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Orto

Patata

La patata (Solanum tuberosum) è una pianta originaria delle regioni montuose della cordigliera andina dell’ America centrale e meridionale. La patata appartiene alla famiglia delle solaneceae, come anche il pomodoro e la melanzana. E’ stata introdotta in Europa dopo la scoperta dell’ America, prima come curiosità botanica e poi come pianta alimentare. La coltivazione della patata è diffusa in tutto il mondo. La patata è una pianta a ciclo annuale con radici fascicolate che ingrossandosi formano tuberi a sviluppo ipogeo (sin. = sotterraneo; riferito ad organi di una pianta posti sottoterra). Nel tubero si distingue un ombelico (punto di attacco dello stolone; cioè la parte basale del fusto che strisciando sul terreno può emettere radici) e una testa, opposta all’ombelico, che raccoglie la maggior parte delle gemme. La parte aerea è erbacea con fogliame fitto di colore verde. I fiori sono minuti con petali bianchi e gialli al centro. Le patate si distinguono per forma tonda o oblunga, per la consistenza della pasta bianca o gialla, per il colore della buccia, per la maturazione precoce e tardiva. Tra le varietà coltivate in Italia ricordiamo:

Bintje: semiprecoce. Tuberi ovoidali con occhi superficiali; buccia gialla, pasta gialla. Buona per tutti i tipi di cottura, ma particolarmente per patate fritte;

Tonda di Napoli: tuberi di forma tondeggiante, regolare e con buccia scura. La polpa, compatta, diventa più asciutta e farinosa con l’avanzare della maturazione. In cucina si presta in particolare alla cottura al forno, quando stagionata anche per la preparazione di purè;

Désirée: a ciclo semitardivo. Tuberi ovali, con buccia rossa e pasta gialla. Resistente alla cottura e adatta soprattutto per patate fritte;

Spunta: ciclo medio – precoce. Tuberi lunghi, a buccia gialla e pasta gialla. In cucina può essere lessata intera, con o senza buccia, oppure tagliata a spicchi e fritta;

Kennebec: ciclo medio – tardivo. Tuberi tondeggianti, molto grossi, con occhi superficiali, buccia chiara, pasta bianchissima, di buon sapore, piuttosto farinosa. E’ ottima per preparare minestre, purè o cotture a vapore;

Majestic: ciclo semi-tardivo. Tuberi allungati e grossi, a buccia gialla e pasta bianca; ha buone caratteristiche culinarie. È varietà di antica coltivazione in Italia;

Monalisa: ciclo medio – precoce. Tubero  di forma leggermente allungata, a buccia gialla e pasta

gialla. Ottima lessata, arrosto o fritta;

Jaerla: ciclo medio – precoce. Tuberi ovali, molto grossi, a buccia gialla, pasta gialla, occhi superficiali. Ottima fritta;

Primura: ciclo precoce. Tuberi ovali, uniformi, a buccia gialla e pasta gialla;

Charlotte: con tuberi piccoli, buccia fine e polpa gialla; ottima arrosto, al vapore o al gratin.

La patata è caratterizzata da un elevato contenuto in carboidrati  (amido), e in potassio. Dal punto di vista nutrizionale, la patata possiede un ridotto valore energetico ed un contenuto in grassi particolarmente basso (1%). Sono presenti, inoltre, proteine, sali minerali, vitamine B1, PP e soprattutto C. Le patate possono essere cucinate in diversi metodi di preparazione: lessate, cotte al forno, cotte al vapore oppure fritte. Oltre al consumo tradizionale, la patata viene impiegata come ingrediente di zuppe, gnocchi, timballi, crocchette.

 

Consigli utili

Clima: la patata trova condizioni ottimali in climi temperati; anche se spostando il ciclo colturale si adatta a climi diversi. Il gelo danneggia le foglie e arresta lo sviluppo dei tuberi

 

Terreno: il pH ottimale è quello leggermente acido

 

Messa a dimora: la messa a dimora avviene in genere da tubero, che devono essere fatti germinare per 6 settimane prima di essere interrati, tenendoli alla luce. Si possono quindi piantare a fine aprile-maggio, ponendoli in buche con la gemma rivolta verso l’alto. Solo nell’Italia meridionale la patata si pianta in autunno per raccoglierne la produzione, primaticcia, in primavera

 

Irrigazioni: sono molto importanti, soprattutto nei momenti di carenza idrica, sono da evitare i ristagni d’acqua

 

Raccolta: la raccolta delle patate va fatta a completo ingiallimento delle foglie. Dopo la raccolta le patate vanno conservate al buio in quanto la luce fa germogliare gli occhi.

