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Ibisco

Categoria: Ornamentale

Il genere Hibiscus appartiene alla famiglia delle Malvacee ed esistono numerose specie per lo più ornamentali. E' un arbusto sempreverde e nelle sue zone di origine, le aree tropicali dell'Asia e le isole del Pacifico, può raggiungere dimensioni notevoli mentre nelle zone con clima mite non raggiunge dimensioni rilevanti.

Al genere Hibiscus appartengono più di trecento diversi rappresentanti. In tutte le specie i fiori, che compaiono di solito all'ascella delle foglie (ma anche all'apice dei rami), sono imbutiformi, semplici, semidoppi, doppi o stradoppi e, comunque, molto appariscenti. I fiori sono inodori, ad eccezione di quelli delle specie H. arnottianus e H. waimae, dotati di un lieve profumo.

Tra le specie più apprezzate vi è l'Hibiscus rosa-sinensis, originario della Cina. Questa specie, molto rustica, presenta splendidi fiori imbutiformi, larghi anche 12 centimetri, che mostrano un lungo stilo prominente, circondato da una corolla a cinque petali, cremisi scuro nella specie tipo, giallo, rosa o salmone nelle varietà create dall'uomo. Ha una fioritura molto abbondante a partire dal mese di giugno e fino a settembre. L'Hibiscus rosa-sinensis è una pianta perfetta per le numerosissime località temperate della nostra penisola, specie per quelle costiere, per la buona resistenza al salino.

L'Hibiscus syriacus è una specie arbustiva originaria della Siria di dimensione medio-alta che può raggiungere anche i 4 m d'altezza. I fiori sono bianchi o rosa, semplici o doppi con corolla espansa e con gli stami più corti della corolla e quindi da essa non emergenti. Fiorisce a partire da luglio e fino ad ottobre. Questa pianta invece può essere coltivata anche nel nord Italia, ma la fioritura è più breve.

Diffuso è anche l'Hibiscus palustris - Ibisco palustre - pianta erbacea perenne a foglie caduche, originaria dell'Asia e del continente americano, che sviluppa fusti legnosi eretti, alti 80-150 cm, ricoperti da una sottile peluria. Questa specie per tutta l'estate produce numerosissimi fiori a forma di imbuto, larghi 15-20 cm, di colore bianco o rosa, ma esistono anche ibridi con fiori rosso intenso. In autunno la pianta perde completamente le foglie e talvolta tutta la parte aerea, che si svilupperà in maniera vigorosa la primavera successiva. In genere queste piante si sviluppano sulle rive di corsi d'acqua o di paludi, anche in vicinanza di acque salmastre, ma sono meno resistenti al freddo delle altre e difficilmente sopportano la siccità.

L'Hibiscus moscheutos è un'erbacea perenne originaria delle zone umide del sud degli Stati Uniti che può raggiungere i 2,5 metri di altezza. I fiori, largamente imbutiformi e delle dimensioni di 3-10 cm, hanno petali rosei, bianchi o rossi. I semi sono racchiusi in capsule ovoidali di 2-3 cm.

L'Hibiscus trionum è una  specie originaria dell'Africa. E' una pianta annuale e presenta un portamento a cespuglio. Ha fiori di colore giallo o bianco-crema e marroni nella parte centrale che nascono nei mesi di agosto e settembre.

 

Esposizione:  si tratta di una pianta adatta ad essere coltivata in località temperate e in posizioni protetta, al riparo dai forti venti. Altrimenti l'ibisco può venir coltivato in vaso, da ritirare durante i mesi invernali; in questo caso se il terreno è mantenuto umido e la temperatura non scende sotto i 16 °C la pianta conserverà le foglie

Coltivazione: l'hibiscus è una pianta che può essere coltivata con successo sia in appartamento che all'aperto - se le condizioni climatiche lo consentono. L'hibiscus non sopporta i freddi invernali; cresce bene all'aperto solo nelle zone caratterizzate da clima mite e in posizione soleggiata. Dalla ripresa vegetativa e per tutta l'estate l'hibisco va concimato regolarmente ogni due settimane con concimi liquidi da diluire nell'acqua di irrigazione

Terreno. l'ibisco predilige i terreni leggeri, fertili e ben drenati

Messa a dimora: le specie annuali si riproducono seminandole, in aprile, direttamente a dimora e diradandole successivamente alla distanza voluta. Le specie perenni si moltiplicano, in luglio, mettendo a radicare, in un miscuglio di torba e sabbia, talee ottenute, prelevando germogli laterali della lunghezza di 8-10 cm

Irrigazione: le annaffiature dovranno essere abbondanti in estate (pressoché quotidiane) e ridotte in inverno; da maggio a settembre, ogni quindici giorni, si somministrerà un buon fertilizzante liquido.

 

Oidio

Malattie

L'oidio è una malattia provocata dal fungo Uncinula spp. della famiglia delle Erisifaceae.

Chiamato anche "mal bianco", l'oidio si manifesta con macchie pulverulente grigio-biancastre che ricoprono gli organi verdi della pianta, con una graduale decolorazione della foglia, che prima ingiallisce e successivamente si secca.

Il micelio fungino, provvisto di speciali organi chiamati austori che penetrano nelle cellule, si sviluppa esternamente sulle pareti aeree dell’ospite, sulle quali forma la muffa, costituita da conidi, organi di riproduzione durante la stagione favorevole. La conservazione del fungo da un anno all’altro avviene per mezzo di spore ibernanti o come micelio negli organi colpiti.
L’oidio, pur essendo favorito dall’umidità si può sviluppare anche in assenza di particolari condizioni di umidità o, addirittura, di asciutto. Anche la temperatura non ha una grande influenza, le Erisifacee infatti cominciano la loro attività già con temperature relativamente basse, inoltre non sono disturbate da quelle elevate.
Le parti più colpite sono le foglie, ma anche gli altri organi vegetali, come fusti e fiori, sono spesso sede del parassita. Le foglie si accartocciano e si seccano, i rami si deformano. Gli oidi hanno una vasta "scelta" di piante ospiti, che vanno dalle specie erbacee a quelle arboree.

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