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Orto

Peperone

Il Peperone (Capsicum annum) è una pianta della famiglia delle Solanaceae. Il peperone è originario dell’America centro-meridionale, dove esiste allo stato selvatico ed è conosciuto e coltivato da migliaia di anni. L’importazione in Europa del peperone comincia con il ritorno di Cristoforo Colombo dal suo primo viaggio. Il peperone è una pianta annuale cespugliosa con foglie ovate di colore verde intenso; fiori bianchi, che compaiono all’ascella delle foglie, uno per nodo; steli eretti . I frutti diversificati per forma e dimensioni a seconda delle specie, variano di colore dal verde intenso al giallo e al rosso purpureo a maturazione avvenuta. Le varietà oggetto di coltivazione sono molto numerose e possono essere suddivise in base alla forma della bacca: si hanno così cultivar con bacche a forma conica, allungata e di grandi dimensioni, come Corno di Toro giallo o rosso; varietà con frutto a forma quadrata, quali Yolo Wonder, California Wonder e Quadrato d’Asti; cultivar con bacche a forma irregolarmente quadrangolare, come Grosso di Nocera, Argos e Lamuyo. Esistono poi varietà indicate con il nome generico di “Torpedo” o “Peperone pomodoro”in quanto presentano frutti rotondi ed appiattiti.

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In commercio si trovano una grande quantità di piante in miniatura – adatte ad essere coltivate in vaso – piccole e precoci rispetto agli standard, che garantiscono un raccolto in tempi rapidi: peperoni jingle bells o festival, peperone red skin, ecc…

Il peperone trova ampio impiego in cucina: può essere usato fresco in insalata, cotto in padella, ripieno, in conserva sott’aceto o al naturale. Il peperone ha una grande quantità di vitamina C ma ha un potere calorico molto basso in quanto è costituito per oltre il 90% da acqua, ed è pertanto molto indicato, così come tutte le verdure, per le diete ipocaloriche.

 

Consigli utili

Esposizione: il peperone ama i luoghi caldi e soleggiati

Coltivazione: di facile coltivazione anche in vaso

Terreno: non ha particolari esigenze di terreno ma, sono da evitare quelli soggetti a ristagni idrici non tollerati dalla coltura

Messa a dimora: nell’Italia meridionale il peperone si semina direttamente nell’orto nel periodo aprile – maggio. Nelle zone settentrionali si semina in semenzaio; appena le piantine hanno emesso 4-5 foglie si trapiantano in orto nella prima decade di maggio

Irrigazione: innaffiature costanti ma non eccessive

Raccolta: la raccolta scalare dei frutti avviene in piena estate, all’inizio del mese di agosto, per concludersi alla fine di ottobre.

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Esposizione: il peperone ama i luoghi caldi e soleggiati

Coltivazione: di facile coltivazione anche in vaso

Terreno: non ha particolari esigenze di terreno ma, sono da evitare quelli soggetti a ristagni idrici non tollerati dalla coltura

Messa a dimora: nell’Italia meridionale il peperone si semina direttamente nell’orto nel periodo aprile – maggio. Nelle zone settentrionali si semina in semenzaio; appena le piantine hanno emesso 4-5 foglie si trapiantano in orto nella prima decade di maggio

Irrigazione: innaffiature costanti ma non eccessive

Raccolta: la raccolta scalare dei frutti avviene in piena estate, all’inizio del mese di agosto, per concludersi alla fine di ottobre.

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Malattie relative a questa pianta

Mosca Bianca

Parassiti


Gli adulti sono piccole farfalline bianche. Le forme giovanili sono difficilmente visibili a occhio nudo. Guardandole con una lente di ingrandimento assomigliano a goccioline giallognole e traslucide.

Vedi scheda completa

Afidi

Parassiti

Sono insetti molto piccoli (gli adulti misurano in genere 2 millimetri) che, pungendo foglie e petali, causano macchie decolorate.
La forma alata è la prima ad infestare la coltura. Successivamente si hanno forme attere (senza ali) che daranno inizio alla colonia. Le colonie colonizzano le foglie più giovani e i bottoni fiorali provocando rallentamenti vegetativi e danni ai fiori.

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Grillotalpa

Parassiti

L'adulto è di colore giallo-bruno, vellutato. Il protorace è scudiforme e ben sclerificato; le ali anteriori sono molto più corte di quelle posteriori; le zampe anteriori sono molto sviluppate e di tipo fossorio. L'addome è fornito di due cerci allungati e con leggera curvatura.
Gli adulti hanno dimensioni variabili tra 40 e 50 mm di lunghezza.