 

 

Clima: la patata trova condizioni ottimali in climi temperati; anche se spostando il ciclo colturale si adatta a climi diversi. Il gelo danneggia le foglie e arresta lo sviluppo dei tuberi

 

Terreno: il pH ottimale è quello leggermente acido

 

Messa a dimora: la messa a dimora avviene in genere da tubero, che devono essere fatti germinare per 6 settimane prima di essere interrati, tenendoli alla luce. Si possono quindi piantare a fine aprile-maggio, ponendoli in buche con la gemma rivolta verso l’alto. Solo nell’Italia meridionale la patata si pianta in autunno per raccoglierne la produzione, primaticcia, in primavera

 

Irrigazioni: sono molto importanti, soprattutto nei momenti di carenza idrica, sono da evitare i ristagni d’acqua

 

Raccolta: la raccolta delle patate va fatta a completo ingiallimento delle foglie. Dopo la raccolta le patate vanno conservate al buio in quanto la luce fa germogliare gli occhi.

 

 

Malattie relative a questa pianta

Peronospora

Malattie

Si manifesta con macchie rotondeggianti o irregolari sulla pagina superiore delle foglie e sviluppa una muffa bianca o grigia sulla pagina inferiore in corrispondenza delle macchie. Le foglie seccano parzialmente o del tutto. Questi funghi vivono nell’interno dei tessuti delle foglie entro le quali penetrano attraverso gli stomi dando origine alle macchie. La muffa è costituita dai corpi fruttiferi del fungo, detti conidiofori, che assicurano la disseminazione della specie. Col procedere della stagione si ha la formazione degli organi riproduttivi, le oospore, che essendo resistenti alle avversità atmosferiche, assicurano la perpetuazione della specie da un anno all’altro, per lo più nel terreno. Come risultato dell’attacco delle peronospore si ha la decolorazione, l’imbrunimento e il disseccamento delle parti verdi colpite. In alcuni casi si rendono evidenti anche caratteristiche ipertrofie. La Peronospora è favorita dalle piogge o dalle irrigazioni che lasciano acqua sulla vegetazione e da temperature primaverili. Sono prevalentemente colpite piante orticole, floricole e la vite.

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Dorifora

Parassiti

Il nome scientifico della dorifora è Leptinotarsa decemlineta ed è un insetto originario dell'America del Nord. E' un coleottero che attacca le solanacee, in modo particolare la patata ma anche la melanzana. Viene così chiamata a causa della sua caratteristica livrea. L'adulto è di forma ovale, di colore giallo ocraceo. Il pronoto ha macchie nere di forma irregolare, il dorso ha 10 bande nere longitudinali. Anche la larva è di colore arancione, con due file di macchie nere sul dorso. I danni maggiori sono causati dalle larve, che divorano foglie, fiori, frutti e nei casi più gravi anche i fusti. L'insetto sverna allo stadio adulto nel terreno, da dove esce quando ci sono almeno 14°C. Le femmine depongono le uova sulla pagina inferiore delle foglie. Le larve che ne nascono daranno origine ai nuovi adulti in luglio-agosto. In genere la dorifora nei nostri climi compie due generazioni.

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Grillotalpa

Parassiti

L'adulto è di colore giallo-bruno, vellutato. Il protorace è scudiforme e ben sclerificato; le ali anteriori sono molto più corte di quelle posteriori; le zampe anteriori sono molto sviluppate e di tipo fossorio. L'addome è fornito di due cerci allungati e con leggera curvatura.
Gli adulti hanno dimensioni variabili tra 40 e 50 mm di lunghezza.

Gli adulti di grillotalpa trascorrono gran parte della vita interrati; le femmine depongono complessivamente 200-300 uova in nidi di terra posti a 10-20 cm dalla superficie del suolo. Le forme giovanili svernano come larve nel terreno, ad un metro di profondità. In primavera compaiono le ninfe e gli adulti sfarfallano in estate avanzata o in autunno. Il ciclo di vita è biennale. Le femmine adulte ovidepongono nella primavera del terzo anno di vita.
Il grillotalpa ha un regime dietetico onnivoro, anche se prevalentemente zoofago. Tra le colture che danneggia più frequentemente con la propria attività di escavazione troviamo i tappeti erbosi e la patata. Altre colture attaccate sono pomodoro, peperone, bietola.
Predilige i terreni ben irrigati, i prati ed i suoli ricchi di torba.

