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Orto

Porro

Il porro (Allium porrum) è una pianta biennale – coltivata a ciclo annuale – probabilmente originaria del Su Europa e Nord Africa. Il porro è una pianta facente parte delle Alliaceae. Le foglie sono opposte (le foglie cioè nascono in coppia dallo stesso nodo) di colore verde scuro o verde giallastro raggruppate a formare una sorta di pseudo-fusto – che rappresenta la parte edule.

L’apparato radicale è fascicolato, con molte radici che si possono spingere fino a circa 40-50 cm di profondità.

Le varietà coltivate si distinguono in funzione del ciclo biologico in precoci, medie e tardive e in base alla lunghezza del “falso fusto”. Tra le varietà più comuni:

 – “Lungo gigante d’inverno”: la parte bianca del falso fusto, di sapore gradevole, è lunga anche  60-80 centimetri e si raccoglie durante il periodo invernale. Poiché la pianta può rimanere nel terreno anche durante i mesi freddi la raccolta viene fatta in modo scalare. Le varietà più conosciute sono: il porro di Cervere e  il porro lungo dolce di Carmagnola.

– “Mostruoso di Carentan”: è una varietà molto rustica, con bulbo enorme che può raggiungere il diametro di 7- 8 centimetri e i 25 centimetri di lunghezza. E’ molto resistente freddo.

 – “Gigante d’Italia”: la parte bianca del fusto raggiunge anche i 30 centimetri il diametro non supera i 2-3 centimetri, molto rustico e produttivo resiste alla neve senza soffrire marciumi. E’ molto richiesto per il suo sapore dolce e squisito.

Una specie affine è l’Allium ampeloprasum  var. kurrat chiamato comunemente kurrat; è coltivato e diffuso in Egitto e Medio Oriente. Viene largamente utilizzato nella cucina araba e maghrebina principalmente per le foglie.

Il porro grazie al suo particolare sapore delicato, viene utilizzato – in sostituzione della cipolla –  in cucina come ortaggio e come erba aromatica. Il porro rientra nella preparazione di minestre, brodi, zuppe, frittate, stufati, risotti, creme e salse, ecc…; inoltre tagliato in sottili rotelline può essere consumato anche crudo in pinzimonio o utilizzato per decorare e aromatizzare insalate accompagnate dalla vinaigrette (una salsa a base di aceto, olio e aromi utilizzata come condimento per verdure o insalate). Il porro è un ortaggio ricco di acqua – più del 90% – e poco calorico; è ricco di vitamina A, ha un buon contenuto di vitamina C e di vitamine del gruppo B, inoltre fornisce all’organismo elementi minerali preziosi come il ferro, il sodio, lo zolfo, ecc…

Consigli utili

Coltivazione: gradisce i climi temperati, ma sopporta bene anche il freddo

Messa a dimora: la semina avviene in semenzaio – a letto caldo –  in dicembre/gennaio o all’aperto da marzo a giugno; direttamente a dimora nell’orto da marzo a luglio. Appena le piantine hanno emesso la quarta/quinta foglia – il diametro del falso fusto sarà di circa 1 cm-  si può effettuare il trapianto. Un mese prima del raccolto si deve rincalzare abbondantemente per aumentare la parte bianca che è quella commestibile

Irrigazioni: regolari e abbondanti. Sospendere le irrigazioni in autunno in caso di piogge abbondanti. Evitare i ristagni idrici

Raccolta: avviene scalarmene, dopo circa 3-4 mesi dal trapianto o 5-7 dalla semina.

Coltivazione: gradisce i climi temperati, ma sopporta bene anche il freddo

Messa a dimora: la semina avviene in semenzaio – a letto caldo –  in dicembre/gennaio o all’aperto da marzo a giugno; direttamente a dimora nell’orto da marzo a luglio. Appena le piantine hanno emesso la quarta/quinta foglia – il diametro del falso fusto sarà di circa 1 cm-  si può effettuare il trapianto. Un mese prima del raccolto si deve rincalzare abbondantemente per aumentare la parte bianca che è quella commestibile

Irrigazioni: regolari e abbondanti. Sospendere le irrigazioni in autunno in caso di piogge abbondanti. Evitare i ristagni idrici

Raccolta: avviene scalarmene, dopo circa 3-4 mesi dal trapianto o 5-7 dalla semina.

