Il cavolfiore (Brassica oleracea var. botrytis) appartiene alla famiglia delle Brassicaceae. Il cavolfiore è originario del Medio Oriente e del Mediterraneo. La parte edibile è costituita dall'ingrossamento dei peduncoli floreali. Il cavolfiore può essere bianco, bianco crema o violaceo.
Tra le varietà ricordiamo:
- il precoce di Toscana: coltivato in Toscana, ha torso basso e grosso, foglie larghe di colore verde chiaro, palla grossa, di colore crema chiaro;
- il cavolfiore precoce di Jesi: coltivato nella provincia di Ancona, nell'Ascolano e nelle province di Teramo e Pescara, ha torso corto, grosso, foglie ellittiche, di colore verde pallido, palla conica di colore bianco;
- il cavolfiore pisano: coltivato nella provincia di Pisa e Livorno, ha torso basso, foglie grandi, lisce, con nervatura poco rilevata; di colore verde chiaro, palla rotonda, compatta e bianca;
- cavolfiore gigante di Napoli: varietà estesamente coltivata in Campania, presenta torso alto e robusto, foglie ampie, di colore verde scuro, palla grossa, di forma convessa, compatta, di colore bianco;
- cavolfiore verde di Macerata: coltivato nella provincia di Macerata, caratteristica peculiare è la colorazione verde chiaro della palla;
- il cavolfiore Violetto di Sicilia: (medio precoce), palla di pasta fine, color verdastro con grandi sfumature bruno-violaceo;
- il precocissimo palla bianca;
- il napoletano gennarese medio tardivo;
- il cavolfiore romanesco: ha palla di colore verde, conformata a lumachella.
Il cavolfiore si può consumare crudo. È un alimento molto versatile; ottimo nell'insalata, con altre verdure, aggiunto al pesce, come ingrediente in primi piatti, ideale per minestroni, zuppe, soufflé. Si può fare gratinato, fritto con la pastella. Può essere conservato sott'olio o sott'aceto. Il cavolfiore durante la cottura emana un odore molto forte; questo inconveniente può essere in parte eliminato aggiungendo un po' di mollica di pane bagnata con aceto nella padella.
Coltivazione: il cavolfiore preferisce climi temperati ma si adatta bene ad altre condizioni e resiste alle basse temperature e anche alle gelate se non troppo prolungate. La temperatura ideale si aggira intorno ai 18° C
Messa a dimora: il cavolfiore si semina in semenzaio protetto da gennaio a marzo e all'aperto da maggio ad agosto. Il trapianto avviene dai 30 ai 90 giorni dalla semina
Irrigazione: le irrigazioni devono essere costanti in fase di crescita
Raccolta: si effettua quando lo sviluppo delle infiorescenze è completato, facendo attenzione a non aspettare che i fiori iniziano a separarsi.
L'alternaria si conserva da un anno all'altro sui residui di piante ammalate e su ospiti spontanei. Le condizioni ottimali per il suo sviluppo sono l'elevata umidità ambientale ed una temperatura intorno ai 28°C. Questa malattia fungina è in grado di attaccare fusti, foglie e frutti delle piante. Viene anche comunemente chiamata "malattia della senescenza". Sui fusti possono comparire piccole macchie nere, ovali e ben delimitate che determinano l'appassimento della vegetazione sovrastante; l'infezione si può estendere con analoga sintomatologia alle ramificazioni contigue, ai piccioli, alle foglie e ai frutti. A livello di foglie la malattia genera macchie irregolari nerastre e necrotiche, tipicamente zonate in modo concentrico. Questa tipica conformazione viene assunta anche dalle macchie che compaiono sui frutti attaccati.