L’uva è il frutto prodotto dalla vite, Vitis vinifera, la vite europea: pianta appartenente alla famiglia delle Vitaceae, la cui coltivazione ha avuto origine in Medio Oriente, nella cosiddetta mezzaluna fertile.
Si tratta di una pianta di tipo arboreo, a portamento rampicante, che necessita di tutori ai quali aggrapparsi durante la sua crescita, in quanto dotata di rami (tralci) semilegnosi dotati di viticci con i quali si attacca a strutture di sostegno.
Per contenere lo sviluppo della pianta e regolarne la produzione è necessaria la potatura, eseguita solitamente durante il periodo di riposo vegetativo (autunno-inverno), seguendo diverse forme d’allevamento (spalliera, cordone speronato, guyot, e molte altre).
Le foglie di vite sono grandi, costituite da cinque lobi, di colore verde più o meno scuro; sono attaccate ai tralci per mezzo di un lungo peduncolo.
La fioritura avviene durante l’estate: i fiori, piccoli e insignificanti, di colore verde-giallo, sono raggruppati in infiorescenze a grappolo.
In seguito all’impollinazione danno origine ai frutti, che sono delle bacche tonde o ovali (acini), che a maturità assumono una colorazione variabile dal giallo, al rosato, al viola scuro, in base alla varietà.
La buccia racchiude una polpa succosa e dolce, contenente i semini (chiamati vinaccioli).
La vite viene coltivata per la produzione di uva destinata al consumo fresco (uva da tavola) o alla trasformazione in vino (uva da vino), il nettare degli dei.
Utilizzi minori riguardano l’industria alimentare, con la produzione di uva passa, gelatine e confetture.
Numerosissime sono le varietà coltivate di Vitis vinifera (difficile elencarle tutte in poche pagine), la cui coltivazione ha storia remota (veniva già coltivata per la produzione di vino al tempo degli antichi romani) ed è oggi diffusa in tutto il mondo.
E’ una pianta molto longeva, che può vivere oltre cent’anni.
Clima: Caldo temperato, tollera la siccità e può sopportare periodi brevi di gelo.
Esposizione: Gradisce esposizione soleggiata.
Terreno: Si adatta a vivere in qualsiasi tipo di terreno, anche sabbioso, purchè sciolto e ben drenante,
meglio se fertile.
Propagazione: Viene riprodotta per seme e preferibilmente innestata su varietà americane (Vitis
rupestris, Vitis riparia, Vitis berlandieri)
COME SI CONSUMA QUESTO FRUTTO?
Esistono numerosissime varietà di uva: i suoi grappoli possono essere utilizzati per il consumo fresco (uva
da mensa) oppure destinati alla vinificazione (uva da vino). Alcune varietà apirene (cioè senza semi),
vengono utilizzate per la produzione di uvette, o uva passa.
L'oidio è una malattia provocata dal fungo Uncinula spp. della famiglia delle Erisifaceae.
Chiamato anche "mal bianco", l'oidio si manifesta con macchie pulverulente grigio-biancastre che ricoprono gli organi verdi della pianta, con una graduale decolorazione della foglia, che prima ingiallisce e successivamente si secca.
Il micelio fungino, provvisto di speciali organi chiamati austori che penetrano nelle cellule, si sviluppa esternamente sulle pareti aeree dell’ospite, sulle quali forma la muffa, costituita da conidi, organi di riproduzione durante la stagione favorevole. La conservazione del fungo da un anno all’altro avviene per mezzo di spore ibernanti o come micelio negli organi colpiti.
L’oidio, pur essendo favorito dall’umidità si può sviluppare anche in assenza di particolari condizioni di umidità o, addirittura, di asciutto. Anche la temperatura non ha una grande influenza, le Erisifacee infatti cominciano la loro attività già con temperature relativamente basse, inoltre non sono disturbate da quelle elevate.
Le parti più colpite sono le foglie, ma anche gli altri organi vegetali, come fusti e fiori, sono spesso sede del parassita. Le foglie si accartocciano e si seccano, i rami si deformano. Gli oidi hanno una vasta "scelta" di piante ospiti, che vanno dalle specie erbacee a quelle arboree.