Il fico d’india è il frutto di Opuntia ficus-indica, pianta appartenente alla famiglia delle Cactaceae, originaria del Messico.
Si tratta di una pianta tipicamente grassa, dotata di tessuti in grado di accumulare riserve di acqua e di vivere in condizioni di aridità e caldo.
E’ una pianta perenne che può raggiungere l’altezza di pochi metri (3-5m).
Ha un fusto semilegnoso e succulento, sul quale si inseriscono le “pale” (cladodi) di forma ovale appiattita, succulente, ricoperte di una cuticola cerosa per limitare la traspirazione, e di spine.
Le pale si formano una di seguito all’altra, saldate tra di loro a formare la struttura della pianta.
La fioritura avviene a partire dalla primavera.
I fiori sono formati da petali di un vivace colore giallo o arancione.
Hanno numerosi stami gialli e pistillo evidente.
In seguito all’impollinazione, che avviene ad opera degli insetti (impollinazione di tipo entomofilo), si formano i frutti: bacche ovali, con buccia spessa e ricoperta di spine sottilissime.
Il frutto acerbo è di colore verde, e vira di colore verso il giallo-arancione o rosso-porpora (in base alla varietà) a maturità.
L’interno del frutto è composto da una polpa gelatinosa nella quale sono immersi numerosi semi duri.
I frutti maturano scalarmente nel corso dell’estate, fino a settembre-ottobre.
Clima: Caldo temperato, ma sopportano anche temperature basse (-10°C).
Esposizione: Pieno sole.
Terreno: Opuntia ficus-indica vive su terreni poveri, sassosi e aridi, ben drenanti; è particolarmente
resistente alla siccità.
Propagazione: Per via vegetativa (talea di cladodi) o anche per seme.
COME SI CONSUMA QUESTO FRUTTO?
Viene consumato prevalentemente come frutta fresca; è ricco in vitamina C e sali minerali. Inoltre può
essere consumato trasformato in marmellate o conserve.
Sapevate che anche le pale di Opuntia ficus-indica sono utilizzate in cucina? Vengono consumate previa
cottura, in salamoia o trasformate in confetture.
I marciumi di colletto e radici sono causati prevalentemente dai funghi delle specie Pythium e Phytophtora, questi attaccano le parti sotterranee delle piante causando ingiallimento e morte della pianta. A causa della loro natura non sono facilmente individuabili e spesso quando si decide di intervenire è troppo tardi poiché lo stato di salute della pianta è alquanto compromesso.