Malattie relative a questa pianta

Lepidotteri

Parassiti

Gli adulti sono farfalle che hanno colori e forme molto diverse. Le larve sono le forme dannose. Erodono le parti vegetali: foglie, steli, fiori o frutti. Quando scavano le gallerie possono svuotare i fusti oppure segnare percorsi biancastri nelle foglie. Nel primo caso sono praticamente impossibili da vedere fino a quando la pianta non è ormai completamente compromessa. Nel secondo caso, le gallerie sono facilmente individuabili pertanto è più facile intervenire.

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Mosca della cipolla

Parassiti

Il nome scientifico della mosca della cipolla è Delia antiqua. La mosca attacca la cipolla, l'aglio, il porro. L'adulto assomiglia ad una mosca domestica, è di colore grigio-giallastro con 5 bande scure poco definite sul torace. Le ali sono giallastre. Le larve attaccano i tessuti del bulbo, che poi vengono attaccati anche da alcuni batteri. Gli adulti compaiono intorno alla metà di aprile, prima i maschi e poi le femmine, quando il terreno raggiunge almeno 7-8°C. Le uova vengono deposte nel terreno, vicino al colletto delle piante o nelle scaglie esterne dei bulbi. Le larve, una volta nate, si sviluppano nel bulbo. Si impupano nel terreno per poi dare origine a nuovi adulti. La mosca della cipolla puo' compiere anche 4 generazioni.

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Maggiolino

Parassiti

Il maggiolino (Melolontha melolontha) è un coleottero estremamente polifago (si nutre cioè di piante diverse; le piante ospiti possono essere piante arboree ed arbustive agrarie, forestali ed ornamentali, erbacee spontanee), diffuso in tutta Europa, e in Italia prevalentemente nelle zone settentrionali. L'adulto (circa 20-30 mm di lunghezza)  ha il torace nero e le elitre (l'ala anteriore sclerificata della quale sono dotati i coleotteri) di colore rosso-mattone, con un pigidio (ultima parte dell'addome degli insetti) lungo e appuntito. Le larve - dette melolontoidi - sono di colore bianco con capo rossastro, lunghe 4-4,5 cm, curve e rigonfie. Vivono nel terreno nutrendosi di radici di piante erbacee e arboree.  Gli adulti sfarfallano verso fine aprile - primi di maggio (da cui deriva il nome) e si nutrono delle foglie di piante arboree, per 10-12 giorni circa, specialmente di latifoglie. Durante questo periodo avvengono gli accoppiamenti; successivamente le femmine fanno ritorno nel terreno, dal quale erano sfarfallate, e depongono 20-25 uova circa, biancastre ed opache, a 15-20 cm di profondità. La fase di ovoposizione si prolunga per un paio di giorni. Prime di divenire adulte, le larve di maggiolino vivono nel terreno per circa 3 o 4 anni nutrendosi di radici. Gli adulti, nel caso di gravi infestazioni, possono provocare forti defogliazioni alle piante colpite perché si nutrono di foglie. Le larve di maggiolino invece causano gravi danni all'apparato radicale delle piante, provocando un indebolimento a cui fa seguito deperimento vegetativo e riduzione dello sviluppo. Nei periodi caldi si accentua l'appassimento a cui può seguire la caduta anticipata delle foglie e nei casi più gravi si arriva alla morte della pianta.

