Il rabarbaro è una pianta aromatica utilizzata sia a scopo alimentare che medicinale, conosciuta ed apprezzata già nell’antichità dalle popolazioni asiatiche.
Appartiene al genere Rheum, famiglia delle Polygonaceae, ed è originaria della Cina e del Tibet, dove cresce anche come specie spontanea. Oggi il rabarbaro viene coltivato anche in Europa.
Le specie incluse in questo genere sono molte, ma quella maggiormente conosciuta e utilizzata è Rheum palmatum, il rabarbaro cinese.
Rheum palmatum è una specie erbacea perenne dotata di un robusto rizoma sotterraneo dal quale si sviluppa la parte epigea, composta da un fusto eretto, alto fino a 2m, di colore rossastro, sul quale si inseriscono le foglie. Si tratta di foglie di grosse dimensioni, colore verde intenso con sfumature rossastre, con una larga lamina lobata e dotate di un lungo picciolo carnoso.
A primavera si formano le infiorescenze apicali, a pannocchia, composte da piccoli fiorellini singoli di colore bianco crema o leggermente purpureo. I frutti sono delle piccole noci spigolose.
UTILIZZO:
In medicina naturale, la parte utile raccolta da questa pianta è il rizoma: ha la funzione di regolatore intestinale; aiuta la digestione stimolando la secrezione di succhi gastrici. Inoltre ha proprietà lassative.
I rizomi vengono solitamente prelevati da piante che hanno raggiunto i 3-4 anni di età. Vengono privati dello strato corticale più esterno, tagliati in frammenti, essiccati e ridotti in polvere, da utilizzare come decotto o infuso.
In cucina possono essere consumati i gambi e i piccioli carnosi del rabarbaro, rossicci, che vengono raccolti in primavera-estate (mesi di maggio e giugno) ed entrano come ingrediente di alcune ricette, in particolare squisite marmellate dal sapore agrodolce. Viene invece sconsigliato l’utilizzo delle foglie di questa pianta, poiché contengono un quantitativo elevato di acido ossalico, che può diventare tossico se assunto in quantità elevate.
Il rabarbaro viene utilizzato nella preparazione di liquori e amari digestivi, ma anche di caramelle balsamiche, marmellate e parti di rizoma candito.
CLIMA: viene coltivato in zone a clima temperato caldo.
ESPOSIZIONE: preferibilmente soleggiata, ma cresce bene anche a mezz’ombra.
TERRENO: fertile, sciolto e profondo, così da facilitare lo sviluppo dei rizomi. Teme la siccità e necessita irrigazioni regolari.
PROPAGAZIONE: per seme o tramite l’impianto di rizomi o per divisione di cespi.
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Sono insetti molto piccoli (gli adulti misurano in genere 2 millimetri) che, pungendo foglie e petali, causano macchie decolorate.
La forma alata è la prima ad infestare la coltura. Successivamente si hanno forme attere (senza ali) che daranno inizio alla colonia. Le colonie colonizzano le foglie più giovani e i bottoni fiorali provocando rallentamenti vegetativi e danni ai fiori.