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Oidio

Malattie

L'oidio è una malattia provocata dal fungo Uncinula spp. della famiglia delle Erisifaceae.

Chiamato anche "mal bianco", l'oidio si manifesta con macchie pulverulente grigio-biancastre che ricoprono gli organi verdi della pianta, con una graduale decolorazione della foglia, che prima ingiallisce e successivamente si secca.

Il micelio fungino, provvisto di speciali organi chiamati austori che penetrano nelle cellule, si sviluppa esternamente sulle pareti aeree dell’ospite, sulle quali forma la muffa, costituita da conidi, organi di riproduzione durante la stagione favorevole. La conservazione del fungo da un anno all’altro avviene per mezzo di spore ibernanti o come micelio negli organi colpiti.
L’oidio, pur essendo favorito dall’umidità si può sviluppare anche in assenza di particolari condizioni di umidità o, addirittura, di asciutto. Anche la temperatura non ha una grande influenza, le Erisifacee infatti cominciano la loro attività già con temperature relativamente basse, inoltre non sono disturbate da quelle elevate.
Le parti più colpite sono le foglie, ma anche gli altri organi vegetali, come fusti e fiori, sono spesso sede del parassita. Le foglie si accartocciano e si seccano, i rami si deformano. Gli oidi hanno una vasta "scelta" di piante ospiti, che vanno dalle specie erbacee a quelle arboree.

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Elateridi

Parassiti

Gli elateridi sono coleotteri del genere Agriotis, meglio conosciuti come "ferretti". Gli elateridi sono fitofagi (che si nutrono cioè di organi vegetali) che provocano danni alle coltivazioni di tuberi, bulbose e radici di piante orticole ed ornamentali. Tra le piante attaccate: cipolla, aglio, lilium, begonie, narcisi, porro, tulipani, ma anche le patate, le rape, le carote e le graminacee come riso, mais ed orzo. Vengono attaccate anche le leguminose come fave, piselli e fagioli e le coltivazioni di pomodoro. Sono responsabili della crescita stentata, dell'avvizzimento e della successiva morte delle piante attaccate. Gli adulti compaiono, a seconda della specie, in primavera oppure in giugno-luglio e vivono da meno di un mese fino a un anno. Gli adulti sono di aspetto affusolato e caratterizzati da un addome, nella parte terminale, appuntito con una livrea di colore variabile dal grigio-rossastro al brunastro scuro. L'accoppiamento avviene subito dopo la fuoriuscita degli adulti dal terreno. La femmina ovo depone in media 90 uova, in gruppetti di 5-6, interrate di qualche centimetro. Dall'uovo, dopo 15 giorni d'incubazione, nascono larve, di forma sub cilindrica e con tegumento coriaceo, di colore giallo-rossiccio (da qui il nome di ferretti). La dannosità delle larve è in funzione del momento in cui sono nate e delle condizioni ambientali. La massima attività larvale si verifica nei periodi di primavera e di fine estate-autunno. Le larve si spostano nel terreno in senso verticale per cercare condizioni favorevoli. Le larve del 1° anno svernano in profondità nel terreno, per poi riprendere l'attività nella successiva primavera. Il ciclo si ripete per 2-3 anni fino al raggiungimento della maturità che avviene al 4°-5° anno. Le larve mature si impupano nel terreno ed originano gli adulti che sverneranno ed usciranno nella primavera successiva. Il ciclo completo si compie ogni 4-5 anni. I danni sono causati dalle larve di diversa età che compiono erosioni sull'apparato radicale, provocandone  una perdita di funzionalità, con conseguenti appassimenti ed avvizzimenti della parte aerea e un generale deperimento vegetativo. Le larve inoltre possono scavare profonde gallerie agli organi sotterranei carnosi (fittoni, tuberi, bulbi) provocando lesioni che spesso degenerano in marciumi.

 

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Alternaria

Malattie

L'alternaria si conserva da un anno all'altro sui residui di piante ammalate e su ospiti spontanei. Le condizioni ottimali per il suo sviluppo sono l'elevata umidità ambientale ed una temperatura intorno ai 28°C. Questa malattia fungina è in grado di attaccare fusti, foglie e frutti delle piante. Viene anche comunemente chiamata "malattia della senescenza". Sui fusti possono comparire piccole macchie nere, ovali e ben delimitate che determinano l'appassimento della vegetazione sovrastante; l'infezione si può estendere con analoga sintomatologia alle ramificazioni contigue, ai piccioli, alle foglie e ai frutti. A livello di foglie la malattia genera macchie irregolari nerastre e necrotiche, tipicamente zonate in modo concentrico. Questa tipica conformazione viene assunta anche dalle macchie che compaiono sui frutti attaccati.

