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Orto

Melanzana

La melanzana (Solanum Melongena) appartiene alla famiglia delle Solanacee. La melanzana venne introdotta in Sicilia dagli Arabi intorno al 1400. Il nome melanzana, di origine araba, veniva interpretato come mela non sana, proprio perché non è commestibile se non cotta. La melanzana è una pianta annuale, forse originaria delle zone calde dell’Asia meridionale. La pianta presenta fusto eretto – leggermente spinoso e ramificato – che può raggiungere i 60-80 cm di altezza, con foglie grandi e piccoli fiori spinosi di colore viola o bianchi. I frutti sono delle bacche (tipo di frutto carnoso delle solanacee) carnose, viola, con forma ovale, allungata, tonda, tutte commestibili previa cottura.

Le melanzane si distinguono in diverse varietà in base alla forma e al colore del frutto.

Tra le più note:

Violetta di Napoli: bacche dalla forma allungata e caratterizzate da un sapore più forte e piccante;

Tonda comune di Firenze: bacche di colore violetto pallido, forma rotonda, con pochi semi, polpa tenera e compatta;

Violetta lunga palermitana: frutti di colore viola scuro e a frutto allungato;

Mostruosa di New York: con frutto violetto e di grandi dimensioni;

Melanzana di Murcia: con foglie e fusto spinosi, frutto violetto e rotondo;

Violetta nana: con frutto più piccolo delle precedenti ma molto precoce;

Black Beauty, bacche di forma ovale e di colore viola scuro;

Larga Morada, bacche di colore rosato striate di viola e dal gusto delicato;

In commercio si trovano una grande quantità di piante in miniatura – facili da coltivare in vaso – piccole e precoci rispetto agli standard, che garantiscono un raccolto in tempi rapidi:  la melanzane slim jim, la viola Black Beli, e  la bianca “Dourga”.

La melanzana è ricca di acqua, potassio, vitamina A, vitamina B, fosforo e calcio.

La melanzana è un ortaggio che può essere preparato in svariati modi: si utilizza sott’olio e sott’aceto per gli antipasti, nei primi piatti di pasta o nella parmigiana, nelle melanzane ripiene, fritte, grigliate o impanate. Famose le melanzane alla parmigiana; si tratta di una ricetta originaria della Sicilia, che nelle sue diverse varianti è storicamente presente in tutto il Sud Italia.

Consigli utili

 

 

Esposizione: la melanzana ama i luoghi caldi e soleggiati

 

Coltivazione: di facile coltivazione anche in vaso

 

Terreno: il pH ottimale del terreno è compreso tra 5,6-7,5

 

Concimazione: interrare del concime organico prima della messa a dimora

 

Messa a dimora: la melanzana si semina in semenzaio a fine inverno e dopo circa 2 mesi si trapianta nell’orto. La semina può essere fatta direttamente in orto in primavera

 

Irrigazione: l’irrigazione deve essere costante. Occorre aver cura di non bagnare le foglie per non creare situazioni che favoriscano lo sviluppo di malattie crittogame

 

Raccolta: la raccolta si fa scalarmene quando i frutti sono ancora immaturi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Esposizione: la melanzana ama i luoghi caldi e soleggiati

 

Coltivazione: di facile coltivazione anche in vaso

 

Terreno: il pH ottimale del terreno è compreso tra 5,6-7,5

 

Concimazione: interrare del concime organico prima della messa a dimora

 

Messa a dimora: la melanzana si semina in semenzaio a fine inverno e dopo circa 2 mesi si trapianta nell’orto. La semina può essere fatta direttamente in orto in primavera

 

Irrigazione: l’irrigazione deve essere costante. Occorre aver cura di non bagnare le foglie per non creare situazioni che favoriscano lo sviluppo di malattie crittogame

 

Raccolta: la raccolta si fa scalarmene quando i frutti sono ancora immaturi.

