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Orto

Valerianella o valerina

La valerianella (Valerianella locusta) detta anche dolcetta o valeriana, è una essenza spontanea dell’ambiente mediterraneo, più precisamente originaria della Sicilia e della Sardegna e si sarebbe diffusa, poi dalle coltivazioni, in tutta Europa. E’una pianta erbacea, annuale, che produce fiori bianchi o azzurri che sbocciano in primavera. Le foglie basali sono riunite in una rosetta. Il frutto è un achenio liscio globuloso grigio chiaro o scuro. Tra le cultivar di valerianella più coltivate:

-“D’Olanda a seme grosso”, con seme grosso e foglie più allungate.

-“Verde cuore pieno”, a seme più piccolo; con foglie di colore verde scuro e più resistente al freddo.

La valerianella è talvolta confusa con la valeriana (Valeriana officinalis), perenne carnosa con spighe di fiori dal bianco al rosa intenso e fioritura estiva.

La valerianella è coltivata per le foglie che vengono consumate cotte o crude, in insalata.

 

Consigli utili

Esposizione: soleggiate, ma si adatta anche in posizioni ombrose

Coltivazione: è una specie rustica adattabile a diversi tipi di terreno ma con un buon drenaggio. Il clima più adatto è quello temperato

Messa a dimora: la semina può essere effettuata scalarmente dalla primavera all’autunno; il ciclo ha una durata di 2-3 mesi

Irrigazione: i fabbisogni idrici non sono elevati. Aspettare che il terreno si asciughi tra una irrigazione e la successiva

Raccolta: la parte edule è costituito dalla rosetta di foglie basali giovani, che viene raccolta con una parte di radice.

 

Esposizione: soleggiate, ma si adatta anche in posizioni ombrose

Coltivazione: è una specie rustica adattabile a diversi tipi di terreno ma con un buon drenaggio. Il clima più adatto è quello temperato

Messa a dimora: la semina può essere effettuata scalarmente dalla primavera all’autunno; il ciclo ha una durata di 2-3 mesi

Irrigazione: i fabbisogni idrici non sono elevati. Aspettare che il terreno si asciughi tra una irrigazione e la successiva

Raccolta: la parte edule è costituito dalla rosetta di foglie basali giovani, che viene raccolta con una parte di radice.

 

Malattie relative a questa pianta

Peronospora

Malattie

Si manifesta con macchie rotondeggianti o irregolari sulla pagina superiore delle foglie e sviluppa una muffa bianca o grigia sulla pagina inferiore in corrispondenza delle macchie. Le foglie seccano parzialmente o del tutto. Questi funghi vivono nell’interno dei tessuti delle foglie entro le quali penetrano attraverso gli stomi dando origine alle macchie. La muffa è costituita dai corpi fruttiferi del fungo, detti conidiofori, che assicurano la disseminazione della specie. Col procedere della stagione si ha la formazione degli organi riproduttivi, le oospore, che essendo resistenti alle avversità atmosferiche, assicurano la perpetuazione della specie da un anno all’altro, per lo più nel terreno. Come risultato dell’attacco delle peronospore si ha la decolorazione, l’imbrunimento e il disseccamento delle parti verdi colpite. In alcuni casi si rendono evidenti anche caratteristiche ipertrofie. La Peronospora è favorita dalle piogge o dalle irrigazioni che lasciano acqua sulla vegetazione e da temperature primaverili. Sono prevalentemente colpite piante orticole, floricole e la vite.

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Sclerotinia e Muffa grigia

Malattie

Si manifesta con marcescenza di bulbi, radici e fusti, con presenza di corpi duri nerastri (sclerozi). Sono visibili macchie gialle che poi ammuffiscono e muffa grigia evidente su boccioli, fiori, foglie e steli. Le Sclerotinie formano sopra fusti, bulbi e radici marcite un feltro bianco contenente corpi neri e duri detti stromi o sclerozi, successivamente si riproducono attraverso un’altra forma detta conidica, che mostra la particolare muffa grigia chiamata Botrytis. Questa muffa si riscontra frequentemente con tempo umido, sopra tutte le parti di una pianta colpita, sulle foglie, gli steli, i boccioli e i fiori. I conidi infettano le piante per via aerea, mentre gli sclerozi possono permanere a lungo nel terreno, anche in condizioni avverse, permettendo al fungo di colpire nuove piante anche a distanza di tempo. Sclerotinie e Botrytis sono molto diffuse e infettive su colture orticole, floreali e vite.

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Afidi

Parassiti

Sono insetti molto piccoli (gli adulti misurano in genere 2 millimetri) che, pungendo foglie e petali, causano macchie decolorate.
La forma alata è la prima ad infestare la coltura. Successivamente si hanno forme attere (senza ali) che daranno inizio alla colonia. Le colonie colonizzano le foglie più giovani e i bottoni fiorali provocando rallentamenti vegetativi e danni ai fiori.