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Afidi

Parassiti

Sono insetti molto piccoli (gli adulti misurano in genere 2 millimetri) che, pungendo foglie e petali, causano macchie decolorate.
La forma alata è la prima ad infestare la coltura. Successivamente si hanno forme attere (senza ali) che daranno inizio alla colonia. Le colonie colonizzano le foglie più giovani e i bottoni fiorali provocando rallentamenti vegetativi e danni ai fiori.

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Peronospora

Malattie

Si manifesta con macchie rotondeggianti o irregolari sulla pagina superiore delle foglie e sviluppa una muffa bianca o grigia sulla pagina inferiore in corrispondenza delle macchie. Le foglie seccano parzialmente o del tutto. Questi funghi vivono nell’interno dei tessuti delle foglie entro le quali penetrano attraverso gli stomi dando origine alle macchie. La muffa è costituita dai corpi fruttiferi del fungo, detti conidiofori, che assicurano la disseminazione della specie. Col procedere della stagione si ha la formazione degli organi riproduttivi, le oospore, che essendo resistenti alle avversità atmosferiche, assicurano la perpetuazione della specie da un anno all’altro, per lo più nel terreno. Come risultato dell’attacco delle peronospore si ha la decolorazione, l’imbrunimento e il disseccamento delle parti verdi colpite. In alcuni casi si rendono evidenti anche caratteristiche ipertrofie. La Peronospora è favorita dalle piogge o dalle irrigazioni che lasciano acqua sulla vegetazione e da temperature primaverili. Sono prevalentemente colpite piante orticole, floricole e la vite.

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Dorifora

Parassiti

Il nome scientifico della dorifora è Leptinotarsa decemlineta ed è un insetto originario dell’America del Nord. E’ un coleottero che attacca le solanacee, in modo particolare la patata ma anche la melanzana. Viene così chiamata a causa della sua caratteristica livrea. L’adulto è di forma ovale, di colore giallo ocraceo. Il pronoto ha macchie nere di forma irregolare, il dorso ha 10 bande nere longitudinali. Anche la larva è di colore arancione, con due file di macchie nere sul dorso. I danni maggiori sono causati dalle larve, che divorano foglie, fiori, frutti e nei casi più gravi anche i fusti. L’insetto sverna allo stadio adulto nel terreno, da dove esce quando ci sono almeno 14°C. Le femmine depongono le uova sulla pagina inferiore delle foglie. Le larve che ne nascono daranno origine ai nuovi adulti in luglio-agosto. In genere la dorifora nei nostri climi compie due generazioni.

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Grillotalpa

Parassiti

L’adulto è di colore giallo-bruno, vellutato. Il protorace è scudiforme e ben sclerificato; le ali anteriori sono molto più corte di quelle posteriori; le zampe anteriori sono molto sviluppate e di tipo fossorio. L’addome è fornito di due cerci allungati e con leggera curvatura.
Gli adulti hanno dimensioni variabili tra 40 e 50 mm di lunghezza.

Gli adulti di grillotalpa trascorrono gran parte della vita interrati; le femmine depongono complessivamente 200-300 uova in nidi di terra posti a 10-20 cm dalla superficie del suolo. Le forme giovanili svernano come larve nel terreno, ad un metro di profondità. In primavera compaiono le ninfe e gli adulti sfarfallano in estate avanzata o in autunno. Il ciclo di vita è biennale. Le femmine adulte ovidepongono nella primavera del terzo anno di vita.
Il grillotalpa ha un regime dietetico onnivoro, anche se prevalentemente zoofago. Tra le colture che danneggia più frequentemente con la propria attività di escavazione troviamo i tappeti erbosi e la patata. Altre colture attaccate sono pomodoro, peperone, bietola.
Predilige i terreni ben irrigati, i prati ed i suoli ricchi di torba.

Vedi scheda completa

Oidio

Malattie

L’oidio è una malattia provocata dal fungo Uncinula spp. della famiglia delle Erisifaceae.

Chiamato anche “mal bianco”, l’oidio si manifesta con macchie pulverulente grigio-biancastre che ricoprono gli organi verdi della pianta, con una graduale decolorazione della foglia, che prima ingiallisce e successivamente si secca.