 

 

 

 

 

 

 

 

Malattie relative a questa pianta

Afidi

Parassiti

Sono insetti molto piccoli (gli adulti misurano in genere 2 millimetri) che, pungendo foglie e petali, causano macchie decolorate.
La forma alata è la prima ad infestare la coltura. Successivamente si hanno forme attere (senza ali) che daranno inizio alla colonia. Le colonie colonizzano le foglie più giovani e i bottoni fiorali provocando rallentamenti vegetativi e danni ai fiori.

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Acari

Parassiti


Sono ragnetti molto piccoli, della grandezza di una capocchia di spillo. Quando l’infestazione è elevata si notano delle ragnatele.

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Peronospora

Malattie

Si manifesta con macchie rotondeggianti o irregolari sulla pagina superiore delle foglie e sviluppa una muffa bianca o grigia sulla pagina inferiore in corrispondenza delle macchie. Le foglie seccano parzialmente o del tutto. Questi funghi vivono nell’interno dei tessuti delle foglie entro le quali penetrano attraverso gli stomi dando origine alle macchie. La muffa è costituita dai corpi fruttiferi del fungo, detti conidiofori, che assicurano la disseminazione della specie. Col procedere della stagione si ha la formazione degli organi riproduttivi, le oospore, che essendo resistenti alle avversità atmosferiche, assicurano la perpetuazione della specie da un anno all’altro, per lo più nel terreno. Come risultato dell’attacco delle peronospore si ha la decolorazione, l’imbrunimento e il disseccamento delle parti verdi colpite. In alcuni casi si rendono evidenti anche caratteristiche ipertrofie. La Peronospora è favorita dalle piogge o dalle irrigazioni che lasciano acqua sulla vegetazione e da temperature primaverili. Sono prevalentemente colpite piante orticole, floricole e la vite.

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Dorifora

Parassiti

Il nome scientifico della dorifora è Leptinotarsa decemlineta ed è un insetto originario dell'America del Nord. E' un coleottero che attacca le solanacee, in modo particolare la patata ma anche la melanzana. Viene così chiamata a causa della sua caratteristica livrea. L'adulto è di forma ovale, di colore giallo ocraceo. Il pronoto ha macchie nere di forma irregolare, il dorso ha 10 bande nere longitudinali. Anche la larva è di colore arancione, con due file di macchie nere sul dorso. I danni maggiori sono causati dalle larve, che divorano foglie, fiori, frutti e nei casi più gravi anche i fusti. L'insetto sverna allo stadio adulto nel terreno, da dove esce quando ci sono almeno 14°C. Le femmine depongono le uova sulla pagina inferiore delle foglie. Le larve che ne nascono daranno origine ai nuovi adulti in luglio-agosto. In genere la dorifora nei nostri climi compie due generazioni.

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Nottue

Parassiti


Vengono comunemente chiamate nottue circa una decina di specie di lepidotteri, prevalentemente notturni, le cui larve si sviluppano su numerose piante orticole, arbusti, alberature. Gli adulti compaiono dalla fine di aprile all'inizio di maggio. Sono insetti medie dimensioni, mm 35-45, di colore grigiastro o bruno chiaro; depongono numerose uova sul terreno o sulle foglie delle piante.

Le femmine fecondate depongono le uova in gruppi detti ovoplacche sulle pagine inferiori delle foglie; la schiusura è in funzione della temperatura e in condizioni ottimali questa avviene in 5 giorni. Lo sviluppo delle larve è anch'esso in funzione delle condizioni climatiche e può durare da 20 fino a 60 giorni durante i quali, nelle ore notturne, queste si nutrono provocando anche una completa defogliazione delle piante colpite; talvolta possono insediarsi nei fusti semilegnosi; nel caso di alcune colture orticole le larve di nottua si cibano anche dei frutti.

In un anno queste farfalle possono originare diverse generazioni, ogni 30-40 giorni, da giugno fino a settembre-ottobre.

Tra le principali: Pyrrhia umbra, riscontrabile soprattutto sulle rose; Mamestra oleracea, diffusa negli orti; Mamestra brassicae, polifaga di numerose piante coltivate e svariate orticole; Heliotihis armigera, presente soprattutto sui pomodori; Acronicta aceris, che si insedia sugli alberi ad alto fusto, prevalentemente sugli aceri; Agrotis ipsilon e A. segetum, che infestano le coltivazioni agricole; Autographa gamma, che infesta orticole e ornamentali: i bruchi sono di colore verde brillante e tendono a mimetizzarsi con la vegetazione.

