Weigela è un genere di arbusti a foglia caduca originario dell’Estremo Oriente (Cina). Famiglia delle Caprifoliaceae. In commercio possiamo trovare numerosi ibridi e varietà, che appartengono alle specie Weigela candida, a fiori bianchi; Weigela florida, con fiori rosa pallido, e Weigela middendorffiana, con fiori rosso intenso. L’altezza varia dai 100 ai 300 cm. Tra le numerosissime varietà ed ibridi, ricordiamo: Weigelia Bristol ruby, dal fiore rosso rubino; Weigela florida ‘Alexandra’, un arbusto dotato di ricchissima fioritura rosa porpora; Weigela ‘Pink Poppet’ , dai fiori rosa – malva; Weigela florida ‘Variegata’ è un arbusto, con fogliame variegato di giallo e fiori rosa; Weigelia “Newport red” con fiori rosso intenso, e Weigela florida ‘Monet’, molto interessante per la variegatura del fogliame nei toni del crema e del rosa.

Consigli utili
Coltivazione: la rusticità, la ridotta manutenzione, e l’adattabilità alle diversi condizioni pedoclimatiche hanno favorito la diffusione della Weigelia come pianta ornamentale. Sopporta molto bene gli inverni freddi (-30° / -20°C), e l’unico accorgimento è quello di non far mai ristagnare l’acqua, evitando anche l’eccessivo ombreggiamento.
Esposizione: soleggiate o solo parzialmente ombreggiate
Epoca di fioritura: tra la primavera e l’estate la Weigelia produce cascate di fiori.
Ambiente: la Weigela viene utilizzata a scopo ornamentale nei giardini per la precoce ed abbondante fioritura
Accostamenti consigliati: nelle bordure di arbusti sta bene con altri cespugli da fiore, come Philadelphus, Kolkwitzia e Deutzia. Molto attraente insieme con erbacee perenni e con le rose tappezzanti. In vaso diventa particolarmente attraente la Weigela variegata in compagnia di Viola cornuta e Oxalis
Messa a dimora: l’epoca d’impianto consigliata è tra ottobre – novembre o febbraio – marzo. Le talee si prelevano in estate e si ripongono in un miscuglio di sabbia e torba in parti uguali, a 15° C. Quando hanno radicato si rinvasano e l’anno successivo si mettono a dimora in piena terra.
Irrigazione: le Weigela resistono bene alla siccità, ma le piante più giovani si devono irrigare con più frequenza nei periodi di caldo intenso.
Consigli utili
Coltivazione: la rusticità, la ridotta manutenzione, e l’adattabilità alle diversi condizioni pedoclimatiche hanno favorito la diffusione della Weigelia come pianta ornamentale. Sopporta molto bene gli inverni freddi (-30° / -20°C), e l’unico accorgimento è quello di non far mai ristagnare l’acqua, evitando anche l’eccessivo ombreggiamento.
Esposizione: soleggiate o solo parzialmente ombreggiate
Epoca di fioritura: tra la primavera e l’estate la Weigelia produce cascate di fiori.
Ambiente: la Weigela viene utilizzata a scopo ornamentale nei giardini per la precoce ed abbondante fioritura
Accostamenti consigliati: nelle bordure di arbusti sta bene con altri cespugli da fiore, come Philadelphus, Kolkwitzia e Deutzia. Molto attraente insieme con erbacee perenni e con le rose tappezzanti. In vaso diventa particolarmente attraente la Weigela variegata in compagnia di Viola cornuta e Oxalis
Messa a dimora: l’epoca d’impianto consigliata è tra ottobre – novembre o febbraio – marzo. Le talee si prelevano in estate e si ripongono in un miscuglio di sabbia e torba in parti uguali, a 15° C. Quando hanno radicato si rinvasano e l’anno successivo si mettono a dimora in piena terra.
Irrigazione: le Weigela resistono bene alla siccità, ma le piante più giovani si devono irrigare con più frequenza nei periodi di caldo intenso.
Malattie relative a questa pianta
Afidi
ParassitiSono insetti molto piccoli (gli adulti misurano in genere 2 millimetri) che, pungendo foglie e petali, causano macchie decolorate.
La forma alata è la prima ad infestare la coltura. Successivamente si hanno forme attere (senza ali) che daranno inizio alla colonia. Le colonie colonizzano le foglie più giovani e i bottoni fiorali provocando rallentamenti vegetativi e danni ai fiori.