Il micelio fungino, provvisto di speciali organi chiamati austori che penetrano nelle cellule, si sviluppa esternamente sulle pareti aeree dell’ospite, sulle quali forma la muffa, costituita da conidi, organi di riproduzione durante la stagione favorevole. La conservazione del fungo da un anno all’altro avviene per mezzo di spore ibernanti o come micelio negli organi colpiti.
L’oidio, pur essendo favorito dall’umidità si può sviluppare anche in assenza di particolari condizioni di umidità o, addirittura, di asciutto. Anche la temperatura non ha una grande influenza, le Erisifacee infatti cominciano la loro attività già con temperature relativamente basse, inoltre non sono disturbate da quelle elevate.
Le parti più colpite sono le foglie, ma anche gli altri organi vegetali, come fusti e fiori, sono spesso sede del parassita. Le foglie si accartocciano e si seccano, i rami si deformano. Gli oidi hanno una vasta “scelta” di piante ospiti, che vanno dalle specie erbacee a quelle arboree.

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Elateridi

Parassiti

Gli elateridi sono coleotteri del genere Agriotis, meglio conosciuti come “ferretti”. Gli elateridi sono fitofagi (che si nutrono cioè di organi vegetali) che provocano danni alle coltivazioni di tuberi, bulbose e radici di piante orticole ed ornamentali. Tra le piante attaccate: cipolla, aglio, lilium, begonie, narcisi, porro, tulipani, ma anche le patate, le rape, le carote e le graminacee come riso, mais ed orzo. Vengono attaccate anche le leguminose come fave, piselli e fagioli e le coltivazioni di pomodoro. Sono responsabili della crescita stentata, dell’avvizzimento e della successiva morte delle piante attaccate. Gli adulti compaiono, a seconda della specie, in primavera oppure in giugno-luglio e vivono da meno di un mese fino a un anno. Gli adulti sono di aspetto affusolato e caratterizzati da un addome, nella parte terminale, appuntito con una livrea di colore variabile dal grigio-rossastro al brunastro scuro. L’accoppiamento avviene subito dopo la fuoriuscita degli adulti dal terreno. La femmina ovo depone in media 90 uova, in gruppetti di 5-6, interrate di qualche centimetro. Dall’uovo, dopo 15 giorni d’incubazione, nascono larve, di forma sub cilindrica e con tegumento coriaceo, di colore giallo-rossiccio (da qui il nome di ferretti). La dannosità delle larve è in funzione del momento in cui sono nate e delle condizioni ambientali. La massima attività larvale si verifica nei periodi di primavera e di fine estate-autunno. Le larve si spostano nel terreno in senso verticale per cercare condizioni favorevoli. Le larve del 1° anno svernano in profondità nel terreno, per poi riprendere l’attività nella successiva primavera. Il ciclo si ripete per 2-3 anni fino al raggiungimento della maturità che avviene al 4°-5° anno. Le larve mature si impupano nel terreno ed originano gli adulti che sverneranno ed usciranno nella primavera successiva. Il ciclo completo si compie ogni 4-5 anni. I danni sono causati dalle larve di diversa età che compiono erosioni sull’apparato radicale, provocandone  una perdita di funzionalità, con conseguenti appassimenti ed avvizzimenti della parte aerea e un generale deperimento vegetativo. Le larve inoltre possono scavare profonde gallerie agli organi sotterranei carnosi (fittoni, tuberi, bulbi) provocando lesioni che spesso degenerano in marciumi.

 

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Alternaria

Malattie

L’alternaria si conserva da un anno all’altro sui residui di piante ammalate e su ospiti spontanei. Le condizioni ottimali per il suo sviluppo sono l’elevata umidità ambientale ed una temperatura intorno ai 28°C. Questa malattia fungina è in grado di attaccare fusti, foglie e frutti delle piante. Viene anche comunemente chiamata “malattia della senescenza”. Sui fusti possono comparire piccole macchie nere, ovali e ben delimitate che determinano l’appassimento della vegetazione sovrastante; l’infezione si può estendere con analoga sintomatologia alle ramificazioni contigue, ai piccioli, alle foglie e ai frutti. A livello di foglie la malattia genera macchie irregolari nerastre e necrotiche, tipicamente zonate in modo concentrico. Questa tipica conformazione viene assunta anche dalle macchie che compaiono sui frutti attaccati.

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Afidi

Parassiti

Sono insetti molto piccoli (gli adulti misurano in genere 2 millimetri) che, pungendo foglie e petali, causano macchie decolorate.
La forma alata è la prima ad infestare la coltura. Successivamente si hanno forme attere (senza ali) che daranno inizio alla colonia. Le colonie colonizzano le foglie più giovani e i bottoni fiorali provocando rallentamenti vegetativi e danni ai fiori.

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