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Cimice verde

Parassiti


La Nezara viridula, comunemente conosciuta come cimice verde, è un insetto polifago in grado di svilupparsi su svariate piante coltivate ( pomodoro, fagiolo, cavolo, bietole, soia, tabacco, mais, agrumi, etc…) ma anche su numerose erbe spontanee, piante arboree e cespugliose. Appartiene alla famiglia dei Pentatomidae. Probabilmente originaria dell'Etiopia, oramai è diffusa in tutto il mondo. Da non confondere  con altre specie di cimice che possono avere colore simile (Palomena  prasina) o più scure. E’ un insetto polifago diffuso in tutto il territorio nazionale e per chi ama il giardinaggio e coltiva l’orto, è un nemico di prim’ordine da combattere attivamente. Gli adulti raggiungono in media la lunghezza di 15 mm. Si muove di giorno restando fermo e al riparo durante la notte.
Il colore verde, l’aspetto appiattito, e la scarsa mobilità contribuiscono a renderlo poco visibile aiutandolo a mimetizzarsi con facilità. Infastidita, la cimice secerne dalle ghiandole repugnatorie, che sfociano all’esterno da fessure poste ai lati del torace, un liquido odoroso repellente. Lo stesso con cui può imbrattare ortaggi e frutti di cui si è cibata.
Con le sue punture causa la morte delle gemme fiorali e il deperimento della pianta che diventa giallastra.
Il danno si manifesta sulle foglie e sui frutti. Le foglie presentano necrosi localizzate e disseccamenti.
Sui frutti le punture dell’insetto causano tipiche punteggiature clorotiche che successivamente si necrotizzano.
I frutti attaccati dalle cimici assumono uno sgradevole sapore e non possono essere consumati.

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Alternaria

Malattie

L'alternaria si conserva da un anno all'altro sui residui di piante ammalate e su ospiti spontanei. Le condizioni ottimali per il suo sviluppo sono l'elevata umidità ambientale ed una temperatura intorno ai 28°C. Questa malattia fungina è in grado di attaccare fusti, foglie e frutti delle piante. Viene anche comunemente chiamata "malattia della senescenza". Sui fusti possono comparire piccole macchie nere, ovali e ben delimitate che determinano l'appassimento della vegetazione sovrastante; l'infezione si può estendere con analoga sintomatologia alle ramificazioni contigue, ai piccioli, alle foglie e ai frutti. A livello di foglie la malattia genera macchie irregolari nerastre e necrotiche, tipicamente zonate in modo concentrico. Questa tipica conformazione viene assunta anche dalle macchie che compaiono sui frutti attaccati.

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Mosca Bianca

Parassiti


Gli adulti sono piccole farfalline bianche. Le forme giovanili sono difficilmente visibili a occhio nudo. Guardandole con una lente di ingrandimento assomigliano a goccioline giallognole e traslucide.

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Lumache e limacce

Parassiti

Lumache, limacce e chiocciole sono morfologicamente caratterizzate dal possedere un “piede” muscoloso che permette loro di muoversi strisciando.
Questo piede secerne costantemente muco, che successivamente secca e forma la tipica “traccia” argentea, segno evidente della presenza di questi infestanti. Lo sviluppo di un individuo fino alla maturità richiede circa 1 anno. Lumache, limacce e chiocciole sono infestanti tipiche di giardini, orti e frutteti. Vivono in luoghi umidi e freschi, vicino a corsi d’acqua, nei boschi. Si possono definire onnivore dal momento che si nutrono di vegetali, piccoli insetti e lombrichi.
Sono attive principalmente durante la notte e nelle giornate piovose o nebbiose. Nei giorni soleggiati cercano riparo dal sole e dall’eccessivo calore nelle zone d’ombra, sotto le foglie o ai piedi delle piante.
Preferiscono le foglie delle piante particolarmente succulente, per cui gli attacchi sono frequenti su fragole, carciofi, pomodori, anche perché i frutti di queste piante sono vicini alla superficie del terreno e quindi più facilmente attaccabili.

