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Frutteto

Uva spina

 

L’ Uva spina (Ribes grossularia) è una specie appartenente alla famiglia delle Saxifragaceae. Diffusa a livello famigliare viene spesso coltivata assieme ad altri piccoli frutti come lampone e mirtillo. L’uva spina è un arbusto che può avere dimensioni variabili e raggiungere altezze comprese fra 0,6 centimetri e 2 metri.

I frutti, grosse bacche sferiche od oblunghe, simili a chicchi d’uva, di colore verde pallido, giallo, rosa, rosso o violetto, sono caratterizzati da una buccia talmente sottile da lasciare intravedere i semi e le fibre della polpa. L’uva spina dona un bell’effetto ornamentale in giardino e in balcone. I frutti sono ricchi di vitamine (A, B e C soprattutto), sali minerali e pectine. I frutti si possono utilizzare nella preparazione di granite, dolci e marmellate. Inoltre, come tutti i frutti di bosco, hanno un elevato contenuto di anti ossidanti e aiutano a mantenersi giovani e in forma.

 

Consigli utili

Esposizione: predilige le posizioni semi ombreggiate

Coltivazione: l’uva spina è una pianta piuttosto robusta che non ha grandi necessità colturali. Si adatta bene a qualunque terreno e non teme il freddo. Per la coltivazione in vaso si consiglia di  utilizzare vasi con capacità di almeno 10-15 litri, utilizzando un terriccio di buona qualità, molto permeabile con pH 6,5. La concimazione deve essere effettuata con un buon concime a lenta cessione ogni 3-4 mesi e due concimazioni organiche una a primavera e una in autunno. Teme, soprattutto in fioritura, il vento.

Messa a dimora: la messa a dimora può avvenire praticamente durante tutto l’anno adottando piante allevate in vaso. Consigliabile una concimazione nella fase di impianto con del letame maturo

Irrigazioni: le innaffiature possono essere effettuate nel periodo di ingrossamento dei frutti e devono essere moderate per evitare ristagni idrici

Raccolta: il periodo di raccolta è compreso tra Giugno-Luglio.

 

Esposizione: predilige le posizioni semi ombreggiate

Coltivazione: l’uva spina è una pianta piuttosto robusta che non ha grandi necessità colturali. Si adatta bene a qualunque terreno e non teme il freddo. Per la coltivazione in vaso si consiglia di  utilizzare vasi con capacità di almeno 10-15 litri, utilizzando un terriccio di buona qualità, molto permeabile con pH 6,5. La concimazione deve essere effettuata con un buon concime a lenta cessione ogni 3-4 mesi e due concimazioni organiche una a primavera e una in autunno. Teme, soprattutto in fioritura, il vento.

Messa a dimora: la messa a dimora può avvenire praticamente durante tutto l’anno adottando piante allevate in vaso. Consigliabile una concimazione nella fase di impianto con del letame maturo

Irrigazioni: le innaffiature possono essere effettuate nel periodo di ingrossamento dei frutti e devono essere moderate per evitare ristagni idrici

Raccolta: il periodo di raccolta è compreso tra Giugno-Luglio.

 

Malattie relative a questa pianta

Oidio

Malattie

L'oidio è una malattia provocata dal fungo Uncinula spp. della famiglia delle Erisifaceae.

Chiamato anche "mal bianco", l'oidio si manifesta con macchie pulverulente grigio-biancastre che ricoprono gli organi verdi della pianta, con una graduale decolorazione della foglia, che prima ingiallisce e successivamente si secca.

Il micelio fungino, provvisto di speciali organi chiamati austori che penetrano nelle cellule, si sviluppa esternamente sulle pareti aeree dell’ospite, sulle quali forma la muffa, costituita da conidi, organi di riproduzione durante la stagione favorevole. La conservazione del fungo da un anno all’altro avviene per mezzo di spore ibernanti o come micelio negli organi colpiti.
L’oidio, pur essendo favorito dall’umidità si può sviluppare anche in assenza di particolari condizioni di umidità o, addirittura, di asciutto. Anche la temperatura non ha una grande influenza, le Erisifacee infatti cominciano la loro attività già con temperature relativamente basse, inoltre non sono disturbate da quelle elevate.
Le parti più colpite sono le foglie, ma anche gli altri organi vegetali, come fusti e fiori, sono spesso sede del parassita. Le foglie si accartocciano e si seccano, i rami si deformano. Gli oidi hanno una vasta "scelta" di piante ospiti, che vanno dalle specie erbacee a quelle arboree.

Vedi scheda completa

Ruggini

Malattie


Le ruggini sono un gruppo di malattie causate da microrganismi fungini appartenenti per lo più alla classe dei Basidiomiceti, ordine Uredinali, fam Pucciniacee. In caso di gravi attacchi, specialmente al frumento o ad altri cereali la superficie dell’ospite si ricopre di un’impalpabile polvere rosso mattone.
La malattia si riconosce in primavera per la presenza sulle foglie di pustole polverulente di colore bruno-rossiccio, rotondeggianti di circa 1-2 mm di ampiezza e distribuite in modo irregolare. Queste pustole contengono numerose spore che diffondono l’infezione da una pianta all’altra. A tarda primavera, sulla pagina inferiore delle foglie colpite si formano, al di sotto dell’epidermide, altre pustole nerastre più piccole.
L’infezione interessa quasi esclusivamente le foglie.
Le ruggini che infettano le piante attraverso le spore portate dal vento, sono diffuse su tutti i vegetali.

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Acari

Parassiti


Sono ragnetti molto piccoli, della grandezza di una capocchia di spillo. Quando l’infestazione è elevata si notano delle ragnatele.

