Il pisello (Pisum sativum), appartiene alla famiglia delle Leguminose. Probabilmente originario dell’Asia, si diffuse successivamente in India, da dove passò poi in Cina e di qui in Europa verso il 1600.
La pianta del pisello è un’erba annua, nana o rampicante, con radice poco profonda e stelo che può raggiungere i due metri di lunghezza. Le foglie sono paripennate (formate da un numero pari di segmenti laterali) che nella parte terminale del fusto sono mutate in “cirri”- elementi filiformi arrotolati come un cavatappi, che permettono alla pianta di aggrapparsi a vari sostegni.
I fiori sono bianchi o porpora.
I frutti sono dei baccelli contenenti un numero di semi variabile tra 3 e 12.
I semi possono assumere forma, colore ed aspetto diverso a seconda delle varietà.
Esistono diverse varietà di pisello, con caratteristiche diverse:
– varietà di piselli da sgranare (piselli tondi, piselli rugosi), destinati ad essere consumati senza baccello
– varietà chiamate mangiatutto (che è l’equivalente del fagiolino), delle quali si consuma anche il bacello (le cosiddette taccole).
Al genere Pisum appartengono due specie di interesse economico: il Pisum sativum, il comune pisello, usato in gastronomia, ed il Pisum arvense, utilizzato invece come foraggio per il bestiame.
Si utilizzano per preparare zuppe, minestre, frittate, contorni, passati, insalate di stagione, ecc..
Entrano nelle pietanze della cucina di svariati paesi. In India si utilizzano in abbinamento alle patate o al formaggio, mentre nel Regno Unito sono tra gli ingredienti base del “pease porridge” .