Cocciniglie
ParassitiDi diverse forme e colori si proteggono con delle cere formando ammassi appiccicosi. Sui loro escrementi zuccherini si formano successivamente delle muffe nerastre (fumaggini). Le infestazioni interessano il fusto e le ramificazioni. In caso di forte attacco la cocciniglia forma incrostazioni sulle parti legnose provocando deperimenti vegetativi e, nei casi più gravi, il disseccamento di parti o dell’intera pianta.
Vedi scheda completaTicchiolatura
Malattie
La Ticchiolatura è una malattia crittogamica, causata sulle piante ornamentali da funghi appartenenti al genere Diplocarpon o Marssonina e sulle piante da frutto da funghi appartenenti al genere Venturia; si sviluppa soprattutto in presenza di un clima particolarmente umido ed in assenza di un adeguato riciclo d’aria.
Gli attacchi avvengono principalmente in autunno o durante primavere fresche e piovose. Le specie vegetali più colpite sono le rosacee da frutto, in particolare il melo, il pero e le rose, vengono colpite anche piante ad alto fusto, quali il pioppo e il salice. La malattia interessa particolarmente le foglie, ma anche fusti e frutti.
Le foglie sono le prime parti della pianta ad essere colpite, si ricoprono, in maniera graduale, di macchie scure, che all’inizio sono piccole ed isolate, successivamente si accrescono sino a confluire. Attorno alle macchie, nere o porpora scuro, la foglia tende a ingiallire.
La ticchiolatura interessa inizialmente la pagina superiore della foglia, successivamente si propaga alla pagina inferiore per poi passare ai rami più giovani, poi a quelli portanti e contaminare infine il frutto.
Se l’attacco è particolarmente grave si può arrivare alla filloptosi della pianta con riduzione dello sviluppo vegetativo e della fioritura.
Il fungo sopravvive all'inverno come spora, nelle foglie che cadono in terra.
Oidio
MalattieL'oidio è una malattia provocata dal fungo Uncinula spp. della famiglia delle Erisifaceae.
Chiamato anche "mal bianco", l'oidio si manifesta con macchie pulverulente grigio-biancastre che ricoprono gli organi verdi della pianta, con una graduale decolorazione della foglia, che prima ingiallisce e successivamente si secca.
Il micelio fungino, provvisto di speciali organi chiamati austori che penetrano nelle cellule, si sviluppa esternamente sulle pareti aeree dell’ospite, sulle quali forma la muffa, costituita da conidi, organi di riproduzione durante la stagione favorevole. La conservazione del fungo da un anno all’altro avviene per mezzo di spore ibernanti o come micelio negli organi colpiti.
L’oidio, pur essendo favorito dall’umidità si può sviluppare anche in assenza di particolari condizioni di umidità o, addirittura, di asciutto. Anche la temperatura non ha una grande influenza, le Erisifacee infatti cominciano la loro attività già con temperature relativamente basse, inoltre non sono disturbate da quelle elevate.
Le parti più colpite sono le foglie, ma anche gli altri organi vegetali, come fusti e fiori, sono spesso sede del parassita. Le foglie si accartocciano e si seccano, i rami si deformano. Gli oidi hanno una vasta "scelta" di piante ospiti, che vanno dalle specie erbacee a quelle arboree.
Ruggini
Malattie
Le ruggini sono un gruppo di malattie causate da microrganismi fungini appartenenti per lo più alla classe dei Basidiomiceti, ordine Uredinali, fam Pucciniacee. In caso di gravi attacchi, specialmente al frumento o ad altri cereali la superficie dell’ospite si ricopre di un’impalpabile polvere rosso mattone.
La malattia si riconosce in primavera per la presenza sulle foglie di pustole polverulente di colore bruno-rossiccio, rotondeggianti di circa 1-2 mm di ampiezza e distribuite in modo irregolare. Queste pustole contengono numerose spore che diffondono l’infezione da una pianta all’altra. A tarda primavera, sulla pagina inferiore delle foglie colpite si formano, al di sotto dell’epidermide, altre pustole nerastre più piccole.
L’infezione interessa quasi esclusivamente le foglie.
Le ruggini che infettano le piante attraverso le spore portate dal vento, sono diffuse su tutti i vegetali.
Malattie relative a questa pianta
Afidi
ParassitiSono insetti molto piccoli (gli adulti misurano in genere 2 millimetri) che, pungendo foglie e petali, causano macchie decolorate.