Gli adulti di grillotalpa trascorrono gran parte della vita interrati; le femmine depongono complessivamente 200-300 uova in nidi di terra posti a 10-20 cm dalla superficie del suolo. Le forme giovanili svernano come larve nel terreno, ad un metro di profondità. In primavera compaiono le ninfe e gli adulti sfarfallano in estate avanzata o in autunno. Il ciclo di vita è biennale. Le femmine adulte ovidepongono nella primavera del terzo anno di vita.
Il grillotalpa ha un regime dietetico onnivoro, anche se prevalentemente zoofago. Tra le colture che danneggia più frequentemente con la propria attività di escavazione troviamo i tappeti erbosi e la patata. Altre colture attaccate sono pomodoro, peperone, bietola.
Predilige i terreni ben irrigati, i prati ed i suoli ricchi di torba.

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Dorifora

Parassiti

Il nome scientifico della dorifora è Leptinotarsa decemlineta ed è un insetto originario dell'America del Nord. E' un coleottero che attacca le solanacee, in modo particolare la patata ma anche la melanzana. Viene così chiamata a causa della sua caratteristica livrea. L'adulto è di forma ovale, di colore giallo ocraceo. Il pronoto ha macchie nere di forma irregolare, il dorso ha 10 bande nere longitudinali. Anche la larva è di colore arancione, con due file di macchie nere sul dorso. I danni maggiori sono causati dalle larve, che divorano foglie, fiori, frutti e nei casi più gravi anche i fusti. L'insetto sverna allo stadio adulto nel terreno, da dove esce quando ci sono almeno 14°C. Le femmine depongono le uova sulla pagina inferiore delle foglie. Le larve che ne nascono daranno origine ai nuovi adulti in luglio-agosto. In genere la dorifora nei nostri climi compie due generazioni.

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Nottue

Parassiti


Vengono comunemente chiamate nottue circa una decina di specie di lepidotteri, prevalentemente notturni, le cui larve si sviluppano su numerose piante orticole, arbusti, alberature. Gli adulti compaiono dalla fine di aprile all'inizio di maggio. Sono insetti medie dimensioni, mm 35-45, di colore grigiastro o bruno chiaro; depongono numerose uova sul terreno o sulle foglie delle piante.

Le femmine fecondate depongono le uova in gruppi detti ovoplacche sulle pagine inferiori delle foglie; la schiusura è in funzione della temperatura e in condizioni ottimali questa avviene in 5 giorni. Lo sviluppo delle larve è anch'esso in funzione delle condizioni climatiche e può durare da 20 fino a 60 giorni durante i quali, nelle ore notturne, queste si nutrono provocando anche una completa defogliazione delle piante colpite; talvolta possono insediarsi nei fusti semilegnosi; nel caso di alcune colture orticole le larve di nottua si cibano anche dei frutti.

In un anno queste farfalle possono originare diverse generazioni, ogni 30-40 giorni, da giugno fino a settembre-ottobre.

Tra le principali: Pyrrhia umbra, riscontrabile soprattutto sulle rose; Mamestra oleracea, diffusa negli orti; Mamestra brassicae, polifaga di numerose piante coltivate e svariate orticole; Heliotihis armigera, presente soprattutto sui pomodori; Acronicta aceris, che si insedia sugli alberi ad alto fusto, prevalentemente sugli aceri; Agrotis ipsilon e A. segetum, che infestano le coltivazioni agricole; Autographa gamma, che infesta orticole e ornamentali: i bruchi sono di colore verde brillante e tendono a mimetizzarsi con la vegetazione.

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Oidio

Malattie

L'oidio è una malattia provocata dal fungo Uncinula spp. della famiglia delle Erisifaceae.

Chiamato anche "mal bianco", l'oidio si manifesta con macchie pulverulente grigio-biancastre che ricoprono gli organi verdi della pianta, con una graduale decolorazione della foglia, che prima ingiallisce e successivamente si secca.

