Il genere Lavandula comprende circa 30 specie di piante appartenenti alla famiglia della Lamiaceae, tra cui la lavanda. Le specie principali sono: L. angustifolia, L.vera., L. officinalis, L. stoechas, L. spica, L. latifolia e gli ibridi interspecifici, che prendono il nome di lavandini. Il termine lavanda deriva dal latino lavare e si riferisce alle abitudini di greci e romani di profumare l’acqua delle abitazioni e delle terme proprio con l’estratto alcolico di questi fiori. La lavanda è diffusa allo stato spontaneo nella macchia bassa e nei terreni aridi dell’area mediterranea.
Tutte le specie di lavanda sono suffrutici (presentano fusto legnoso per breve tratto e consistenza erbacea nella parte superiore) di altezza variabile da 40 a 100 cm. Densamente ramificate con fusti fioriferi quadrangolari eretti, foglie piccole e lineari, inizialmente coperte di peluria, in seguito glabre. I fiori, di color azzurro-violetto sono portati da delle infiorescenze terminali (spicastri) che fioriscono in giugno-luglio, emanano un caratteristico ed intenso profumo.
Il frutto è un achenio nella lavanda. Il lavandino è un ibrido sterile che non produce semi.
Gli ibridi della lavanda si distinguono dalla lavanda vera per il loro maggior sviluppo vegetativo e per la notevole lunghezza degli steli che portano le infiorescenze. Gli ibridi sono coltivati per il maggiore rendimento di essenza. Attualmente è soprattutto coltivato il lavandino (L.hybrida Rev.), che è un ibrido naturale e sterile di L. officinalis x L. spica.
La L.officinalis vive spontanea o naturalizzata in diverse zone montane o submontane. Si rinviene in ambienti secchi e caratterizzati da terreni calcarei. E’ alta dai 50 agli 80 cm circa .
La L. spica, è una specie presente ad altitudini inferiori ai 500m, alta 40-50 cm; molto sensibile al freddo e dal forte odore canforato.
La L.stoechas, anch’essa sensibile al freddo, si adatta bene a terreni sabbiosi ed ambienti siccitosi.
In generale le piante del genere Lavandula preferiscono terreni asciutti, calcarei e profondi; tollerano male i terreni acidi mentre si adattano bene a quelli alcalini.
Fin dal secolo XVI, le specie di lavanda, hanno avuto un ruolo in ambito orticolo, medicinale e profumiero. La lavanda è una pianta ornamentale che può essere utilizzata come siepe, come pianta da bordura, ma è molto decorativa anche in combinazione con i rosai. Facilmente coltivabile in vaso. Spesso è impiegata contro l’erosione di terreni declivi poco stabili. Dalle infiorescenze si estrae un’essenza molto pregiata per distillazione in corrente di vapore, spesso eseguita nel posto di raccolta. I fiori per l’erboristeria vengono raccolti all’inizio della fioritura, mentre per l’ industria cosmetica e profumiera nel periodo di massima fioritura; essi sono poi essiccati e distillati. E’ una pianta mellifera da cui si ottengono mieli pregiati.