Skip to content Skip to footer
Aromatiche

Salvia

La salvia (Salvia officinalis) è una specie perenne appartenente alla famiglia delle Lamiaceae. Il suo nome deriva dal latino “salvus=sano, salvo” o “salus=salute” che stanno ad indicare le sue virtù come pianta curativa. Originaria del bacino mediterraneo, ora è acclimatata in tutta l’Europa centrale. In Italia cresce spontanea nelle zone centromeridionali e nelle isole; diffusa come pianta coltivata sia in pianura sia nella fascia collinare submontana fino alla quota di circa 900 m. s.l.m. Sopravvive con difficoltà negli ambienti con inverni lunghi e freddi. La Salvia  è un piccolo arbusto sempreverde. con rami a sezione quadrangolare, foglie opposte, finemente dentate ricoperte di peluria, picciolate, ovali lanceolate, di un bel colore verde-grigiastro e un odore caratteristico.

Le infiorescenze sono verticali con fiori violacei portati in verticilli (insieme di foglie, petali o altri organi di un fiore che si sviluppano dallo stesso punto) da 2 o 4, che appaiono a partire dalla primavera.

I frutti si formano alla base dei fiori e contengono minuscoli semi ovoidali di colore marrone.

Nel mondo esistono più di 900 specie di salvie delle quali numerose hanno un notevole interesse commerciale e ornamentale. In particolare della salvia officinale esistono diverse varietà tra le quali: la S. officinalis albiflora a fiori bianchi è la migliore per l’uso culinario; la S. officinalis purpurascens, ha i fiori rossi anche lei utilizzata in cucina e interessante per le sue proprietà terapeutiche. Esistono poi diverse specie utilizzate per lo più come piante ornamentali. Tra queste: Salvia dorisiana (dall’aroma fruttato), Salvia greggii (dal delicato profumo di pesca), Salvia rutilans (dal profumo di ananas), etc…

La salvia officinale trova impiego in cucina per insaporire arrosti di carne e patate, gnocchi, per preparare sughi, tortellini, alcuni formaggi alle erbe, zuppe, pesci, legumi, oli e aceti aromatici. Viene impiegata per aromatizzare vini, liquori e bevande, rendendoli più digestivi, per profumare gli armadi e in cosmetica nella preparazione di bagnoschiuma, shampoo e dentifrici.

 

 

Consigli utili

Esposizione: ama il caldo e il sole.

Coltivazione: la salvia è una pianta rustica e molto facile da coltivare. Vive su suoli aridi, alcalini, neutri o leggermente acidi (pH 6,5-8,5), predilige suoli permeabili ricchi di scheletro e ben aerati. Può essere allevata anche in appartamento purché si rispettano le sue esigenze colturali anche se è all’aperto e in piena terra che cresce al meglio.

Messa a dimora: per la moltiplicazione della pianta si possono prelevare le talee nei mesi di marzo-aprile o di giugno-luglio per trapiantare le giovani piantine rispettivamente in maggio-giugno o in autunno. Le semine si effettuano a febbraio-marzo.

Irrigazione: è una pianta che va annaffiata con moderazione, stando attenti a non lasciare ristagni idrici nel terreno. Sopportano anche la siccità e non amano l’eccessiva umidità atmosferica.

Raccolta: il momento migliore per procedere alla raccolta delle foglie è poco prima della fioritura: l’essiccazione deve avvenire lentamente e all’ombra. Le sommità fiorite vanno colte tagliando anche una porzione erbacea del fusto.

 

Esposizione: ama il caldo e il sole.

Coltivazione: la salvia è una pianta rustica e molto facile da coltivare. Vive su suoli aridi, alcalini, neutri o leggermente acidi (pH 6,5-8,5), predilige suoli permeabili ricchi di scheletro e ben aerati. Può essere allevata anche in appartamento purché si rispettano le sue esigenze colturali anche se è all’aperto e in piena terra che cresce al meglio.

Messa a dimora: per la moltiplicazione della pianta si possono prelevare le talee nei mesi di marzo-aprile o di giugno-luglio per trapiantare le giovani piantine rispettivamente in maggio-giugno o in autunno. Le semine si effettuano a febbraio-marzo.

Irrigazione: è una pianta che va annaffiata con moderazione, stando attenti a non lasciare ristagni idrici nel terreno. Sopportano anche la siccità e non amano l’eccessiva umidità atmosferica.

