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Mosca del formaggio

pubblicato il 18.07.2022
Mosca del formaggio

Hai mai sentito parlare della “mosca del formaggio”? Sembra il nome del personaggio di un fumetto, vero? E invece si tratta di un insetto goloso di formaggio e di altri alimenti come la carne essiccata; quest’insetto, anche detto “mosca casearia” si alimenta di materiale organico in via di decomposizione.

 

Conosci la “mosca del formaggio”?

Il nome scientifico di quest’insetto è Piophila casei. Si tratta di un dittero, ovvero di un moscerino di piccole dimensioni, lungo 4-5mm, con il corpo di colore scuro e gli occhi rossi. Le sue larve sono più lunghe, 9mm circa, di colore bianco-crema, con il capo più largo e di colore scuro.
Le larve nascono dalle uova che gli insetti adulti depongono direttamente all’interno del formaggio (o di altro materiale organico); una volta nate, iniziano a scavare gallerie nutrendosi all’interno del formaggio.

 

Quali danni compie Piophila casei?

Le derrate alimentari che vengono attaccate da quest’insetto, in modo particolare dalle sue larve, vengono deteriorate e non possono più essere destinate al consumo, tantomeno alla commercializzazione. Alcuni formaggi a diffusione locale, di nicchia, tipici di alcune zone, vengono prodotti sfruttando l’attività delle larve di questo insetto: si trovano, ad esempio, nel formaggio pecorino sardo chiamato "casu marzu”. Purtroppo, però, si tratta di un alimento che non può essere commercializzato per motivi igienico-sanitari, poiché le larve ancora presenti nella sua pasta, una volta ingerite possono provocare disturbi all’apparato digerente. I magazzini infestati devono essere sottoposti ad un’accurata disinfestazione.

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