Il micelio fungino, provvisto di speciali organi chiamati austori che penetrano nelle cellule, si sviluppa esternamente sulle pareti aeree dell’ospite, sulle quali forma la muffa, costituita da conidi, organi di riproduzione durante la stagione favorevole. La conservazione del fungo da un anno all’altro avviene per mezzo di spore ibernanti o come micelio negli organi colpiti.
L’oidio, pur essendo favorito dall’umidità si può sviluppare anche in assenza di particolari condizioni di umidità o, addirittura, di asciutto. Anche la temperatura non ha una grande influenza, le Erisifacee infatti cominciano la loro attività già con temperature relativamente basse, inoltre non sono disturbate da quelle elevate.
Le parti più colpite sono le foglie, ma anche gli altri organi vegetali, come fusti e fiori, sono spesso sede del parassita. Le foglie si accartocciano e si seccano, i rami si deformano. Gli oidi hanno una vasta "scelta" di piante ospiti, che vanno dalle specie erbacee a quelle arboree.

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Sclerotinia e Muffa grigia

Malattie

Si manifesta con marcescenza di bulbi, radici e fusti, con presenza di corpi duri nerastri (sclerozi). Sono visibili macchie gialle che poi ammuffiscono e muffa grigia evidente su boccioli, fiori, foglie e steli. Le Sclerotinie formano sopra fusti, bulbi e radici marcite un feltro bianco contenente corpi neri e duri detti stromi o sclerozi, successivamente si riproducono attraverso un’altra forma detta conidica, che mostra la particolare muffa grigia chiamata Botrytis. Questa muffa si riscontra frequentemente con tempo umido, sopra tutte le parti di una pianta colpita, sulle foglie, gli steli, i boccioli e i fiori. I conidi infettano le piante per via aerea, mentre gli sclerozi possono permanere a lungo nel terreno, anche in condizioni avverse, permettendo al fungo di colpire nuove piante anche a distanza di tempo. Sclerotinie e Botrytis sono molto diffuse e infettive su colture orticole, floreali e vite.

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Mosca Bianca

Parassiti


Gli adulti sono piccole farfalline bianche. Le forme giovanili sono difficilmente visibili a occhio nudo. Guardandole con una lente di ingrandimento assomigliano a goccioline giallognole e traslucide.

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Afidi

Parassiti

Sono insetti molto piccoli (gli adulti misurano in genere 2 millimetri) che, pungendo foglie e petali, causano macchie decolorate.
La forma alata è la prima ad infestare la coltura. Successivamente si hanno forme attere (senza ali) che daranno inizio alla colonia. Le colonie colonizzano le foglie più giovani e i bottoni fiorali provocando rallentamenti vegetativi e danni ai fiori.

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Grillotalpa

Parassiti

L’adulto è di colore giallo-bruno, vellutato. Il protorace è scudiforme e ben sclerificato; le ali anteriori sono molto più corte di quelle posteriori; le zampe anteriori sono molto sviluppate e di tipo fossorio. L’addome è fornito di due cerci allungati e con leggera curvatura.
Gli adulti hanno dimensioni variabili tra 40 e 50 mm di lunghezza.

Gli adulti di grillotalpa trascorrono gran parte della vita interrati; le femmine depongono complessivamente 200-300 uova in nidi di terra posti a 10-20 cm dalla superficie del suolo. Le forme giovanili svernano come larve nel terreno, ad un metro di profondità. In primavera compaiono le ninfe e gli adulti sfarfallano in estate avanzata o in autunno. Il ciclo di vita è biennale. Le femmine adulte ovidepongono nella primavera del terzo anno di vita.
Il grillotalpa ha un regime dietetico onnivoro, anche se prevalentemente zoofago. Tra le colture che danneggia più frequentemente con la propria attività di escavazione troviamo i tappeti erbosi e la patata. Altre colture attaccate sono pomodoro, peperone, bietola.
Predilige i terreni ben irrigati, i prati ed i suoli ricchi di torba.

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Dorifora

Parassiti

Il nome scientifico della dorifora è Leptinotarsa decemlineta ed è un insetto originario dell’America del Nord. E’ un coleottero che attacca le solanacee, in modo particolare la patata ma anche la melanzana. Viene così chiamata a causa della sua caratteristica livrea. L’adulto è di forma ovale, di colore giallo ocraceo. Il pronoto ha macchie nere di forma irregolare, il dorso ha 10 bande nere longitudinali. Anche la larva è di colore arancione, con due file di macchie nere sul dorso. I danni maggiori sono causati dalle larve, che divorano foglie, fiori, frutti e nei casi più gravi anche i fusti. L’insetto sverna allo stadio adulto nel terreno, da dove esce quando ci sono almeno 14°C. Le femmine depongono le uova sulla pagina inferiore delle foglie. Le larve che ne nascono daranno origine ai nuovi adulti in luglio-agosto. In genere la dorifora nei nostri climi compie due generazioni.

