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Frutteto

Ribes

La pianta del ribes è un arbusto perenne con fusti non molto ramificati, eretti, rigidi, che può raggiungere i 3 m di altezza. Il ribes è caratterizzato da buona capacità pollonifera e da un apparato radicale superficiale concentrato nei primi 30 cm di profondità. Il ribes appartiene alla fam. Saxifragace. Il frutto è simile nell’aspetto all’uva, poiché matura in grappoli di bacche contenenti vari semini, e ha frutti di diversi colori a seconda delle varietà, che principalmente sono tre: il ribes rosso (Ribes rubrum), dalle bacche rosse, bianche o giallastre, il ribes nero (Ribes nigrum), dalle bacche nere e il Ribes vulgare dalle bacche bianche. La specie si adatta bene ai vari tipi di terreno anche se quello ideale è quello a pH leggermente acido, prossimo al valore 6,5. Le varietà rosse e gialle si utilizzano in cucina come guarnizione di dolci, creme, macedonie, mentre la varietà nera è utilizzata per la preparazione di gelatine, marmellate e succhi. Il succo di ribes è ricco di flavonoidi e vitamina C. Il ribes nero è destinato principalmente all’industria di trasformazione (liquori come il Creme de Cassis e il Ratafià).

Consigli utili

Esposizione: posizioni soleggiate e luminose

Coltivazione: periodicamente sono necessarie delle potature dette “di produzione” perché favoriscono  la nascita di nuove gemme fruttifere. E’ molto semplice coltivare il ribes in vaso: basta sceglierne uno abbastanza capiente di circa 20 cm di diametro, preferibilmente in plastica, per tenere il terreno umido

Messa a dimora: per la coltivazione del ribes è consigliabile partire direttamente dalla talea. Se si parte dalla talea, l’impianto si effettua in piena estate per avere una nuova pianta in primavera. Quando le talee avranno sviluppato le radici, sarà possibile metterle a dimora in piena terra, dopo aver predisposto dei tutori sui quali si arrampicheranno durante la crescita.  Se si è deciso di comprare giovani piantine di ribes da mettere a dimora, si deve tener conto che questa operazione va effettuata  verso l’inizio di marzo.

Irrigazione: il ribes va innaffiato costantemente e abbondantemente, ma si devono evitare ristagni d’acqua. In caso di estati troppo calde aumentare le irrigazioni

Raccolta: l’epoca di raccolta va da fine giugno a fine luglio in base alla varietà.

 

Esposizione: posizioni soleggiate e luminose

Coltivazione: periodicamente sono necessarie delle potature dette “di produzione” perché favoriscono  la nascita di nuove gemme fruttifere. E’ molto semplice coltivare il ribes in vaso: basta sceglierne uno abbastanza capiente di circa 20 cm di diametro, preferibilmente in plastica, per tenere il terreno umido

Messa a dimora: per la coltivazione del ribes è consigliabile partire direttamente dalla talea. Se si parte dalla talea, l’impianto si effettua in piena estate per avere una nuova pianta in primavera. Quando le talee avranno sviluppato le radici, sarà possibile metterle a dimora in piena terra, dopo aver predisposto dei tutori sui quali si arrampicheranno durante la crescita.  Se si è deciso di comprare giovani piantine di ribes da mettere a dimora, si deve tener conto che questa operazione va effettuata  verso l’inizio di marzo.

Irrigazione: il ribes va innaffiato costantemente e abbondantemente, ma si devono evitare ristagni d’acqua. In caso di estati troppo calde aumentare le irrigazioni

Raccolta: l’epoca di raccolta va da fine giugno a fine luglio in base alla varietà.

 

Malattie relative a questa pianta

Oidio

Malattie

L'oidio è una malattia provocata dal fungo Uncinula spp. della famiglia delle Erisifaceae.

Chiamato anche "mal bianco", l'oidio si manifesta con macchie pulverulente grigio-biancastre che ricoprono gli organi verdi della pianta, con una graduale decolorazione della foglia, che prima ingiallisce e successivamente si secca.