Raccolta: il momento migliore per procedere alla raccolta delle foglie è poco prima della fioritura: l’essiccazione deve avvenire lentamente e all’ombra. Le sommità fiorite vanno colte tagliando anche una porzione erbacea del fusto.

 

Malattie relative a questa pianta

Afidi

Parassiti

Sono insetti molto piccoli (gli adulti misurano in genere 2 millimetri) che, pungendo foglie e petali, causano macchie decolorate.
La forma alata è la prima ad infestare la coltura. Successivamente si hanno forme attere (senza ali) che daranno inizio alla colonia. Le colonie colonizzano le foglie più giovani e i bottoni fiorali provocando rallentamenti vegetativi e danni ai fiori.

Vedi scheda completa

Oidio

Malattie

L'oidio è una malattia provocata dal fungo Uncinula spp. della famiglia delle Erisifaceae.

Chiamato anche "mal bianco", l'oidio si manifesta con macchie pulverulente grigio-biancastre che ricoprono gli organi verdi della pianta, con una graduale decolorazione della foglia, che prima ingiallisce e successivamente si secca.

Il micelio fungino, provvisto di speciali organi chiamati austori che penetrano nelle cellule, si sviluppa esternamente sulle pareti aeree dell’ospite, sulle quali forma la muffa, costituita da conidi, organi di riproduzione durante la stagione favorevole. La conservazione del fungo da un anno all’altro avviene per mezzo di spore ibernanti o come micelio negli organi colpiti.
L’oidio, pur essendo favorito dall’umidità si può sviluppare anche in assenza di particolari condizioni di umidità o, addirittura, di asciutto. Anche la temperatura non ha una grande influenza, le Erisifacee infatti cominciano la loro attività già con temperature relativamente basse, inoltre non sono disturbate da quelle elevate.
Le parti più colpite sono le foglie, ma anche gli altri organi vegetali, come fusti e fiori, sono spesso sede del parassita. Le foglie si accartocciano e si seccano, i rami si deformano. Gli oidi hanno una vasta "scelta" di piante ospiti, che vanno dalle specie erbacee a quelle arboree.

Vedi scheda completa

Mosca Bianca

Parassiti


Gli adulti sono piccole farfalline bianche. Le forme giovanili sono difficilmente visibili a occhio nudo. Guardandole con una lente di ingrandimento assomigliano a goccioline giallognole e traslucide.

Vedi scheda completa

Cicalina della salvia

Parassiti

La cicalina denominata specie Eupteryx salviae è un piccolo Emittero che infesta la salvia, il rosmarino e altre piante aromatiche, durante la primavera e in particolare agli inizi dell'estate, soprattutto negli areali più caldi del centro-sud Italia. Per quanto riguarda i danni diretti, che sono da ritenersi i più comuni, sono realizzati da tutti gli stadi dell'insetto e si manifestano soprattutto sulle foglie provocando una tipica decolorazione e depigmentazione a carico della pagina superiore delle foglie. Tali alterazioni sono dovute alle punture di alimentazione dell'insetto. Le foglie possono poi subire un marcato ingiallimento, seguito da distacco anticipato, oppure degli appassimenti con necrosi localizzate e vistosi schiarimenti della lamina che rendono inutilizzabili le foglie colpite - se impiegate in cucina - e deprimono esteticamente i  cespugli infestati.

Questa cicalina generalmente compie un paio di generazioni all'anno e la sua massima dannosità è concentrata nei mesi di maggio, giugno e luglio.

 

Vedi scheda completa

Nottue

Parassiti


Vengono comunemente chiamate nottue circa una decina di specie di lepidotteri, prevalentemente notturni, le cui larve si sviluppano su numerose piante orticole, arbusti, alberature. Gli adulti compaiono dalla fine di aprile all'inizio di maggio. Sono insetti medie dimensioni, mm 35-45, di colore grigiastro o bruno chiaro; depongono numerose uova sul terreno o sulle foglie delle piante.

Le femmine fecondate depongono le uova in gruppi detti ovoplacche sulle pagine inferiori delle foglie; la schiusura è in funzione della temperatura e in condizioni ottimali questa avviene in 5 giorni. Lo sviluppo delle larve è anch'esso in funzione delle condizioni climatiche e può durare da 20 fino a 60 giorni durante i quali, nelle ore notturne, queste si nutrono provocando anche una completa defogliazione delle piante colpite; talvolta possono insediarsi nei fusti semilegnosi; nel caso di alcune colture orticole le larve di nottua si cibano anche dei frutti.

