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Finocchio

Categoria: Orto


Il finocchio (Foeniculum vulgare) è una pianta biennale ma per la produzione di finocchi deve essere sfruttata solo il primo anno. Il secondo anno la pianta si dedica soprattutto alla produzione di semi. Appartiene alla famiglia delle ombrellifere ed è originaria dell'Asia minore. Il finocchio va seminato a marzo per essere raccolto ad ottobre. Essendo una pianta esigente, il terreno deve essere preparato due settimane prima. La concimazione deve essere organica. E' preferibile seminare in semenzaio e seminare in piena terra solo nei mesi più caldi. Se si preferisce non seminare, si possono acquistare piantine di circa 1 mese di età, che dovranno poi essere piantate a 20 cm una dall'altra tenendo 50-60 cm tra una fila e l'altra.

Il finocchio maschio (più tondo) è adatto ad essere mangiato crudo mentre il finocchio femmina (più schiacciato) è meglio cotto.

Per ottenere dei finocchi ben bianchi, quando il finocchio è grande circa come una pesca, occorre coprirlo di terra, lasciando fuori solo le foglie. L'operazione va ripetuta circa 15-20 gg prima della raccolta. Va invece evitata in climi umidi: la terra va sostituita con del cartone.

Esposizione: in pieno sole
Terreno
: fresco, soffice, profondo, ricco di sostanze organiche
Concimazioni
: abbondanti, fosfatiche
Irrigazione
: costante in piccole dosi
Raccolta
: a settembre-ottobre per le varietà più precoci; fino a maggio per le varietà tardive
Rincalzatura
: permette di ottenere finocchi bianchi, croccanti e teneri.

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Oidio

Malattie

L'oidio è una malattia provocata dal fungo Uncinula spp. della famiglia delle Erisifaceae.

Chiamato anche "mal bianco", l'oidio si manifesta con macchie pulverulente grigio-biancastre che ricoprono gli organi verdi della pianta, con una graduale decolorazione della foglia, che prima ingiallisce e successivamente si secca.

Il micelio fungino, provvisto di speciali organi chiamati austori che penetrano nelle cellule, si sviluppa esternamente sulle pareti aeree dell’ospite, sulle quali forma la muffa, costituita da conidi, organi di riproduzione durante la stagione favorevole. La conservazione del fungo da un anno all’altro avviene per mezzo di spore ibernanti o come micelio negli organi colpiti.
L’oidio, pur essendo favorito dall’umidità si può sviluppare anche in assenza di particolari condizioni di umidità o, addirittura, di asciutto. Anche la temperatura non ha una grande influenza, le Erisifacee infatti cominciano la loro attività già con temperature relativamente basse, inoltre non sono disturbate da quelle elevate.
Le parti più colpite sono le foglie, ma anche gli altri organi vegetali, come fusti e fiori, sono spesso sede del parassita. Le foglie si accartocciano e si seccano, i rami si deformano. Gli oidi hanno una vasta "scelta" di piante ospiti, che vanno dalle specie erbacee a quelle arboree.

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