Il micelio fungino, provvisto di speciali organi chiamati austori che penetrano nelle cellule, si sviluppa esternamente sulle pareti aeree dell’ospite, sulle quali forma la muffa, costituita da conidi, organi di riproduzione durante la stagione favorevole. La conservazione del fungo da un anno all’altro avviene per mezzo di spore ibernanti o come micelio negli organi colpiti.
L’oidio, pur essendo favorito dall’umidità si può sviluppare anche in assenza di particolari condizioni di umidità o, addirittura, di asciutto. Anche la temperatura non ha una grande influenza, le Erisifacee infatti cominciano la loro attività già con temperature relativamente basse, inoltre non sono disturbate da quelle elevate.
Le parti più colpite sono le foglie, ma anche gli altri organi vegetali, come fusti e fiori, sono spesso sede del parassita. Le foglie si accartocciano e si seccano, i rami si deformano. Gli oidi hanno una vasta "scelta" di piante ospiti, che vanno dalle specie erbacee a quelle arboree.

Vedi scheda completa

Sclerotinia e Muffa grigia

Malattie

Si manifesta con marcescenza di bulbi, radici e fusti, con presenza di corpi duri nerastri (sclerozi). Sono visibili macchie gialle che poi ammuffiscono e muffa grigia evidente su boccioli, fiori, foglie e steli. Le Sclerotinie formano sopra fusti, bulbi e radici marcite un feltro bianco contenente corpi neri e duri detti stromi o sclerozi, successivamente si riproducono attraverso un’altra forma detta conidica, che mostra la particolare muffa grigia chiamata Botrytis. Questa muffa si riscontra frequentemente con tempo umido, sopra tutte le parti di una pianta colpita, sulle foglie, gli steli, i boccioli e i fiori. I conidi infettano le piante per via aerea, mentre gli sclerozi possono permanere a lungo nel terreno, anche in condizioni avverse, permettendo al fungo di colpire nuove piante anche a distanza di tempo. Sclerotinie e Botrytis sono molto diffuse e infettive su colture orticole, floreali e vite.

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Cocciniglie

Parassiti

Di diverse forme e colori si proteggono con delle cere formando ammassi appiccicosi. Sui loro escrementi zuccherini si formano successivamente delle muffe nerastre (fumaggini). Le infestazioni interessano il fusto e le ramificazioni. In caso di forte attacco la cocciniglia forma incrostazioni sulle parti legnose provocando deperimenti vegetativi e, nei casi più gravi, il disseccamento di parti o dell’intera pianta.

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Acari

Parassiti


Sono ragnetti molto piccoli, della grandezza di una capocchia di spillo. Quando l’infestazione è elevata si notano delle ragnatele.

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Sesia

Parassiti

 

La Sesia (Synanthedon tipuliformis) è una farfalla (mm 18-20 di apertura alare) con ali trasparenti e addome a fasce nere e gialle che termina con un ciuffo di peli. La larva di colore bianco crema è polipode (larva caratterizzata dalla presenza di zampe toraciche e di un numero vario di false zampe addominali) e misura circa 20-25 mm di lunghezza a maturità. Gli adulti volano da aprile a settembre con un periodo di massimo sfarfallamento che va da metà giugno a metà luglio.

Le femmine - che vivono mediamente 10-15 giorni - depongono circa 60-70 uova alle inserzioni delle branche e alle biforcazioni dei rami, dentro alle screpolature della corteccia.

Dopo circa 10-15 giorni nascono le larve che subito penetrano nei tessuti interni, passando tra le fessure e le ferite della corteccia. Le larve scavano una galleria nella zone midollare dei rami causandone il deperimento e il disseccamento.  La Sesia del Ribes compie una generazione all'anno. I ribes e l'uva spina sono gli ospiti abituali del seside. Altre piante attaccate sono: il nocciolo e il kaki.

 

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Oidio

Malattie

L’oidio è una malattia provocata dal fungo Uncinula spp. della famiglia delle Erisifaceae.

