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Bietola

Categoria: Orto

La bietola o bieta (Beta vulgaris) è una pianta appartenente alla famiglia delle Chenopodaceae. Originaria del bacino del Mediterraneo. Esistono due tipi: bietola da coste e bietola da foglie, che si differenziano tra loro per la forma delle foglie.

La bietola da coste ha un cespo di foglie verde scuro, avente un picciolo bianco carnoso molto sviluppato in lunghezza ed in larghezza, che si dirama in nervature molto pronunciate - le cosiddette coste (esistono varietà con coste rosse o verdi).

La bietola da foglie o erbetta, ha piccioli molto più ridotti, e la parte prevalente è la foglia, di un verde brillante, che si consuma come gli spinaci.

Tra le varietà più coltivate: "lucullus" a foglia liscia, "bionda" a costa larga, "bionda a costa argentata", "verde a costa bianca", "gigante svizzero".

Nelle bietole da coste si consumano sia le foglie che le coste fogliari, nelle altre (dette anche bieta o erbetta) le foglie hanno la prevalenza e vengono consumate come gli spinaci.

Molto utilizzate in cucina, trovano utilizzo lessate o cotte al vapore,  nelle minestre, nei minestroni.

 

Coltivazione: La bietola si sviluppa soprattutto in zone a clima temperato, necessita di un terreno fresco e ben drenato

Terreno: i terreni migliori sono quelli di medio impasto, freschi e profondi, irrigui, senza ristagni d'acqua

Messa a dimora: le bietole da foglia si seminano sul posto a primavera e a fine estate. Le bietola da costa si seminano in semenzaio a febbraio per raccogliere foglie durante l'estate, e in settembre per un raccolto in primavera. All'aperto si può seminare a dimora da marzo a tutta l'estate

Irrigazioni: sono molto importanti soprattutto nei momenti di carenza idrica, sono da evitare i ristagni idrici

Raccolta: scalare; recidendo con un coltello le foglie esterne della pianta. Le bietole da erbetta si raccolgono estirpando tutta la pianta.

Oidio

Malattie

L'oidio è una malattia provocata dal fungo Uncinula spp. della famiglia delle Erisifaceae.

Chiamato anche "mal bianco", l'oidio si manifesta con macchie pulverulente grigio-biancastre che ricoprono gli organi verdi della pianta, con una graduale decolorazione della foglia, che prima ingiallisce e successivamente si secca.

Il micelio fungino, provvisto di speciali organi chiamati austori che penetrano nelle cellule, si sviluppa esternamente sulle pareti aeree dell’ospite, sulle quali forma la muffa, costituita da conidi, organi di riproduzione durante la stagione favorevole. La conservazione del fungo da un anno all’altro avviene per mezzo di spore ibernanti o come micelio negli organi colpiti.
L’oidio, pur essendo favorito dall’umidità si può sviluppare anche in assenza di particolari condizioni di umidità o, addirittura, di asciutto. Anche la temperatura non ha una grande influenza, le Erisifacee infatti cominciano la loro attività già con temperature relativamente basse, inoltre non sono disturbate da quelle elevate.
Le parti più colpite sono le foglie, ma anche gli altri organi vegetali, come fusti e fiori, sono spesso sede del parassita. Le foglie si accartocciano e si seccano, i rami si deformano. Gli oidi hanno una vasta "scelta" di piante ospiti, che vanno dalle specie erbacee a quelle arboree.

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