Peronospora
MalattieSi manifesta con macchie rotondeggianti o irregolari sulla pagina superiore delle foglie e sviluppa una muffa bianca o grigia sulla pagina inferiore in corrispondenza delle macchie. Le foglie seccano parzialmente o del tutto. Questi funghi vivono nell’interno dei tessuti delle foglie entro le quali penetrano attraverso gli stomi dando origine alle macchie. La muffa è costituita dai corpi fruttiferi del fungo, detti conidiofori, che assicurano la disseminazione della specie. Col procedere della stagione si ha la formazione degli organi riproduttivi, le oospore, che essendo resistenti alle avversità atmosferiche, assicurano la perpetuazione della specie da un anno all’altro, per lo più nel terreno. Come risultato dell’attacco delle peronospore si ha la decolorazione, l’imbrunimento e il disseccamento delle parti verdi colpite. In alcuni casi si rendono evidenti anche caratteristiche ipertrofie. La Peronospora è favorita dalle piogge o dalle irrigazioni che lasciano acqua sulla vegetazione e da temperature primaverili. Sono prevalentemente colpite piante orticole, floricole e la vite.
Vedi scheda completa
Dorifora
ParassitiIl nome scientifico della dorifora è Leptinotarsa decemlineta ed è un insetto originario dell'America del Nord. E' un coleottero che attacca le solanacee, in modo particolare la patata ma anche la melanzana. Viene così chiamata a causa della sua caratteristica livrea. L'adulto è di forma ovale, di colore giallo ocraceo. Il pronoto ha macchie nere di forma irregolare, il dorso ha 10 bande nere longitudinali. Anche la larva è di colore arancione, con due file di macchie nere sul dorso. I danni maggiori sono causati dalle larve, che divorano foglie, fiori, frutti e nei casi più gravi anche i fusti. L'insetto sverna allo stadio adulto nel terreno, da dove esce quando ci sono almeno 14°C. Le femmine depongono le uova sulla pagina inferiore delle foglie. Le larve che ne nascono daranno origine ai nuovi adulti in luglio-agosto. In genere la dorifora nei nostri climi compie due generazioni.
Vedi scheda completa
Grillotalpa
ParassitiL'adulto è di colore giallo-bruno, vellutato. Il protorace è scudiforme e ben sclerificato; le ali anteriori sono molto più corte di quelle posteriori; le zampe anteriori sono molto sviluppate e di tipo fossorio. L'addome è fornito di due cerci allungati e con leggera curvatura.
Gli adulti hanno dimensioni variabili tra 40 e 50 mm di lunghezza.
Gli adulti di grillotalpa trascorrono gran parte della vita interrati; le femmine depongono complessivamente 200-300 uova in nidi di terra posti a 10-20 cm dalla superficie del suolo. Le forme giovanili svernano come larve nel terreno, ad un metro di profondità. In primavera compaiono le ninfe e gli adulti sfarfallano in estate avanzata o in autunno. Il ciclo di vita è biennale. Le femmine adulte ovidepongono nella primavera del terzo anno di vita.
Il grillotalpa ha un regime dietetico onnivoro, anche se prevalentemente zoofago. Tra le colture che danneggia più frequentemente con la propria attività di escavazione troviamo i tappeti erbosi e la patata. Altre colture attaccate sono pomodoro, peperone, bietola.
Predilige i terreni ben irrigati, i prati ed i suoli ricchi di torba.
Vedi scheda completa
Oidio
MalattieL'oidio è una malattia provocata dal fungo Uncinula spp. della famiglia delle Erisifaceae.
Chiamato anche "mal bianco", l'oidio si manifesta con macchie pulverulente grigio-biancastre che ricoprono gli organi verdi della pianta, con una graduale decolorazione della foglia, che prima ingiallisce e successivamente si secca.
Il micelio fungino, provvisto di speciali organi chiamati austori che penetrano nelle cellule, si sviluppa esternamente sulle pareti aeree dell’ospite, sulle quali forma la muffa, costituita da conidi, organi di riproduzione durante la stagione favorevole. La conservazione del fungo da un anno all’altro avviene per mezzo di spore ibernanti o come micelio negli organi colpiti.