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Altica

Parassiti

L'adulto dell'altica è di colore nero brillante di lunghezza pari a 2 - 2,5 mm circa.  La larva è invece biancastra ed è lunga 5 mm a maturità. Questo coleottero vive su diverse specie di crucifere, sia coltivate sia spontanee. Gli adulti dell'altica si nutrono delle foglie compiendo delle erosioni di piccole dimensioni a forma rotondeggiante in genere sulle parti periferiche del lembo fogliare. Nel ravanello le larve si nutrono della radice. I danni arrecati dalle larve sono di piccola rilevanza mente gli adulti possono arrecare danni importanti alle piante di ravanello, soprattutto se giovani. L'insetto sverna come adulto nel terreno per fuoriuscire a maggio. A giugno le femmine iniziano, dopo l'accoppiamento, a deporre le uova vicino al colletto delle piante. Da qui le larve entrano nel terreno. Dopo 3-4 settimane nascono i giovani adulti che si alimentano fino ad ottobre, quando entrano nel terreno per svernare. L'insetto è quindi attivo per tutta la durata della stagione del ravanello.

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Maggiolino

Parassiti

Il maggiolino (Melolontha melolontha) è un coleottero estremamente polifago (si nutre cioè di piante diverse; le piante ospiti possono essere piante arboree ed arbustive agrarie, forestali ed ornamentali, erbacee spontanee), diffuso in tutta Europa, e in Italia prevalentemente nelle zone settentrionali. L'adulto (circa 20-30 mm di lunghezza)  ha il torace nero e le elitre (l'ala anteriore sclerificata della quale sono dotati i coleotteri) di colore rosso-mattone, con un pigidio (ultima parte dell'addome degli insetti) lungo e appuntito. Le larve - dette melolontoidi - sono di colore bianco con capo rossastro, lunghe 4-4,5 cm, curve e rigonfie. Vivono nel terreno nutrendosi di radici di piante erbacee e arboree.  Gli adulti sfarfallano verso fine aprile - primi di maggio (da cui deriva il nome) e si nutrono delle foglie di piante arboree, per 10-12 giorni circa, specialmente di latifoglie. Durante questo periodo avvengono gli accoppiamenti; successivamente le femmine fanno ritorno nel terreno, dal quale erano sfarfallate, e depongono 20-25 uova circa, biancastre ed opache, a 15-20 cm di profondità. La fase di ovoposizione si prolunga per un paio di giorni. Prime di divenire adulte, le larve di maggiolino vivono nel terreno per circa 3 o 4 anni nutrendosi di radici. Gli adulti, nel caso di gravi infestazioni, possono provocare forti defogliazioni alle piante colpite perché si nutrono di foglie. Le larve di maggiolino invece causano gravi danni all'apparato radicale delle piante, provocando un indebolimento a cui fa seguito deperimento vegetativo e riduzione dello sviluppo. Nei periodi caldi si accentua l'appassimento a cui può seguire la caduta anticipata delle foglie e nei casi più gravi si arriva alla morte della pianta.

 

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Oziorrinco

Parassiti

L’oziorrinco è un coleottero, le cui larve erodono le radici e il colletto delle piante causandone anche la morte. Anche l’adulto è dannoso poiché mangia le foglie lungo i margini. Essendo di abitudini notturne è difficile vederlo di giorno. Le foglie con la tipica erosione a lunetta sono il sintomo più evidente della presenza del parassita. Facendo attenzione, soprattutto di sera, lo si puo' individuare quando esce dal terreno per alimentarsi. Ama molto le aromatiche, come ad esempio il basilico.

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Marciumi

Malattie


I marciumi di colletto e radici sono causati prevalentemente dai funghi delle specie Pythium e Phytophtora, questi attaccano le parti sotterranee delle piante causando ingiallimento e morte della pianta. A causa della loro natura non sono facilmente individuabili e spesso quando si decide di intervenire è troppo tardi poiché lo stato di salute della pianta è alquanto compromesso.

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Peronospora

Malattie

Si manifesta con macchie rotondeggianti o irregolari sulla pagina superiore delle foglie e sviluppa una muffa bianca o grigia sulla pagina inferiore in corrispondenza delle macchie. Le foglie seccano parzialmente o del tutto. Questi funghi vivono nell’interno dei tessuti delle foglie entro le quali penetrano attraverso gli stomi dando origine alle macchie. La muffa è costituita dai corpi fruttiferi del fungo, detti conidiofori, che assicurano la disseminazione della specie. Col procedere della stagione si ha la formazione degli organi riproduttivi, le oospore, che essendo resistenti alle avversità atmosferiche, assicurano la perpetuazione della specie da un anno all’altro, per lo più nel terreno. Come risultato dell’attacco delle peronospore si ha la decolorazione, l’imbrunimento e il disseccamento delle parti verdi colpite. In alcuni casi si rendono evidenti anche caratteristiche ipertrofie. La Peronospora è favorita dalle piogge o dalle irrigazioni che lasciano acqua sulla vegetazione e da temperature primaverili. Sono prevalentemente colpite piante orticole, floricole e la vite.

