepongono nella primavera del terzo anno di vita.
Il grillotalpa ha un regime dietetico onnivoro, anche se prevalentemente zoofago. Tra le colture che danneggia più frequentemente con la propria attività di escavazione troviamo i tappeti erbosi e la patata. Altre colture attaccate sono pomodoro, peperone, bietola.
Predilige i terreni ben irrigati, i prati ed i suoli ricchi di torba.

Vedi scheda completa

Oidio

Malattie

L’oidio è una malattia provocata dal fungo Uncinula spp. della famiglia delle Erisifaceae.

Chiamato anche “mal bianco”, l’oidio si manifesta con macchie pulverulente grigio-biancastre che ricoprono gli organi verdi della pianta, con una graduale decolorazione della foglia, che prima ingiallisce e successivamente si secca.

Il micelio fungino, provvisto di speciali organi chiamati austori che penetrano nelle cellule, si sviluppa esternamente sulle pareti aeree dell’ospite, sulle quali forma la muffa, costituita da conidi, organi di riproduzione durante la stagione favorevole. La conservazione del fungo da un anno all’altro avviene per mezzo di spore ibernanti o come micelio negli organi colpiti.
L’oidio, pur essendo favorito dall’umidità si può sviluppare anche in assenza di particolari condizioni di umidità o, addirittura, di asciutto. Anche la temperatura non ha una grande influenza, le Erisifacee infatti cominciano la loro attività già con temperature relativamente basse, inoltre non sono disturbate da quelle elevate.
Le parti più colpite sono le foglie, ma anche gli altri organi vegetali, come fusti e fiori, sono spesso sede del parassita. Le foglie si accartocciano e si seccano, i rami si deformano. Gli oidi hanno una vasta “scelta” di piante ospiti, che vanno dalle specie erbacee a quelle arboree.

Vedi scheda completa

Sclerotinia e Muffa grigia

Malattie

Si manifesta con marcescenza di bulbi, radici e fusti, con presenza di corpi duri nerastri (sclerozi). Sono visibili macchie gialle che poi ammuffiscono e muffa grigia evidente su boccioli, fiori, foglie e steli. Le Sclerotinie formano sopra fusti, bulbi e radici marcite un feltro bianco contenente corpi neri e duri detti stromi o sclerozi, successivamente si riproducono attraverso un’altra forma detta conidica, che mostra la particolare muffa grigia chiamata Botrytis. Questa muffa si riscontra frequentemente con tempo umido, sopra tutte le parti di una pianta colpita, sulle foglie, gli steli, i boccioli e i fiori. I conidi infettano le piante per via aerea, mentre gli sclerozi possono permanere a lungo nel terreno, anche in condizioni avverse, permettendo al fungo di colpire nuove piante anche a distanza di tempo. Sclerotinie e Botrytis sono molto diffuse e infettive su colture orticole, floreali e vite.

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Alternaria

Malattie

L’alternaria si conserva da un anno all’altro sui residui di piante ammalate e su ospiti spontanei. Le condizioni ottimali per il suo sviluppo sono l’elevata umidità ambientale ed una temperatura intorno ai 28°C. Questa malattia fungina è in grado di attaccare fusti, foglie e frutti delle piante. Viene anche comunemente chiamata “malattia della senescenza”. Sui fusti possono comparire piccole macchie nere, ovali e ben delimitate che determinano l’appassimento della vegetazione sovrastante; l’infezione si può estendere con analoga sintomatologia alle ramificazioni contigue, ai piccioli, alle foglie e ai frutti. A livello di foglie la malattia genera macchie irregolari nerastre e necrotiche, tipicamente zonate in modo concentrico. Questa tipica conformazione viene assunta anche dalle macchie che compaiono sui frutti attaccati.

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