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Oidio

Malattie

L'oidio è una malattia provocata dal fungo Uncinula spp. della famiglia delle Erisifaceae.

Chiamato anche "mal bianco", l'oidio si manifesta con macchie pulverulente grigio-biancastre che ricoprono gli organi verdi della pianta, con una graduale decolorazione della foglia, che prima ingiallisce e successivamente si secca.

Il micelio fungino, provvisto di speciali organi chiamati austori che penetrano nelle cellule, si sviluppa esternamente sulle pareti aeree dell’ospite, sulle quali forma la muffa, costituita da conidi, organi di riproduzione durante la stagione favorevole. La conservazione del fungo da un anno all’altro avviene per mezzo di spore ibernanti o come micelio negli organi colpiti.
L’oidio, pur essendo favorito dall’umidità si può sviluppare anche in assenza di particolari condizioni di umidità o, addirittura, di asciutto. Anche la temperatura non ha una grande influenza, le Erisifacee infatti cominciano la loro attività già con temperature relativamente basse, inoltre non sono disturbate da quelle elevate.
Le parti più colpite sono le foglie, ma anche gli altri organi vegetali, come fusti e fiori, sono spesso sede del parassita. Le foglie si accartocciano e si seccano, i rami si deformano. Gli oidi hanno una vasta "scelta" di piante ospiti, che vanno dalle specie erbacee a quelle arboree.

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Antracnosi

Malattie

L'antracnosi è provocata da diverse specie di funghi appartenenti al genere Colletotrichum. La patologia si presenta su tutti gli organi del pianta, che deperiscono e mostrano maculature grigio-brune, successivamente le macchie si espandono fino a formare aree necrotiche. L’Antracnosi è favorita da condizioni ambientali caldo-umide e può essere presente su orticole e ornamentali.

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Afidi

Parassiti

Sono insetti molto piccoli (gli adulti misurano in genere 2 millimetri) che, pungendo foglie e petali, causano macchie decolorate.
La forma alata è la prima ad infestare la coltura. Successivamente si hanno forme attere (senza ali) che daranno inizio alla colonia. Le colonie colonizzano le foglie più giovani e i bottoni fiorali provocando rallentamenti vegetativi e danni ai fiori.

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Acari

Parassiti


Sono ragnetti molto piccoli, della grandezza di una capocchia di spillo. Quando l’infestazione è elevata si notano delle ragnatele.

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Peronospora

Malattie

Si manifesta con macchie rotondeggianti o irregolari sulla pagina superiore delle foglie e sviluppa una muffa bianca o grigia sulla pagina inferiore in corrispondenza delle macchie. Le foglie seccano parzialmente o del tutto. Questi funghi vivono nell’interno dei tessuti delle foglie entro le quali penetrano attraverso gli stomi dando origine alle macchie. La muffa è costituita dai corpi fruttiferi del fungo, detti conidiofori, che assicurano la disseminazione della specie. Col procedere della stagione si ha la formazione degli organi riproduttivi, le oospore, che essendo resistenti alle avversità atmosferiche, assicurano la perpetuazione della specie da un anno all’altro, per lo più nel terreno. Come risultato dell’attacco delle peronospore si ha la decolorazione, l’imbrunimento e il disseccamento delle parti verdi colpite. In alcuni casi si rendono evidenti anche caratteristiche ipertrofie. La Peronospora è favorita dalle piogge o dalle irrigazioni che lasciano acqua sulla vegetazione e da temperature primaverili. Sono prevalentemente colpite piante orticole, floricole e la vite.