 

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Alternaria

Malattie

L'alternaria si conserva da un anno all'altro sui residui di piante ammalate e su ospiti spontanei. Le condizioni ottimali per il suo sviluppo sono l'elevata umidità ambientale ed una temperatura intorno ai 28°C. Questa malattia fungina è in grado di attaccare fusti, foglie e frutti delle piante. Viene anche comunemente chiamata "malattia della senescenza". Sui fusti possono comparire piccole macchie nere, ovali e ben delimitate che determinano l'appassimento della vegetazione sovrastante; l'infezione si può estendere con analoga sintomatologia alle ramificazioni contigue, ai piccioli, alle foglie e ai frutti. A livello di foglie la malattia genera macchie irregolari nerastre e necrotiche, tipicamente zonate in modo concentrico. Questa tipica conformazione viene assunta anche dalle macchie che compaiono sui frutti attaccati.

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Peronospora

Malattie

Si manifesta con macchie rotondeggianti o irregolari sulla pagina superiore delle foglie e sviluppa una muffa bianca o grigia sulla pagina inferiore in corrispondenza delle macchie. Le foglie seccano parzialmente o del tutto. Questi funghi vivono nell’interno dei tessuti delle foglie entro le quali penetrano attraverso gli stomi dando origine alle macchie. La muffa è costituita dai corpi fruttiferi del fungo, detti conidiofori, che assicurano la disseminazione della specie. Col procedere della stagione si ha la formazione degli organi riproduttivi, le oospore, che essendo resistenti alle avversità atmosferiche, assicurano la perpetuazione della specie da un anno all’altro, per lo più nel terreno. Come risultato dell’attacco delle peronospore si ha la decolorazione, l’imbrunimento e il disseccamento delle parti verdi colpite. In alcuni casi si rendono evidenti anche caratteristiche ipertrofie. La Peronospora è favorita dalle piogge o dalle irrigazioni che lasciano acqua sulla vegetazione e da temperature primaverili. Sono prevalentemente colpite piante orticole, floricole e la vite.

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Marciumi

Malattie


I marciumi di colletto e radici sono causati prevalentemente dai funghi delle specie Pythium e Phytophtora, questi attaccano le parti sotterranee delle piante causando ingiallimento e morte della pianta. A causa della loro natura non sono facilmente individuabili e spesso quando si decide di intervenire è troppo tardi poiché lo stato di salute della pianta è alquanto compromesso.

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Lepidotteri

Parassiti

Gli adulti sono farfalle che hanno colori e forme molto diverse. Le larve sono le forme dannose. Erodono le parti vegetali: foglie, steli, fiori o frutti. Quando scavano le gallerie possono svuotare i fusti oppure segnare percorsi biancastri nelle foglie. Nel primo caso sono praticamente impossibili da vedere fino a quando la pianta non è ormai completamente compromessa. Nel secondo caso, le gallerie sono facilmente individuabili pertanto è più facile intervenire.

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Mosca della cipolla

Parassiti

Il nome scientifico della mosca della cipolla è Delia antiqua. La mosca attacca la cipolla, l’aglio, il porro. L’adulto assomiglia ad una mosca domestica, è di colore grigio-giallastro con 5 bande scure poco definite sul torace. Le ali sono giallastre. Le larve attaccano i tessuti del bulbo, che poi vengono attaccati anche da alcuni batteri. Gli adulti compaiono intorno alla metà di aprile, prima i maschi e poi le femmine, quando il terreno raggiunge almeno 7-8°C. Le uova vengono deposte nel terreno, vicino al colletto delle piante o nelle scaglie esterne dei bulbi. Le larve, una volta nate, si sviluppano nel bulbo. Si impupano nel terreno per poi dare origine a nuovi adulti. La mosca della cipolla puo’ compiere anche 4 generazioni.