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Afidi

Parassiti

Sono insetti molto piccoli (gli adulti misurano in genere 2 millimetri) che, pungendo foglie e petali, causano macchie decolorate.
La forma alata è la prima ad infestare la coltura. Successivamente si hanno forme attere (senza ali) che daranno inizio alla colonia. Le colonie colonizzano le foglie più giovani e i bottoni fiorali provocando rallentamenti vegetativi e danni ai fiori.

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Sesia

Parassiti

 

La Sesia (Synanthedon tipuliformis) è una farfalla (mm 18-20 di apertura alare) con ali trasparenti e addome a fasce nere e gialle che termina con un ciuffo di peli. La larva di colore bianco crema è polipode (larva caratterizzata dalla presenza di zampe toraciche e di un numero vario di false zampe addominali) e misura circa 20-25 mm di lunghezza a maturità. Gli adulti volano da aprile a settembre con un periodo di massimo sfarfallamento che va da metà giugno a metà luglio.

Le femmine - che vivono mediamente 10-15 giorni - depongono circa 60-70 uova alle inserzioni delle branche e alle biforcazioni dei rami, dentro alle screpolature della corteccia.

Dopo circa 10-15 giorni nascono le larve che subito penetrano nei tessuti interni, passando tra le fessure e le ferite della corteccia. Le larve scavano una galleria nella zone midollare dei rami causandone il deperimento e il disseccamento.  La Sesia del Ribes compie una generazione all'anno. I ribes e l'uva spina sono gli ospiti abituali del seside. Altre piante attaccate sono: il nocciolo e il kaki.

 

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Oidio

Malattie

L’oidio è una malattia provocata dal fungo Uncinula spp. della famiglia delle Erisifaceae.

Chiamato anche “mal bianco”, l’oidio si manifesta con macchie pulverulente grigio-biancastre che ricoprono gli organi verdi della pianta, con una graduale decolorazione della foglia, che prima ingiallisce e successivamente si secca.

Il micelio fungino, provvisto di speciali organi chiamati austori che penetrano nelle cellule, si sviluppa esternamente sulle pareti aeree dell’ospite, sulle quali forma la muffa, costituita da conidi, organi di riproduzione durante la stagione favorevole. La conservazione del fungo da un anno all’altro avviene per mezzo di spore ibernanti o come micelio negli organi colpiti.
L’oidio, pur essendo favorito dall’umidità si può sviluppare anche in assenza di particolari condizioni di umidità o, addirittura, di asciutto. Anche la temperatura non ha una grande influenza, le Erisifacee infatti cominciano la loro attività già con temperature relativamente basse, inoltre non sono disturbate da quelle elevate.
Le parti più colpite sono le foglie, ma anche gli altri organi vegetali, come fusti e fiori, sono spesso sede del parassita. Le foglie si accartocciano e si seccano, i rami si deformano. Gli oidi hanno una vasta “scelta” di piante ospiti, che vanno dalle specie erbacee a quelle arboree.

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Ruggini

Malattie


Le ruggini sono un gruppo di malattie causate da microrganismi fungini appartenenti per lo più alla classe dei Basidiomiceti, ordine Uredinali, fam Pucciniacee. In caso di gravi attacchi, specialmente al frumento o ad altri cereali la superficie dell’ospite si ricopre di un’impalpabile polvere rosso mattone.
La malattia si riconosce in primavera per la presenza sulle foglie di pustole polverulente di colore bruno-rossiccio, rotondeggianti di circa 1-2 mm di ampiezza e distribuite in modo irregolare. Queste pustole contengono numerose spore che diffondono l’infezione da una pianta all’altra. A tarda primavera, sulla pagina inferiore delle foglie colpite si formano, al di sotto dell’epidermide, altre pustole nerastre più piccole.
L’infezione interessa quasi esclusivamente le foglie.
Le ruggini che infettano le piante attraverso le spore portate dal vento, sono diffuse su tutti i vegetali.

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Acari

Parassiti


Sono ragnetti molto piccoli, della grandezza di una capocchia di spillo. Quando l’infestazione è elevata si notano delle ragnatele.

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Afidi

Parassiti

Sono insetti molto piccoli (gli adulti misurano in genere 2 millimetri) che, pungendo foglie e petali, causano macchie decolorate.
La forma alata è la prima ad infestare la coltura. Successivamente si hanno forme attere (senza ali) che daranno inizio alla colonia. Le colonie colonizzano le foglie più giovani e i bottoni fiorali provocando rallentamenti vegetativi e danni ai fiori.

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Sesia

Parassiti

 

La Sesia (Synanthedon tipuliformis) è una farfalla (mm 18-20 di apertura alare) con ali trasparenti e addome a fasce nere e gialle che termina con un ciuffo di peli. La larva di colore bianco crema è polipode (larva caratterizzata dalla presenza di zampe toraciche e di un numero vario di false zampe addominali) e misura circa 20-25 mm di lunghezza a maturità. Gli adulti volano da aprile a settembre con un periodo di massimo sfarfallamento che va da metà giugno a metà luglio.

Le femmine – che vivono mediamente 10-15 giorni – depongono circa 60-70 uova alle inserzioni delle branche e alle biforcazioni dei rami, dentro alle screpolature della corteccia.

Dopo circa 10-15 giorni nascono le larve che subito penetrano nei tessuti interni, passando tra le fessure e le ferite della corteccia. Le larve scavano una galleria nella zone midollare dei rami causandone il deperimento e il disseccamento.  La Sesia del Ribes compie una generazione all’anno. I ribes e l’uva spina sono gli ospiti abituali del seside. Altre piante attaccate sono: il nocciolo e il kaki.

 

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