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Dorifora

Parassiti

Il nome scientifico della dorifora è Leptinotarsa decemlineta ed è un insetto originario dell’America del Nord. E’ un coleottero che attacca le solanacee, in modo particolare la patata ma anche la melanzana. Viene così chiamata a causa della sua caratteristica livrea. L’adulto è di forma ovale, di colore giallo ocraceo. Il pronoto ha macchie nere di forma irregolare, il dorso ha 10 bande nere longitudinali. Anche la larva è di colore arancione, con due file di macchie nere sul dorso. I danni maggiori sono causati dalle larve, che divorano foglie, fiori, frutti e nei casi più gravi anche i fusti. L’insetto sverna allo stadio adulto nel terreno, da dove esce quando ci sono almeno 14°C. Le femmine depongono le uova sulla pagina inferiore delle foglie. Le larve che ne nascono daranno origine ai nuovi adulti in luglio-agosto. In genere la dorifora nei nostri climi compie due generazioni.

Vedi scheda completa

Nottue

Parassiti


Vengono comunemente chiamate nottue circa una decina di specie di lepidotteri, prevalentemente notturni, le cui larve si sviluppano su numerose piante orticole, arbusti, alberature. Gli adulti compaiono dalla fine di aprile all’inizio di maggio. Sono insetti medie dimensioni, mm 35-45, di colore grigiastro o bruno chiaro; depongono numerose uova sul terreno o sulle foglie delle piante.

Le femmine fecondate depongono le uova in gruppi detti ovoplacche sulle pagine inferiori delle foglie; la schiusura è in funzione della temperatura e in condizioni ottimali questa avviene in 5 giorni. Lo sviluppo delle larve è anch’esso in funzione delle condizioni climatiche e può durare da 20 fino a 60 giorni durante i quali, nelle ore notturne, queste si nutrono provocando anche una completa defogliazione delle piante colpite; talvolta possono insediarsi nei fusti semilegnosi; nel caso di alcune colture orticole le larve di nottua si cibano anche dei frutti.

In un anno queste farfalle possono originare diverse generazioni, ogni 30-40 giorni, da giugno fino a settembre-ottobre.

Tra le principali: Pyrrhia umbra, riscontrabile soprattutto sulle rose; Mamestra oleracea, diffusa negli orti; Mamestra brassicae, polifaga di numerose piante coltivate e svariate orticole; Heliotihis armigera, presente soprattutto sui pomodori; Acronicta aceris, che si insedia sugli alberi ad alto fusto, prevalentemente sugli aceri; Agrotis ipsilon e A. segetum, che infestano le coltivazioni agricole; Autographa gamma, che infesta orticole e ornamentali: i bruchi sono di colore verde brillante e tendono a mimetizzarsi con la vegetazione.

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Cimice verde

Parassiti


La Nezara viridula, comunemente conosciuta come cimice verde, è un insetto polifago in grado di svilupparsi su svariate piante coltivate ( pomodoro, fagiolo, cavolo, bietole, soia, tabacco, mais, agrumi, etc…) ma anche su numerose erbe spontanee, piante arboree e cespugliose. Appartiene alla famiglia dei Pentatomidae. Probabilmente originaria dell’Etiopia, oramai è diffusa in tutto il mondo. Da non confondere  con altre specie di cimice che possono avere colore simile (Palomena  prasina) o più scure. E’ un insetto polifago diffuso in tutto il territorio nazionale e per chi ama il giardinaggio e coltiva l’orto, è un nemico di prim’ordine da combattere attivamente. Gli adulti raggiungono in media la lunghezza di 15 mm. Si muove di giorno restando fermo e al riparo durante la notte.
Il colore verde, l’aspetto appiattito, e la scarsa mobilità contribuiscono a renderlo poco visibile aiutandolo a mimetizzarsi con facilità. Infastidita, la cimice secerne dalle ghiandole repugnatorie, che sfociano all’esterno da fessure poste ai lati del torace, un liquido odoroso repellente. Lo stesso con cui può imbrattare ortaggi e frutti di cui si è cibata.
Con le sue punture causa la morte delle gemme fiorali e il deperimento della pianta che diventa giallastra.
Il danno si manifesta sulle foglie e sui frutti. Le foglie presentano necrosi localizzate e disseccamenti.
Sui frutti le punture dell’insetto causano tipiche punteggiature clorotiche che successivamente si necrotizzano.
I frutti attaccati dalle cimici assumono uno sgradevole sapore e non possono essere consumati.