In un anno queste farfalle possono originare diverse generazioni, ogni 30-40 giorni, da giugno fino a settembre-ottobre.

Tra le principali: Pyrrhia umbra, riscontrabile soprattutto sulle rose; Mamestra oleracea, diffusa negli orti; Mamestra brassicae, polifaga di numerose piante coltivate e svariate orticole; Heliotihis armigera, presente soprattutto sui pomodori; Acronicta aceris, che si insedia sugli alberi ad alto fusto, prevalentemente sugli aceri; Agrotis ipsilon e A. segetum, che infestano le coltivazioni agricole; Autographa gamma, che infesta orticole e ornamentali: i bruchi sono di colore verde brillante e tendono a mimetizzarsi con la vegetazione.

Vedi scheda completa

Ruggini

Malattie


Le ruggini sono un gruppo di malattie causate da microrganismi fungini appartenenti per lo più alla classe dei Basidiomiceti, ordine Uredinali, fam Pucciniacee. In caso di gravi attacchi, specialmente al frumento o ad altri cereali la superficie dell’ospite si ricopre di un’impalpabile polvere rosso mattone.
La malattia si riconosce in primavera per la presenza sulle foglie di pustole polverulente di colore bruno-rossiccio, rotondeggianti di circa 1-2 mm di ampiezza e distribuite in modo irregolare. Queste pustole contengono numerose spore che diffondono l’infezione da una pianta all’altra. A tarda primavera, sulla pagina inferiore delle foglie colpite si formano, al di sotto dell’epidermide, altre pustole nerastre più piccole.
L’infezione interessa quasi esclusivamente le foglie.
Le ruggini che infettano le piante attraverso le spore portate dal vento, sono diffuse su tutti i vegetali.

Vedi scheda completa

Lepidotteri

Parassiti

Gli adulti sono farfalle che hanno colori e forme molto diverse. Le larve sono le forme dannose. Erodono le parti vegetali: foglie, steli, fiori o frutti. Quando scavano le gallerie possono svuotare i fusti oppure segnare percorsi biancastri nelle foglie. Nel primo caso sono praticamente impossibili da vedere fino a quando la pianta non è ormai completamente compromessa. Nel secondo caso, le gallerie sono facilmente individuabili pertanto è più facile intervenire.

Vedi scheda completa

Afidi

Parassiti

Sono insetti molto piccoli (gli adulti misurano in genere 2 millimetri) che, pungendo foglie e petali, causano macchie decolorate.
La forma alata è la prima ad infestare la coltura. Successivamente si hanno forme attere (senza ali) che daranno inizio alla colonia. Le colonie colonizzano le foglie più giovani e i bottoni fiorali provocando rallentamenti vegetativi e danni ai fiori.

Vedi scheda completa

Oidio

Malattie

L’oidio è una malattia provocata dal fungo Uncinula spp. della famiglia delle Erisifaceae.

Chiamato anche “mal bianco”, l’oidio si manifesta con macchie pulverulente grigio-biancastre che ricoprono gli organi verdi della pianta, con una graduale decolorazione della foglia, che prima ingiallisce e successivamente si secca.

Il micelio fungino, provvisto di speciali organi chiamati austori che penetrano nelle cellule, si sviluppa esternamente sulle pareti aeree dell’ospite, sulle quali forma la muffa, costituita da conidi, organi di riproduzione durante la stagione favorevole. La conservazione del fungo da un anno all’altro avviene per mezzo di spore ibernanti o come micelio negli organi colpiti.
L’oidio, pur essendo favorito dall’umidità si può sviluppare anche in assenza di particolari condizioni di umidità o, addirittura, di asciutto. Anche la temperatura non ha una grande influenza, le Erisifacee infatti cominciano la loro attività già con temperature relativamente basse, inoltre non sono disturbate da quelle elevate.
Le parti più colpite sono le foglie, ma anche gli altri organi vegetali, come fusti e fiori, sono spesso sede del parassita. Le foglie si accartocciano e si seccano, i rami si deformano. Gli oidi hanno una vasta “scelta” di piante ospiti, che vanno dalle specie erbacee a quelle arboree.

Vedi scheda completa

Mosca Bianca

Parassiti


Gli adulti sono piccole farfalline bianche. Le forme giovanili sono difficilmente visibili a occhio nudo. Guardandole con una lente di ingrandimento assomigliano a goccioline giallognole e traslucide.

