Skip to content Skip to footer
Frutteto

Pesco

Frutto estivo per eccellenza, la pesca viene prodotta da Persica vulgaris, pianta appartenente alla famiglia delle Rosaceae, originaria del Medio Oriente: il suo nome fa chiaramente riferimento, infatti, alla Persia.
La sua coltivazione è oggi ampiamente diffusa in tutte le zone a clima temperato mite del Mediterraneo, tra cui l’Italia.
Il pesco fa parte del gruppo delle Drupaceae, infatti il suo frutto è una drupa, formata da un mesocarpo carnoso (la polpa), da un epicarpo sottile esterno (la buccia) e da un endocarpo legnoso interno (il nocciolo), contenente il seme.
La polpa, dolce e sugosa, può essere di colore giallo o bianco-rosata.
La buccia esterna, glabra o tomentosa, è solitamente di colore giallo con striature rosse, o bianca con striature rosa.
In base alle caratteristiche del frutto, distinguiamo principalmente: – Pesche tradizionali: caratterizzate da buccia tomentosa, polpa bianca o gialla.
– Pesche Noci, o Nettarine: caratterizzate da buccia glabra e polpa bianca o gialla.
– Percoche: con buccia tomentosa giallo arancione, polpa soda di medesimo colore.
– Pesche Saturnine, o Tabacchiere, con buccia tomentosa, polpa bianca o gialla, caratterizzate dalla forma schiacciata.
Il pesco è un albero deciduo, che raggiunge altezze medie di circa 8m.
Ha foglie lanceolate, allungate e strette, di colore verde scuro lucido col margine finemente seghettato.
A primavera, prima del germogliamento, si aprono i fiori, composti da 5 petali rosa.
In seguito all’impollinazione si sviluppano i frutti, che maturano nel corso dell’estate in periodi diversi da giungo (cultivar precoci) a settembre (cultivar tardive).

Consigli utili

Clima: Mite; sopporta temperature minime invernali al di sotto dello zero.

Terreno: Si adatta a qualsiasi tipo di terreno, preferibilmente fertile e ben drenato.

Propagazione: Per seme o innesto.

 

COME SI CONSUMA QUESTO FRUTTO?

 

Principalmente come frutta fresca, ma anche trasformato in dolci, marmellate, succhi.

Clima: Mite; sopporta temperature minime invernali al di sotto dello zero.

Terreno: Si adatta a qualsiasi tipo di terreno, preferibilmente fertile e ben drenato.

Propagazione: Per seme o innesto.

 

COME SI CONSUMA QUESTO FRUTTO?

 

Principalmente come frutta fresca, ma anche trasformato in dolci, marmellate, succhi.

Malattie relative a questa pianta

Bolla del pesco

Malattie


La bolla del pesco è causata da un fungo Taphrina deformans, il sintomo tipico è quello sui giovani germogli che, spesso aggrediti in fase di apertura delle gemme, fuoriescono dalle stesse, già deformati.
Si manifestano bollosità e deformazioni che assumono prima un colore giallo chiaro e poi rossastro. Il tessuto colpito si presenta meno elastico, più spesso e può facilmente rompersi. Si ha una riduzione dell\'apparato fotosintetico a causa della caduta delle foglie con conseguente debilitazione delle piante in seguito a produzione di nuove foglie e calo quali - quantitativo della produzione.

Vedi scheda completa

Oidio

Malattie

L'oidio è una malattia provocata dal fungo Uncinula spp. della famiglia delle Erisifaceae.

Chiamato anche "mal bianco", l'oidio si manifesta con macchie pulverulente grigio-biancastre che ricoprono gli organi verdi della pianta, con una graduale decolorazione della foglia, che prima ingiallisce e successivamente si secca.

Il micelio fungino, provvisto di speciali organi chiamati austori che penetrano nelle cellule, si sviluppa esternamente sulle pareti aeree dell’ospite, sulle quali forma la muffa, costituita da conidi, organi di riproduzione durante la stagione favorevole. La conservazione del fungo da un anno all’altro avviene per mezzo di spore ibernanti o come micelio negli organi colpiti.
L’oidio, pur essendo favorito dall’umidità si può sviluppare anche in assenza di particolari condizioni di umidità o, addirittura, di asciutto. Anche la temperatura non ha una grande influenza, le Erisifacee infatti cominciano la loro attività già con temperature relativamente basse, inoltre non sono disturbate da quelle elevate.
Le parti più colpite sono le foglie, ma anche gli altri organi vegetali, come fusti e fiori, sono spesso sede del parassita. Le foglie si accartocciano e si seccano, i rami si deformano. Gli oidi hanno una vasta "scelta" di piante ospiti, che vanno dalle specie erbacee a quelle arboree.

Vedi scheda completa

Ruggini

Malattie


Le ruggini sono un gruppo di malattie causate da microrganismi fungini appartenenti per lo più alla classe dei Basidiomiceti, ordine Uredinali, fam Pucciniacee. In caso di gravi attacchi, specialmente al frumento o ad altri cereali la superficie dell’ospite si ricopre di un’impalpabile polvere rosso mattone.
La malattia si riconosce in primavera per la presenza sulle foglie di pustole polverulente di colore bruno-rossiccio, rotondeggianti di circa 1-2 mm di ampiezza e distribuite in modo irregolare. Queste pustole contengono numerose spore che diffondono l’infezione da una pianta all’altra. A tarda primavera, sulla pagina inferiore delle foglie colpite si formano, al di sotto dell’epidermide, altre pustole nerastre più piccole.
L’infezione interessa quasi esclusivamente le foglie.
Le ruggini che infettano le piante attraverso le spore portate dal vento, sono diffuse su tutti i vegetali.