Chiamato anche “mal bianco”, l’oidio si manifesta con macchie pulverulente grigio-biancastre che ricoprono gli organi verdi della pianta, con una graduale decolorazione della foglia, che prima ingiallisce e successivamente si secca.

Il micelio fungino, provvisto di speciali organi chiamati austori che penetrano nelle cellule, si sviluppa esternamente sulle pareti aeree dell’ospite, sulle quali forma la muffa, costituita da conidi, organi di riproduzione durante la stagione favorevole. La conservazione del fungo da un anno all’altro avviene per mezzo di spore ibernanti o come micelio negli organi colpiti.
L’oidio, pur essendo favorito dall’umidità si può sviluppare anche in assenza di particolari condizioni di umidità o, addirittura, di asciutto. Anche la temperatura non ha una grande influenza, le Erisifacee infatti cominciano la loro attività già con temperature relativamente basse, inoltre non sono disturbate da quelle elevate.
Le parti più colpite sono le foglie, ma anche gli altri organi vegetali, come fusti e fiori, sono spesso sede del parassita. Le foglie si accartocciano e si seccano, i rami si deformano. Gli oidi hanno una vasta “scelta” di piante ospiti, che vanno dalle specie erbacee a quelle arboree.

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Sclerotinia e Muffa grigia

Malattie

Si manifesta con marcescenza di bulbi, radici e fusti, con presenza di corpi duri nerastri (sclerozi). Sono visibili macchie gialle che poi ammuffiscono e muffa grigia evidente su boccioli, fiori, foglie e steli. Le Sclerotinie formano sopra fusti, bulbi e radici marcite un feltro bianco contenente corpi neri e duri detti stromi o sclerozi, successivamente si riproducono attraverso un’altra forma detta conidica, che mostra la particolare muffa grigia chiamata Botrytis. Questa muffa si riscontra frequentemente con tempo umido, sopra tutte le parti di una pianta colpita, sulle foglie, gli steli, i boccioli e i fiori. I conidi infettano le piante per via aerea, mentre gli sclerozi possono permanere a lungo nel terreno, anche in condizioni avverse, permettendo al fungo di colpire nuove piante anche a distanza di tempo. Sclerotinie e Botrytis sono molto diffuse e infettive su colture orticole, floreali e vite.

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Cocciniglie

Parassiti

Di diverse forme e colori si proteggono con delle cere formando ammassi appiccicosi. Sui loro escrementi zuccherini si formano successivamente delle muffe nerastre (fumaggini). Le infestazioni interessano il fusto e le ramificazioni. In caso di forte attacco la cocciniglia forma incrostazioni sulle parti legnose provocando deperimenti vegetativi e, nei casi più gravi, il disseccamento di parti o dell’intera pianta.

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Acari

Parassiti


Sono ragnetti molto piccoli, della grandezza di una capocchia di spillo. Quando l’infestazione è elevata si notano delle ragnatele.

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Sesia

Parassiti

 

La Sesia (Synanthedon tipuliformis) è una farfalla (mm 18-20 di apertura alare) con ali trasparenti e addome a fasce nere e gialle che termina con un ciuffo di peli. La larva di colore bianco crema è polipode (larva caratterizzata dalla presenza di zampe toraciche e di un numero vario di false zampe addominali) e misura circa 20-25 mm di lunghezza a maturità. Gli adulti volano da aprile a settembre con un periodo di massimo sfarfallamento che va da metà giugno a metà luglio.

Le femmine – che vivono mediamente 10-15 giorni – depongono circa 60-70 uova alle inserzioni delle branche e alle biforcazioni dei rami, dentro alle screpolature della corteccia.

Dopo circa 10-15 giorni nascono le larve che subito penetrano nei tessuti interni, passando tra le fessure e le ferite della corteccia. Le larve scavano una galleria nella zone midollare dei rami causandone il deperimento e il disseccamento.  La Sesia del Ribes compie una generazione all’anno. I ribes e l’uva spina sono gli ospiti abituali del seside. Altre piante attaccate sono: il nocciolo e il kaki.

 

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