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Il frutteto

Nel nome delle rose - Parte 2

pubblicato il 23.07.2012

Buongiorno! Torniamo oggi a parlare delle rose ed in particolare dell’alternativa alla coltivazione in piena terra, specie perchè molti di noi non dispongono di ampi giardini: amanti di questo meraviglioso fiore, non disperate in mancanza di spazio!
Le rose,infatti, possono crescere bene anche in vaso, bastano solo dei piccoli accorgimenti mirati per fare fiorire splendidi rosai anche in contenitori di varie misure e forme.


COLTIVAZIONE IN BALCONE E TERRAZZO 

Il vaso deve essere profondo perché le radici della rosa hanno bisogno di affondare nel terreno per garantirsi nutrimenti e umidità costante.
La scelta del vaso dovrà essere quindi proporzionata allo sviluppo che il rosaio prescelto avrà dopo il trapianto: da 5 litri per le varietà che non superano i 40 cm di altezza, 10 a 12 litri per i rosai a cespuglio da 1 m circa e da 35 a 50 litri per le varietà rampicanti. 

I vasi migliori sono quelli in terracotta: utilizzate un substrato specifico per rose (ideale per un corretto sviluppo ed un’ottimale aerazione dell’apparato radicale e con pH leggermente acido) composto esclusivamente da una miscela di torba, con l’aggiunta di argilla, pomice e fertilizzante a lenta cessione. 

Per chi coltiva le rose in vaso il vero fattore limitante è l’acqua: i contenitori utilizzati per la coltivazione (vasi, cassette o fioriere) a causa dell’evaporazione dovuta dell’esposizione al sole, cedono molta dell’acqua destinata ai rosai.
A questo inconveniente si può rimediare controllando regolarmente l’umidità del substrato e collocando nel sottovaso dell’argilla espansa, che dovrà essere mantenuta leggermente bagnata.
In alternativa, potete utilizzare dei contenitori con riserva d’acqua, utili soprattutto nei periodi estivi in cui ci si allontana da casa per le vacanze: il nostro consiglio resta sempre quello di chiedere l’aiuto del vicino che resta in città, cui affidare il compito di rinfrescare giornalmente le vostre piante!


TENTREDINI E ARGIDI 
Le larve di questi imenotteri sono particolarmente dannose:  stazionano sulla pagina fogliare inferiore bucherellando e scheletrizzando le foglie e in alcuni casi  danneggiano i boccioli fiorali rodendoli in fase di apertura.
Gli adulti compaiono in genere fra aprile e maggio e le femmine depongono le uova nei piccioli fogliari. Nel corso dell’anno l’insetto compie 2-3 generazioni, a seconda degli ambienti.
Si consiglia di eliminare subito i germogli e le foglie con segni di ovatura, così da evitare lo schiudersi delle uova e lo sviluppo delle larve.
Intervenire tempestivamente insetticida a base di piretro o con un insetticida sistemico.

 

 

 

 

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