Vedi scheda completa

Afidi

Parassiti

Sono insetti molto piccoli (gli adulti misurano in genere 2 millimetri) che, pungendo foglie e petali, causano macchie decolorate.
La forma alata è la prima ad infestare la coltura. Successivamente si hanno forme attere (senza ali) che daranno inizio alla colonia. Le colonie colonizzano le foglie più giovani e i bottoni fiorali provocando rallentamenti vegetativi e danni ai fiori.

Vedi scheda completa

Mosca della frutta

Parassiti


La mosca mediterranea della frutta (Ceratitis capitata) è un dittero che attacca molte varietà di piante da frutto, tra cui le drupacee, le pomacee e gli agrumi. L'adulto è lungo 4-5 mm, con prevalente colore giallo. Le ali hanno macchie scure sfumate. La larva è di colore bianco-giallastro, di lunghezza pari a 7-8 mm. Originaria dell'Africa, questa mosca è ormai presente in tutto il bacino del Mediterraneo.

Le larve si sviluppano nella polpa dei frutti, causandone marcescenza e disfacimento.

L'insetto sverna come pupa nel terreno. Gli adulti compaiono in giugno ma gli sfarfallamenti possono proseguire fino a ottobre. Questo insetto, oltre ad essere polifago, è anche in grado di compiere molte generazioni, 6-7 in un anno, pertanto risulta essere particolarmente problematico.

Vedi scheda completa

Bolla del pesco

Malattie


La bolla del pesco è causata da un fungo Taphrina deformans, il sintomo tipico è quello sui giovani germogli che, spesso aggrediti in fase di apertura delle gemme, fuoriescono dalle stesse, già deformati.
Si manifestano bollosità e deformazioni che assumono prima un colore giallo chiaro e poi rossastro. Il tessuto colpito si presenta meno elastico, più spesso e può facilmente rompersi. Si ha una riduzione dell\’apparato fotosintetico a causa della caduta delle foglie con conseguente debilitazione delle piante in seguito a produzione di nuove foglie e calo quali – quantitativo della produzione.

Vedi scheda completa

Oidio

Malattie

L’oidio è una malattia provocata dal fungo Uncinula spp. della famiglia delle Erisifaceae.

Chiamato anche “mal bianco”, l’oidio si manifesta con macchie pulverulente grigio-biancastre che ricoprono gli organi verdi della pianta, con una graduale decolorazione della foglia, che prima ingiallisce e successivamente si secca.

Il micelio fungino, provvisto di speciali organi chiamati austori che penetrano nelle cellule, si sviluppa esternamente sulle pareti aeree dell’ospite, sulle quali forma la muffa, costituita da conidi, organi di riproduzione durante la stagione favorevole. La conservazione del fungo da un anno all’altro avviene per mezzo di spore ibernanti o come micelio negli organi colpiti.
L’oidio, pur essendo favorito dall’umidità si può sviluppare anche in assenza di particolari condizioni di umidità o, addirittura, di asciutto. Anche la temperatura non ha una grande influenza, le Erisifacee infatti cominciano la loro attività già con temperature relativamente basse, inoltre non sono disturbate da quelle elevate.
Le parti più colpite sono le foglie, ma anche gli altri organi vegetali, come fusti e fiori, sono spesso sede del parassita. Le foglie si accartocciano e si seccano, i rami si deformano. Gli oidi hanno una vasta “scelta” di piante ospiti, che vanno dalle specie erbacee a quelle arboree.

Vedi scheda completa

Ruggini

Malattie


Le ruggini sono un gruppo di malattie causate da microrganismi fungini appartenenti per lo più alla classe dei Basidiomiceti, ordine Uredinali, fam Pucciniacee. In caso di gravi attacchi, specialmente al frumento o ad altri cereali la superficie dell’ospite si ricopre di un’impalpabile polvere rosso mattone.
La malattia si riconosce in primavera per la presenza sulle foglie di pustole polverulente di colore bruno-rossiccio, rotondeggianti di circa 1-2 mm di ampiezza e distribuite in modo irregolare. Queste pustole contengono numerose spore che diffondono l’infezione da una pianta all’altra. A tarda primavera, sulla pagina inferiore delle foglie colpite si formano, al di sotto dell’epidermide, altre pustole nerastre più piccole.
L’infezione interessa quasi esclusivamente le foglie.
Le ruggini che infettano le piante attraverso le spore portate dal vento, sono diffuse su tutti i vegetali.

Vedi scheda completa

Afidi

Parassiti

Sono insetti molto piccoli (gli adulti misurano in genere 2 millimetri) che, pungendo foglie e petali, causano macchie decolorate.
La forma alata è la prima ad infestare la coltura. Successivamente si hanno forme attere (senza ali) che daranno inizio alla colonia. Le colonie colonizzano le foglie più giovani e i bottoni fiorali provocando rallentamenti vegetativi e danni ai fiori.

Vedi scheda completa

Mosca della frutta

Parassiti


La mosca mediterranea della frutta (Ceratitis capitata) è un dittero che attacca molte varietà di piante da frutto, tra cui le drupacee, le pomacee e gli agrumi. L’adulto è lungo 4-5 mm, con prevalente colore giallo. Le ali hanno macchie scure sfumate. La larva è di colore bianco-giallastro, di lunghezza pari a 7-8 mm. Originaria dell’Africa, questa mosca è ormai presente in tutto il bacino del Mediterraneo.

Le larve si sviluppano nella polpa dei frutti, causandone marcescenza e disfacimento.

L’insetto sverna come pupa nel terreno. Gli adulti compaiono in giugno ma gli sfarfallamenti possono proseguire fino a ottobre. Questo insetto, oltre ad essere polifago, è anche in grado di compiere molte generazioni, 6-7 in un anno, pertanto risulta essere particolarmente problematico.

Vedi scheda completa