Skip to content Skip to footer
Ornamentale

Pungitopo

Il Pungitopo o Rusco (Ruscus aculeatus), da sempre considerato simbolo di buon augurio, è assieme all’agrifoglio e al vischio – grazie al colore vivo delle sue bacche – uno dei principali elementi decorativi del Natale. Il pungitopo è una pianta sempreverde rustica e perenne. I fiori, piccoli e poco visibili, sono di colore giallo chiaro. La fioritura avviene nel periodo invernale; i frutti sono bacche globose di colore rosso brillante. Estremamente rustico e capace di resistere alle gelide temperature invernali.  Il pungitopo è una pianta erbacea, perenne, sempreverde, cespugliosa è alta dai 30 agli 80 cm. Famiglia delle Liliaceae. Pianta originaria del bacino del Mediterraneo, presenta  delle strutture, che pur simili a foglie, sono fusti appiattiti (cladodi) – rigidi e con le estremità pungenti – che hanno sviluppato funzioni simili a quelle delle foglie, essendo anch’essi capaci di fotosintesi. Il pungitopo è una pianta dioica, esistono cioè piante che portano solo fiori femminili e piante che portano solo fiori maschili. I fiori maschili e femminili sono inseriti al centro dei cladodi. Il pungitopo, grazie al suo piacevole aspetto, è adatto per formare cespugli destinati a ravvivare qualche angolo del giardino oppure come bordura lungo un recinto.

Da sempre considerato simbolo di buon augurio, specialmente durante il periodo natalizio, la raccolta indiscriminata del pungitopo ne ha fatto una specie protetta in molte regioni italiane.

Il nome pungitopo deriva dall’usanza contadina di proteggere i cibi conservati nelle cantine dai topi con dei mazzetti di pungitopo legati assieme. Il pungitopo possiede proprietà aromatiche, antinfiammatorie, sudorifere, vasocostrittrici, depurative e diuretiche delle vie urinarie.

Consigli utili

Esposizione: tollera bene qualsiasi esposizione, sia in pieno sole sia in ombra

Coltivazione: pianta estremamente rustica e capace di resistere alle gelide temperature invernali.  Si adatta facilmente a qualunque tipo di terreno

Messa a dimora: il pungitopo si moltiplica per seme, per divisione di cespi e per talea, tutte queste tecniche si eseguono in autunno oppure ad inizio primavera.

Irrigazione: abbondanti nella stagione calda, scarse d’inverno. Evitare i ristagni d’acqua nel terreno.

SPECIE ADATTA A GIARDINI ROCCIOSI

Esposizione: tollera bene qualsiasi esposizione, sia in pieno sole sia in ombra

Coltivazione: pianta estremamente rustica e capace di resistere alle gelide temperature invernali.  Si adatta facilmente a qualunque tipo di terreno

Messa a dimora: il pungitopo si moltiplica per seme, per divisione di cespi e per talea, tutte queste tecniche si eseguono in autunno oppure ad inizio primavera.

Irrigazione: abbondanti nella stagione calda, scarse d’inverno. Evitare i ristagni d’acqua nel terreno.

SPECIE ADATTA A GIARDINI ROCCIOSI

Malattie relative a questa pianta

Oidio

Malattie

L'oidio è una malattia provocata dal fungo Uncinula spp. della famiglia delle Erisifaceae.

Chiamato anche "mal bianco", l'oidio si manifesta con macchie pulverulente grigio-biancastre che ricoprono gli organi verdi della pianta, con una graduale decolorazione della foglia, che prima ingiallisce e successivamente si secca.

Il micelio fungino, provvisto di speciali organi chiamati austori che penetrano nelle cellule, si sviluppa esternamente sulle pareti aeree dell’ospite, sulle quali forma la muffa, costituita da conidi, organi di riproduzione durante la stagione favorevole. La conservazione del fungo da un anno all’altro avviene per mezzo di spore ibernanti o come micelio negli organi colpiti.
L’oidio, pur essendo favorito dall’umidità si può sviluppare anche in assenza di particolari condizioni di umidità o, addirittura, di asciutto. Anche la temperatura non ha una grande influenza, le Erisifacee infatti cominciano la loro attività già con temperature relativamente basse, inoltre non sono disturbate da quelle elevate.
Le parti più colpite sono le foglie, ma anche gli altri organi vegetali, come fusti e fiori, sono spesso sede del parassita. Le foglie si accartocciano e si seccano, i rami si deformano. Gli oidi hanno una vasta "scelta" di piante ospiti, che vanno dalle specie erbacee a quelle arboree.

Vedi scheda completa

Oidio

Malattie

L’oidio è una malattia provocata dal fungo Uncinula spp. della famiglia delle Erisifaceae.

Chiamato anche “mal bianco”, l’oidio si manifesta con macchie pulverulente grigio-biancastre che ricoprono gli organi verdi della pianta, con una graduale decolorazione della foglia, che prima ingiallisce e successivamente si secca.

Il micelio fungino, provvisto di speciali organi chiamati austori che penetrano nelle cellule, si sviluppa esternamente sulle pareti aeree dell’ospite, sulle quali forma la muffa, costituita da conidi, organi di riproduzione durante la stagione favorevole. La conservazione del fungo da un anno all’altro avviene per mezzo di spore ibernanti o come micelio negli organi colpiti.
L’oidio, pur essendo favorito dall’umidità si può sviluppare anche in assenza di particolari condizioni di umidità o, addirittura, di asciutto. Anche la temperatura non ha una grande influenza, le Erisifacee infatti cominciano la loro attività già con temperature relativamente basse, inoltre non sono disturbate da quelle elevate.
Le parti più colpite sono le foglie, ma anche gli altri organi vegetali, come fusti e fiori, sono spesso sede del parassita. Le foglie si accartocciano e si seccano, i rami si deformano. Gli oidi hanno una vasta “scelta” di piante ospiti, che vanno dalle specie erbacee a quelle arboree.

Vedi scheda completa