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Nottue

Parassiti


Vengono comunemente chiamate nottue circa una decina di specie di lepidotteri, prevalentemente notturni, le cui larve si sviluppano su numerose piante orticole, arbusti, alberature. Gli adulti compaiono dalla fine di aprile all’inizio di maggio. Sono insetti medie dimensioni, mm 35-45, di colore grigiastro o bruno chiaro; depongono numerose uova sul terreno o sulle foglie delle piante.

Le femmine fecondate depongono le uova in gruppi detti ovoplacche sulle pagine inferiori delle foglie; la schiusura è in funzione della temperatura e in condizioni ottimali questa avviene in 5 giorni. Lo sviluppo delle larve è anch’esso in funzione delle condizioni climatiche e può durare da 20 fino a 60 giorni durante i quali, nelle ore notturne, queste si nutrono provocando anche una completa defogliazione delle piante colpite; talvolta possono insediarsi nei fusti semilegnosi; nel caso di alcune colture orticole le larve di nottua si cibano anche dei frutti.

In un anno queste farfalle possono originare diverse generazioni, ogni 30-40 giorni, da giugno fino a settembre-ottobre.

Tra le principali: Pyrrhia umbra, riscontrabile soprattutto sulle rose; Mamestra oleracea, diffusa negli orti; Mamestra brassicae, polifaga di numerose piante coltivate e svariate orticole; Heliotihis armigera, presente soprattutto sui pomodori; Acronicta aceris, che si insedia sugli alberi ad alto fusto, prevalentemente sugli aceri; Agrotis ipsilon e A. segetum, che infestano le coltivazioni agricole; Autographa gamma, che infesta orticole e ornamentali: i bruchi sono di colore verde brillante e tendono a mimetizzarsi con la vegetazione.

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Oidio

Malattie

L’oidio è una malattia provocata dal fungo Uncinula spp. della famiglia delle Erisifaceae.

Chiamato anche “mal bianco”, l’oidio si manifesta con macchie pulverulente grigio-biancastre che ricoprono gli organi verdi della pianta, con una graduale decolorazione della foglia, che prima ingiallisce e successivamente si secca.

Il micelio fungino, provvisto di speciali organi chiamati austori che penetrano nelle cellule, si sviluppa esternamente sulle pareti aeree dell’ospite, sulle quali forma la muffa, costituita da conidi, organi di riproduzione durante la stagione favorevole. La conservazione del fungo da un anno all’altro avviene per mezzo di spore ibernanti o come micelio negli organi colpiti.
L’oidio, pur essendo favorito dall’umidità si può sviluppare anche in assenza di particolari condizioni di umidità o, addirittura, di asciutto. Anche la temperatura non ha una grande influenza, le Erisifacee infatti cominciano la loro attività già con temperature relativamente basse, inoltre non sono disturbate da quelle elevate.
Le parti più colpite sono le foglie, ma anche gli altri organi vegetali, come fusti e fiori, sono spesso sede del parassita. Le foglie si accartocciano e si seccano, i rami si deformano. Gli oidi hanno una vasta “scelta” di piante ospiti, che vanno dalle specie erbacee a quelle arboree.

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Sclerotinia e Muffa grigia

Malattie

Si manifesta con marcescenza di bulbi, radici e fusti, con presenza di corpi duri nerastri (sclerozi). Sono visibili macchie gialle che poi ammuffiscono e muffa grigia evidente su boccioli, fiori, foglie e steli. Le Sclerotinie formano sopra fusti, bulbi e radici marcite un feltro bianco contenente corpi neri e duri detti stromi o sclerozi, successivamente si riproducono attraverso un’altra forma detta conidica, che mostra la particolare muffa grigia chiamata Botrytis. Questa muffa si riscontra frequentemente con tempo umido, sopra tutte le parti di una pianta colpita, sulle foglie, gli steli, i boccioli e i fiori. I conidi infettano le piante per via aerea, mentre gli sclerozi possono permanere a lungo nel terreno, anche in condizioni avverse, permettendo al fungo di colpire nuove piante anche a distanza di tempo. Sclerotinie e Botrytis sono molto diffuse e infettive su colture orticole, floreali e vite.

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