L’oidio, pur essendo favorito dall’umidità si può sviluppare anche in assenza di particolari condizioni di umidità o, addirittura, di asciutto. Anche la temperatura non ha una grande influenza, le Erisifacee infatti cominciano la loro attività già con temperature relativamente basse, inoltre non sono disturbate da quelle elevate.
Le parti più colpite sono le foglie, ma anche gli altri organi vegetali, come fusti e fiori, sono spesso sede del parassita. Le foglie si accartocciano e si seccano, i rami si deformano. Gli oidi hanno una vasta "scelta" di piante ospiti, che vanno dalle specie erbacee a quelle arboree.
Vedi scheda completa
Elateridi
ParassitiGli elateridi sono coleotteri del genere Agriotis, meglio conosciuti come "ferretti". Gli elateridi sono fitofagi (che si nutrono cioè di organi vegetali) che provocano danni alle coltivazioni di tuberi, bulbose e radici di piante orticole ed ornamentali. Tra le piante attaccate: cipolla, aglio, lilium, begonie, narcisi, porro, tulipani, ma anche le patate, le rape, le carote e le graminacee come riso, mais ed orzo. Vengono attaccate anche le leguminose come fave, piselli e fagioli e le coltivazioni di pomodoro. Sono responsabili della crescita stentata, dell'avvizzimento e della successiva morte delle piante attaccate. Gli adulti compaiono, a seconda della specie, in primavera oppure in giugno-luglio e vivono da meno di un mese fino a un anno. Gli adulti sono di aspetto affusolato e caratterizzati da un addome, nella parte terminale, appuntito con una livrea di colore variabile dal grigio-rossastro al brunastro scuro. L'accoppiamento avviene subito dopo la fuoriuscita degli adulti dal terreno. La femmina ovo depone in media 90 uova, in gruppetti di 5-6, interrate di qualche centimetro. Dall'uovo, dopo 15 giorni d'incubazione, nascono larve, di forma sub cilindrica e con tegumento coriaceo, di colore giallo-rossiccio (da qui il nome di ferretti). La dannosità delle larve è in funzione del momento in cui sono nate e delle condizioni ambientali. La massima attività larvale si verifica nei periodi di primavera e di fine estate-autunno. Le larve si spostano nel terreno in senso verticale per cercare condizioni favorevoli. Le larve del 1° anno svernano in profondità nel terreno, per poi riprendere l'attività nella successiva primavera. Il ciclo si ripete per 2-3 anni fino al raggiungimento della maturità che avviene al 4°-5° anno. Le larve mature si impupano nel terreno ed originano gli adulti che sverneranno ed usciranno nella primavera successiva. Il ciclo completo si compie ogni 4-5 anni. I danni sono causati dalle larve di diversa età che compiono erosioni sull'apparato radicale, provocandone una perdita di funzionalità, con conseguenti appassimenti ed avvizzimenti della parte aerea e un generale deperimento vegetativo. Le larve inoltre possono scavare profonde gallerie agli organi sotterranei carnosi (fittoni, tuberi, bulbi) provocando lesioni che spesso degenerano in marciumi.
Vedi scheda completa
Alternaria
MalattieL'alternaria si conserva da un anno all'altro sui residui di piante ammalate e su ospiti spontanei. Le condizioni ottimali per il suo sviluppo sono l'elevata umidità ambientale ed una temperatura intorno ai 28°C. Questa malattia fungina è in grado di attaccare fusti, foglie e frutti delle piante. Viene anche comunemente chiamata "malattia della senescenza". Sui fusti possono comparire piccole macchie nere, ovali e ben delimitate che determinano l'appassimento della vegetazione sovrastante; l'infezione si può estendere con analoga sintomatologia alle ramificazioni contigue, ai piccioli, alle foglie e ai frutti. A livello di foglie la malattia genera macchie irregolari nerastre e necrotiche, tipicamente zonate in modo concentrico. Questa tipica conformazione viene assunta anche dalle macchie che compaiono sui frutti attaccati.
Vedi scheda completa
Afidi
ParassitiSono insetti molto piccoli (gli adulti misurano in genere 2 millimetri) che, pungendo foglie e petali, causano macchie decolorate.
La forma alata è la prima ad infestare la coltura. Successivamente si hanno forme attere (senza ali) che daranno inizio alla colonia. Le colonie colonizzano le foglie più giovani e i bottoni fiorali provocando rallentamenti vegetativi e danni ai fiori.
Vedi scheda completa