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Sclerotinia e Muffa grigia

Malattie

Si manifesta con marcescenza di bulbi, radici e fusti, con presenza di corpi duri nerastri (sclerozi). Sono visibili macchie gialle che poi ammuffiscono e muffa grigia evidente su boccioli, fiori, foglie e steli. Le Sclerotinie formano sopra fusti, bulbi e radici marcite un feltro bianco contenente corpi neri e duri detti stromi o sclerozi, successivamente si riproducono attraverso un’altra forma detta conidica, che mostra la particolare muffa grigia chiamata Botrytis. Questa muffa si riscontra frequentemente con tempo umido, sopra tutte le parti di una pianta colpita, sulle foglie, gli steli, i boccioli e i fiori. I conidi infettano le piante per via aerea, mentre gli sclerozi possono permanere a lungo nel terreno, anche in condizioni avverse, permettendo al fungo di colpire nuove piante anche a distanza di tempo. Sclerotinie e Botrytis sono molto diffuse e infettive su colture orticole, floreali e vite.

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Afidi

Parassiti

Sono insetti molto piccoli (gli adulti misurano in genere 2 millimetri) che, pungendo foglie e petali, causano macchie decolorate.
La forma alata è la prima ad infestare la coltura. Successivamente si hanno forme attere (senza ali) che daranno inizio alla colonia. Le colonie colonizzano le foglie più giovani e i bottoni fiorali provocando rallentamenti vegetativi e danni ai fiori.

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Altica

Parassiti

L’adulto dell’altica è di colore nero brillante di lunghezza pari a 2 – 2,5 mm circa.  La larva è invece biancastra ed è lunga 5 mm a maturità. Questo coleottero vive su diverse specie di crucifere, sia coltivate sia spontanee. Gli adulti dell’altica si nutrono delle foglie compiendo delle erosioni di piccole dimensioni a forma rotondeggiante in genere sulle parti periferiche del lembo fogliare. Nel ravanello le larve si nutrono della radice. I danni arrecati dalle larve sono di piccola rilevanza mente gli adulti possono arrecare danni importanti alle piante di ravanello, soprattutto se giovani. L’insetto sverna come adulto nel terreno per fuoriuscire a maggio. A giugno le femmine iniziano, dopo l’accoppiamento, a deporre le uova vicino al colletto delle piante. Da qui le larve entrano nel terreno. Dopo 3-4 settimane nascono i giovani adulti che si alimentano fino ad ottobre, quando entrano nel terreno per svernare. L’insetto è quindi attivo per tutta la durata della stagione del ravanello.

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Maggiolino

Parassiti

Il maggiolino (Melolontha melolontha) è un coleottero estremamente polifago (si nutre cioè di piante diverse; le piante ospiti possono essere piante arboree ed arbustive agrarie, forestali ed ornamentali, erbacee spontanee), diffuso in tutta Europa, e in Italia prevalentemente nelle zone settentrionali. L’adulto (circa 20-30 mm di lunghezza)  ha il torace nero e le elitre (l’ala anteriore sclerificata della quale sono dotati i coleotteri) di colore rosso-mattone, con un pigidio (ultima parte dell’addome degli insetti) lungo e appuntito. Le larve – dette melolontoidi – sono di colore bianco con capo rossastro, lunghe 4-4,5 cm, curve e rigonfie. Vivono nel terreno nutrendosi di radici di piante erbacee e arboree.  Gli adulti sfarfallano verso fine aprile – primi di maggio (da cui deriva il nome) e si nutrono delle foglie di piante arboree, per 10-12 giorni circa, specialmente di latifoglie. Durante questo periodo avvengono gli accoppiamenti; successivamente le femmine fanno ritorno nel terreno, dal quale erano sfarfallate, e depongono 20-25 uova circa, biancastre ed opache, a 15-20 cm di profondità. La fase di ovoposizione si prolunga per un paio di giorni. Prime di divenire adulte, le larve di maggiolino vivono nel terreno per circa 3 o 4 anni nutrendosi di radici. Gli adulti, nel caso di gravi infestazioni, possono provocare forti defogliazioni alle piante colpite perché si nutrono di foglie. Le larve di maggiolino invece causano gravi danni all’apparato radicale delle piante, provocando un indebolimento a cui fa seguito deperimento vegetativo e riduzione dello sviluppo. Nei periodi caldi si accentua l’appassimento a cui può seguire la caduta anticipata delle foglie e nei casi più gravi si arriva alla morte della pianta.

 

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Oziorrinco

Parassiti

L’oziorrinco è un coleottero, le cui larve erodono le radici e il colletto delle piante causandone anche la morte. Anche l’adulto è dannoso poiché mangia le foglie lungo i margini. Essendo di abitudini notturne è difficile vederlo di giorno. Le foglie con la tipica erosione a lunetta sono il sintomo più evidente della presenza del parassita. Facendo attenzione, soprattutto di sera, lo si puo’ individuare quando esce dal terreno per alimentarsi. Ama molto le aromatiche, come ad esempio il basilico.

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Marciumi

Malattie


I marciumi di colletto e radici sono causati prevalentemente dai funghi delle specie Pythium e Phytophtora, questi attaccano le parti sotterranee delle piante causando ingiallimento e morte della pianta. A causa della loro natura non sono facilmente individuabili e spesso quando si decide di intervenire è troppo tardi poiché lo stato di salute della pianta è alquanto compromesso.

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