Vedi scheda completa

Alternaria

Malattie

L’alternaria si conserva da un anno all’altro sui residui di piante ammalate e su ospiti spontanei. Le condizioni ottimali per il suo sviluppo sono l’elevata umidità ambientale ed una temperatura intorno ai 28°C. Questa malattia fungina è in grado di attaccare fusti, foglie e frutti delle piante. Viene anche comunemente chiamata “malattia della senescenza”. Sui fusti possono comparire piccole macchie nere, ovali e ben delimitate che determinano l’appassimento della vegetazione sovrastante; l’infezione si può estendere con analoga sintomatologia alle ramificazioni contigue, ai piccioli, alle foglie e ai frutti. A livello di foglie la malattia genera macchie irregolari nerastre e necrotiche, tipicamente zonate in modo concentrico. Questa tipica conformazione viene assunta anche dalle macchie che compaiono sui frutti attaccati.

Vedi scheda completa

Mosca Bianca

Parassiti


Gli adulti sono piccole farfalline bianche. Le forme giovanili sono difficilmente visibili a occhio nudo. Guardandole con una lente di ingrandimento assomigliano a goccioline giallognole e traslucide.

Vedi scheda completa

Lumache e limacce

Parassiti

Lumache, limacce e chiocciole sono morfologicamente caratterizzate dal possedere un “piede” muscoloso che permette loro di muoversi strisciando.
Questo piede secerne costantemente muco, che successivamente secca e forma la tipica “traccia” argentea, segno evidente della presenza di questi infestanti. Lo sviluppo di un individuo fino alla maturità richiede circa 1 anno. Lumache, limacce e chiocciole sono infestanti tipiche di giardini, orti e frutteti. Vivono in luoghi umidi e freschi, vicino a corsi d’acqua, nei boschi. Si possono definire onnivore dal momento che si nutrono di vegetali, piccoli insetti e lombrichi.
Sono attive principalmente durante la notte e nelle giornate piovose o nebbiose. Nei giorni soleggiati cercano riparo dal sole e dall’eccessivo calore nelle zone d’ombra, sotto le foglie o ai piedi delle piante.
Preferiscono le foglie delle piante particolarmente succulente, per cui gli attacchi sono frequenti su fragole, carciofi, pomodori, anche perché i frutti di queste piante sono vicini alla superficie del terreno e quindi più facilmente attaccabili.

Vedi scheda completa

Oidio

Malattie

L’oidio è una malattia provocata dal fungo Uncinula spp. della famiglia delle Erisifaceae.

Chiamato anche “mal bianco”, l’oidio si manifesta con macchie pulverulente grigio-biancastre che ricoprono gli organi verdi della pianta, con una graduale decolorazione della foglia, che prima ingiallisce e successivamente si secca.

Il micelio fungino, provvisto di speciali organi chiamati austori che penetrano nelle cellule, si sviluppa esternamente sulle pareti aeree dell’ospite, sulle quali forma la muffa, costituita da conidi, organi di riproduzione durante la stagione favorevole. La conservazione del fungo da un anno all’altro avviene per mezzo di spore ibernanti o come micelio negli organi colpiti.
L’oidio, pur essendo favorito dall’umidità si può sviluppare anche in assenza di particolari condizioni di umidità o, addirittura, di asciutto. Anche la temperatura non ha una grande influenza, le Erisifacee infatti cominciano la loro attività già con temperature relativamente basse, inoltre non sono disturbate da quelle elevate.
Le parti più colpite sono le foglie, ma anche gli altri organi vegetali, come fusti e fiori, sono spesso sede del parassita. Le foglie si accartocciano e si seccano, i rami si deformano. Gli oidi hanno una vasta “scelta” di piante ospiti, che vanno dalle specie erbacee a quelle arboree.

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Antracnosi

Malattie

L’antracnosi è provocata da diverse specie di funghi appartenenti al genere Colletotrichum. La patologia si presenta su tutti gli organi del pianta, che deperiscono e mostrano maculature grigio-brune, successivamente le macchie si espandono fino a formare aree necrotiche. L’Antracnosi è favorita da condizioni ambientali caldo-umide e può essere presente su orticole e ornamentali.

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