La forma alata è la prima ad infestare la coltura. Successivamente si hanno forme attere (senza ali) che daranno inizio alla colonia. Le colonie colonizzano le foglie più giovani e i bottoni fiorali provocando rallentamenti vegetativi e danni ai fiori.
Cocciniglie
ParassitiDi diverse forme e colori si proteggono con delle cere formando ammassi appiccicosi. Sui loro escrementi zuccherini si formano successivamente delle muffe nerastre (fumaggini). Le infestazioni interessano il fusto e le ramificazioni. In caso di forte attacco la cocciniglia forma incrostazioni sulle parti legnose provocando deperimenti vegetativi e, nei casi più gravi, il disseccamento di parti o dell’intera pianta.
Vedi scheda completaTicchiolatura
Malattie
La Ticchiolatura è una malattia crittogamica, causata sulle piante ornamentali da funghi appartenenti al genere Diplocarpon o Marssonina e sulle piante da frutto da funghi appartenenti al genere Venturia; si sviluppa soprattutto in presenza di un clima particolarmente umido ed in assenza di un adeguato riciclo d’aria.
Gli attacchi avvengono principalmente in autunno o durante primavere fresche e piovose. Le specie vegetali più colpite sono le rosacee da frutto, in particolare il melo, il pero e le rose, vengono colpite anche piante ad alto fusto, quali il pioppo e il salice. La malattia interessa particolarmente le foglie, ma anche fusti e frutti.
Le foglie sono le prime parti della pianta ad essere colpite, si ricoprono, in maniera graduale, di macchie scure, che all’inizio sono piccole ed isolate, successivamente si accrescono sino a confluire. Attorno alle macchie, nere o porpora scuro, la foglia tende a ingiallire.
La ticchiolatura interessa inizialmente la pagina superiore della foglia, successivamente si propaga alla pagina inferiore per poi passare ai rami più giovani, poi a quelli portanti e contaminare infine il frutto.
Se l’attacco è particolarmente grave si può arrivare alla filloptosi della pianta con riduzione dello sviluppo vegetativo e della fioritura.
Il fungo sopravvive all’inverno come spora, nelle foglie che cadono in terra.
Oidio
MalattieL’oidio è una malattia provocata dal fungo Uncinula spp. della famiglia delle Erisifaceae.
Chiamato anche “mal bianco”, l’oidio si manifesta con macchie pulverulente grigio-biancastre che ricoprono gli organi verdi della pianta, con una graduale decolorazione della foglia, che prima ingiallisce e successivamente si secca.
Il micelio fungino, provvisto di speciali organi chiamati austori che penetrano nelle cellule, si sviluppa esternamente sulle pareti aeree dell’ospite, sulle quali forma la muffa, costituita da conidi, organi di riproduzione durante la stagione favorevole. La conservazione del fungo da un anno all’altro avviene per mezzo di spore ibernanti o come micelio negli organi colpiti.
L’oidio, pur essendo favorito dall’umidità si può sviluppare anche in assenza di particolari condizioni di umidità o, addirittura, di asciutto. Anche la temperatura non ha una grande influenza, le Erisifacee infatti cominciano la loro attività già con temperature relativamente basse, inoltre non sono disturbate da quelle elevate.
Le parti più colpite sono le foglie, ma anche gli altri organi vegetali, come fusti e fiori, sono spesso sede del parassita. Le foglie si accartocciano e si seccano, i rami si deformano. Gli oidi hanno una vasta “scelta” di piante ospiti, che vanno dalle specie erbacee a quelle arboree.
Ruggini
Malattie
Le ruggini sono un gruppo di malattie causate da microrganismi fungini appartenenti per lo più alla classe dei Basidiomiceti, ordine Uredinali, fam Pucciniacee. In caso di gravi attacchi, specialmente al frumento o ad altri cereali la superficie dell’ospite si ricopre di un’impalpabile polvere rosso mattone.
La malattia si riconosce in primavera per la presenza sulle foglie di pustole polverulente di colore bruno-rossiccio, rotondeggianti di circa 1-2 mm di ampiezza e distribuite in modo irregolare. Queste pustole contengono numerose spore che diffondono l’infezione da una pianta all’altra. A tarda primavera, sulla pagina inferiore delle foglie colpite si formano, al di sotto dell’epidermide, altre pustole nerastre più piccole.
L’infezione interessa quasi esclusivamente le foglie.
Le ruggini che infettano le piante attraverso le spore portate dal vento, sono diffuse su tutti i vegetali.