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Maggiolino

Parassiti

Il maggiolino (Melolontha melolontha) è un coleottero estremamente polifago (si nutre cioè di piante diverse; le piante ospiti possono essere piante arboree ed arbustive agrarie, forestali ed ornamentali, erbacee spontanee), diffuso in tutta Europa, e in Italia prevalentemente nelle zone settentrionali. L’adulto (circa 20-30 mm di lunghezza)  ha il torace nero e le elitre (l’ala anteriore sclerificata della quale sono dotati i coleotteri) di colore rosso-mattone, con un pigidio (ultima parte dell’addome degli insetti) lungo e appuntito. Le larve – dette melolontoidi – sono di colore bianco con capo rossastro, lunghe 4-4,5 cm, curve e rigonfie. Vivono nel terreno nutrendosi di radici di piante erbacee e arboree.  Gli adulti sfarfallano verso fine aprile – primi di maggio (da cui deriva il nome) e si nutrono delle foglie di piante arboree, per 10-12 giorni circa, specialmente di latifoglie. Durante questo periodo avvengono gli accoppiamenti; successivamente le femmine fanno ritorno nel terreno, dal quale erano sfarfallate, e depongono 20-25 uova circa, biancastre ed opache, a 15-20 cm di profondità. La fase di ovoposizione si prolunga per un paio di giorni. Prime di divenire adulte, le larve di maggiolino vivono nel terreno per circa 3 o 4 anni nutrendosi di radici. Gli adulti, nel caso di gravi infestazioni, possono provocare forti defogliazioni alle piante colpite perché si nutrono di foglie. Le larve di maggiolino invece causano gravi danni all’apparato radicale delle piante, provocando un indebolimento a cui fa seguito deperimento vegetativo e riduzione dello sviluppo. Nei periodi caldi si accentua l’appassimento a cui può seguire la caduta anticipata delle foglie e nei casi più gravi si arriva alla morte della pianta.

 

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Alternaria

Malattie

L’alternaria si conserva da un anno all’altro sui residui di piante ammalate e su ospiti spontanei. Le condizioni ottimali per il suo sviluppo sono l’elevata umidità ambientale ed una temperatura intorno ai 28°C. Questa malattia fungina è in grado di attaccare fusti, foglie e frutti delle piante. Viene anche comunemente chiamata “malattia della senescenza”. Sui fusti possono comparire piccole macchie nere, ovali e ben delimitate che determinano l’appassimento della vegetazione sovrastante; l’infezione si può estendere con analoga sintomatologia alle ramificazioni contigue, ai piccioli, alle foglie e ai frutti. A livello di foglie la malattia genera macchie irregolari nerastre e necrotiche, tipicamente zonate in modo concentrico. Questa tipica conformazione viene assunta anche dalle macchie che compaiono sui frutti attaccati.

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Peronospora

Malattie

Si manifesta con macchie rotondeggianti o irregolari sulla pagina superiore delle foglie e sviluppa una muffa bianca o grigia sulla pagina inferiore in corrispondenza delle macchie. Le foglie seccano parzialmente o del tutto. Questi funghi vivono nell’interno dei tessuti delle foglie entro le quali penetrano attraverso gli stomi dando origine alle macchie. La muffa è costituita dai corpi fruttiferi del fungo, detti conidiofori, che assicurano la disseminazione della specie. Col procedere della stagione si ha la formazione degli organi riproduttivi, le oospore, che essendo resistenti alle avversità atmosferiche, assicurano la perpetuazione della specie da un anno all’altro, per lo più nel terreno. Come risultato dell’attacco delle peronospore si ha la decolorazione, l’imbrunimento e il disseccamento delle parti verdi colpite. In alcuni casi si rendono evidenti anche caratteristiche ipertrofie. La Peronospora è favorita dalle piogge o dalle irrigazioni che lasciano acqua sulla vegetazione e da temperature primaverili. Sono prevalentemente colpite piante orticole, floricole e la vite.

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Marciumi

Malattie


I marciumi di colletto e radici sono causati prevalentemente dai funghi delle specie Pythium e Phytophtora, questi attaccano le parti sotterranee delle piante causando ingiallimento e morte della pianta. A causa della loro natura non sono facilmente individuabili e spesso quando si decide di intervenire è troppo tardi poiché lo stato di salute della pianta è alquanto compromesso.

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