Vedi scheda completa

Cicalina della salvia

Parassiti

La cicalina denominata specie Eupteryx salviae è un piccolo Emittero che infesta la salvia, il rosmarino e altre piante aromatiche, durante la primavera e in particolare agli inizi dell’estate, soprattutto negli areali più caldi del centro-sud Italia. Per quanto riguarda i danni diretti, che sono da ritenersi i più comuni, sono realizzati da tutti gli stadi dell’insetto e si manifestano soprattutto sulle foglie provocando una tipica decolorazione e depigmentazione a carico della pagina superiore delle foglie. Tali alterazioni sono dovute alle punture di alimentazione dell’insetto. Le foglie possono poi subire un marcato ingiallimento, seguito da distacco anticipato, oppure degli appassimenti con necrosi localizzate e vistosi schiarimenti della lamina che rendono inutilizzabili le foglie colpite – se impiegate in cucina – e deprimono esteticamente i  cespugli infestati.

Questa cicalina generalmente compie un paio di generazioni all’anno e la sua massima dannosità è concentrata nei mesi di maggio, giugno e luglio.

 

Vedi scheda completa

Nottue

Parassiti


Vengono comunemente chiamate nottue circa una decina di specie di lepidotteri, prevalentemente notturni, le cui larve si sviluppano su numerose piante orticole, arbusti, alberature. Gli adulti compaiono dalla fine di aprile all’inizio di maggio. Sono insetti medie dimensioni, mm 35-45, di colore grigiastro o bruno chiaro; depongono numerose uova sul terreno o sulle foglie delle piante.

Le femmine fecondate depongono le uova in gruppi detti ovoplacche sulle pagine inferiori delle foglie; la schiusura è in funzione della temperatura e in condizioni ottimali questa avviene in 5 giorni. Lo sviluppo delle larve è anch’esso in funzione delle condizioni climatiche e può durare da 20 fino a 60 giorni durante i quali, nelle ore notturne, queste si nutrono provocando anche una completa defogliazione delle piante colpite; talvolta possono insediarsi nei fusti semilegnosi; nel caso di alcune colture orticole le larve di nottua si cibano anche dei frutti.

In un anno queste farfalle possono originare diverse generazioni, ogni 30-40 giorni, da giugno fino a settembre-ottobre.

Tra le principali: Pyrrhia umbra, riscontrabile soprattutto sulle rose; Mamestra oleracea, diffusa negli orti; Mamestra brassicae, polifaga di numerose piante coltivate e svariate orticole; Heliotihis armigera, presente soprattutto sui pomodori; Acronicta aceris, che si insedia sugli alberi ad alto fusto, prevalentemente sugli aceri; Agrotis ipsilon e A. segetum, che infestano le coltivazioni agricole; Autographa gamma, che infesta orticole e ornamentali: i bruchi sono di colore verde brillante e tendono a mimetizzarsi con la vegetazione.

Vedi scheda completa

Ruggini

Malattie


Le ruggini sono un gruppo di malattie causate da microrganismi fungini appartenenti per lo più alla classe dei Basidiomiceti, ordine Uredinali, fam Pucciniacee. In caso di gravi attacchi, specialmente al frumento o ad altri cereali la superficie dell’ospite si ricopre di un’impalpabile polvere rosso mattone.
La malattia si riconosce in primavera per la presenza sulle foglie di pustole polverulente di colore bruno-rossiccio, rotondeggianti di circa 1-2 mm di ampiezza e distribuite in modo irregolare. Queste pustole contengono numerose spore che diffondono l’infezione da una pianta all’altra. A tarda primavera, sulla pagina inferiore delle foglie colpite si formano, al di sotto dell’epidermide, altre pustole nerastre più piccole.
L’infezione interessa quasi esclusivamente le foglie.
Le ruggini che infettano le piante attraverso le spore portate dal vento, sono diffuse su tutti i vegetali.

Vedi scheda completa

Lepidotteri

Parassiti

Gli adulti sono farfalle che hanno colori e forme molto diverse. Le larve sono le forme dannose. Erodono le parti vegetali: foglie, steli, fiori o frutti. Quando scavano le gallerie possono svuotare i fusti oppure segnare percorsi biancastri nelle foglie. Nel primo caso sono praticamente impossibili da vedere fino a quando la pianta non è ormai completamente compromessa. Nel secondo caso, le gallerie sono facilmente individuabili pertanto è più facile intervenire.

Vedi scheda completa